Louis Vuitton, angeli e uomini come spose: la sfilata postuma di Virgil Abloh commuove Parigi
Parigi rende omaggio ancora una volta al genio di Virgil Abloh, il designer prematuramente scomparso all'età di 41 anni. Durante la Paris Fashion Week ha sfilato la collezione Autunno-Inverno 2022-23 di Louis Vuitton, l'ottava (e ultima) disegnata da Virgil Abloh. Una sfilata ricca di performance artistiche e di riferimenti metafisici dal titolo "Louis Dreamhouse", la casa dei sogni e delle idee. Il Carreau du Temple si tinge di azzurro cielo e ospita una casetta sprofondata con il tetto rosso e un comignolo acceso, un letto gigante e un tavolo da pranzo. Tra performance acrobatiche e l'orchestra, l'ultima collezione di Virgil Abloh è densa di stratificazioni e riferimenti culturali diversi: dai cappellini da baseball alle ali da angelo, dalle felpe con i graffiti alle gonne di tulle bianco, fino ai passamontagna con le orecchie. I modelli sono angeli, spose, viaggiatori o dandy.
L'ultima collezione di Louis Vuitton disegnata da Virgil Abloh
La sfilata Louis Vuitton è uno show complesso e metafisico, realizzato basandosi sulle corpose note scritte da Virgil Abloh prima di morire. I modelli escono da una "casa delle idee" che ricorda le illustrazioni dei libri per bambini. Ballano, si adagiano a terra, saltano sul tetto: solo dopo la performance artistica inizia la sfilata vera e propria, la summa dell'eredità artistica di un designer che in soli dieci anni ha cambiato presente e futuro della moda.
La collezione si muove su due assi: lo streetwear e l'abbigliamento formale, rivisto e corretto alla maniera di Virgil Abloh. Da una parte ci sono felpe con stampe graffiti, bomber, jeans strappati o con il monogram, oltre alle onnipresenti sneakers. Dall'altra i modelli interpretano dandy contemporanei con eleganti completi smeraldo, ametista o marrone caffé, che avanzano portando mazzi di fiori sottobraccio, e cedono al fascino del lamé e delle paillettes.
I protagonisti sono gli accessori: dai balacalava (l'ossessione fashion del 2022) ai cappelli con le orecchie, fino alla valigeria che si accende di tinte neon. Compaiono anche handbag pop a forma di latta di vernice. La cifra stilistica che pervade la collezione è quella della contaminazione: tra alto e basso, tra maschile e femminile, tra eleganza e streetstyle.
I cappellini da baseball si abbinano ai cappotti eleganti, il velo trasparente si indossa insieme alle varsity jacket da college americani, la fantasia floreale reinterpreta il denim e le maschere da medico della peste compaiono su eleganti completi total white.
Ma le uscite più emblematiche – e sorprendenti – sono quelle in total white, che chiudono lo show: modelli con le ali da angelo, in eleganti panciotti e sneakers, o con gonne in tulle bianche e veli sul capo, come spose. Tra commozione e ovazioni, i modelli si stringono in un ultimo abbraccio in ricordo del direttore creativo scomparso.
Ad applaudire tra il pubblico c'è anche la top model Naomi Campbell, vestita di bianco ed emozionata. Con questa sfilata si chiude un capitolo: resta da scoprire chi raccoglierà l'eredità di Virgil Abloh per scrivere il futuro di Louis Vuitton.