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Messaggi e appuntamenti per verificare se lui è infedele: “Con il mio lavoro scopro i tradimenti”

Sui social media sta spopolando l’hashtag #loyaltytest che promuove l’attività di donne che fingono un approccio con uomini fidanzati o sposati per verificarne la fedeltà. Savanna Harrison, una delle loyalty checker più attive, ha recentemente raccontato i segreti del suo mestiere: “La prima scelta è sempre comunicare con il proprio partner. Se non funziona, proviamo con un test”
A cura di Niccolò De Rosa
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Savanna Harrison
Credita: Instagram/@itssavannaxo

Frequentare chat e gruppi social per smascherare l'infedeltà di mariti è fidanzati attraverso conversazioni piccanti e appuntamenti al buio: è questo il compito delle loyalty checker, nuove figure professionali nate per testare su commissione la lealtà dei partner.

Tra queste cacciatrici di tradimenti, una delle pioniere del mestiere è l'americana Savanna Harrison, ventisettenne dal cuore ferito che, dopo aver vissuto sulla propria pelle il dolore per un raggiro d'amore, ha deciso di trasformare la propria esperienza in un lavoro che, oltre a garantirle un'entrata fissa, le avrebbe dato l'opportunità di farla pagare ai tanti farfalloni in cerca di una scappatella.

Un lavoro nato da una delusione amorosa

Come recentemente raccontato dal sito di SkyNews, Savanna ha deciso d'intraprendere la singolare carriera soprattutto per aiutare le altre donne a evitare la stessa sofferenza. Lavorando per Lazo, un’azienda che si presenta come uno strumento per identificare relazioni tossiche, Savanna gestisce decine di test di fedeltà ogni mese. Queste prove consistono nel contattare, sotto copertura, partner sospetti segnalati dalle clienti e vedere fino a che punto siano disposti a tradire. Una volta accettata una "missione" – ha raccontato Savanna – la tentatrice di professione sfrutta tutte le informazioni fornite dalle donne sospettose per creare un profilo adatto ad attrarre l'interesse del potenziale traditore,

Utilizzando social media e account secondari, Savanna inizia dunque a parlare con "l'obiettivo" intavolando conversazioni che inizialmente possono sembrare casuali (come fingere di aver inviato un messaggio per errore o millantare frequentazioni comuni) ma che – in casi di risposta da parte dell'uomo – diventano via via più frequenti e intime

Durante tutto il processo poi, Savanna aggiorna quotidianamente le clienti, inviando screenshot delle conversazioni.

Il test della fedeltà: un processo in evoluzione

I test di fedeltà possono durare fino a cinque giorni e, nei casi più estremi, culminano con l’organizzazione di un appuntamento che poi viene annullato all’ultimo minuto. Un esempio recente riportato da Savanna ha visto una donna chiedere di organizzare un incontro con il suo fidanzato, solo per far sì che, una volta disdetto, lei stessa potesse presentarsi al suo posto.

Il fenomeno sta diventando così importante che da qualche tempo l'hashtag #loyaltytest si è trasformato in un vero trend su TikTok, diventando veicolo non solo per potenziali occasioni di business per le checker, ma anche per la condivisione di esperienze e consigli per gestire nel miglior modo possibile Un tradimento (accertato o presunto) da parte del partner.

Di fronte alle critiche per l'eticità di queste prove, però, Savanna non prova alcun senso di colpa. Per lei, se una persona non può essere leale, non dovrebbe proprio rimanere in una relazione.

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I consigli degli esperti

I dubbi sull'efficacia di questo approccio, però non mancano. Marian O'Connor, terapeuta specializzata in coppie, ha ad esempio raccontato a SkyNews 24 tutto la propria preoccupazione per questo tipo di pratiche. Secondo l'esperta, i test di fedeltà non sarebbero infatti un modo sano per affrontare le insicurezze di una relazione. Invece di cercare di "cogliere in flagrante" un partner, O'Connor suggerisce invece di affrontare direttamente i problemi che generano tali sospetti, discutendo apertamente le proprie preoccupazioni.

O'Connor, inoltre, invita a riflettere sulle ragioni che portano a non fidarsi del proprio partner, ponendo domande più profonde sul proprio vissuto personale e sulle esperienze passate che potrebbero influenzare la mancanza di fiducia. Spesso, infatti,  l'insicurezza può derivare da esperienze precedenti o da una incontrollata paura dell'abbandono, più che da reali comportamenti sospetti.

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