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Opinioni
Festival di Sanremo 2024

Look Sanremo, top e flop della serata delle cover: Cuccarini scelta furba, Mahmood delude, Angelina osa e vince

Dai vestiti vintage di Lorella Cuccarini ai noiosissimi e scontati look total black dei cantanti in gara, il meglio e il peggio della serata dei duetti di Sanremo 2024.
A cura di Marco Casola
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Si è conclusa anche la quarta serata di Sanremo 2024, con i fischi del pubblico al povero Geolier, colpevole di aver vinto la puntata delle cover. Si è conclusa (tristemente) anche la sfilata dei look indosso a conduttori e concorrenti sul palco dell'Ariston. In questa puntata pochissimi cantanti sono spiccati grazie al look, molti hanno puntato sul total black, scelta facile e poco rischiosa. Del resto basta un bell'abito nero per farsi ammirare dal pubblico e ricevere commenti positivi sui social. Pochi, tra cui Angelina Mango, Rose Villain e Dargen D'Amico, hanno rischiato proponendo uno stile diverso e non scontato, senza dubbio rischioso ma secondo noi riuscito. Persino Mahmood, da sempre considerato il più innovativo, il più trendy, il grande sperimentatore, che ha portato a Sanremo designer di nicchia e look concettuali, delude le aspettative con un look sotto tono rispetto a quelli delle precedenti puntate.

La scelta furba di Lorella Cuccarini con gli abiti vintage

C'è stata poi la co-conduttrice della serata dei duetti, Lorella Cuccarini che, furbamente, non si affida a uno stilista (forse non lo ha cercato o forse non lo ha trovato) ma pesca i suoi abiti da un archivio e ci racconta di aver scelto quegli abiti perché voleva portare all'Ariston la storia della moda italiana, facendo un tributo ai grandi stilisti del passato.

Lorella Cuccarini in Gianfranco Ferré Vintage
Lorella Cuccarini in Gianfranco Ferré Vintage

Ci aspettavamo un viaggio nella moda anni '80 e '90, in realtà solo un look, quello di Gianni Versace era del '92, gli altri sono tutti abiti degli anni 2000. Le va dato il merito, però, di aver portato sul palco un abito del 2000 di Gianfranco Ferrè, il grande stilista architetto, che ha reso grande nel mondo il Made in Italy, il cui talento purtroppo non viene più celebrato e ricordato.

Lorella Cuccarini con un abito Gianni Versace del 1992
Lorella Cuccarini con un abito Gianni Versace del 1992

Dimenticabile il tubino "stellato" di Cavalli, bello invece il vestito corsetto di Dolce&Gabbana, che sembrava uscito dall'ultima collezione ma era invece una creazione del 2003.

Lorella Cuccarini in Cavalli Vintage
Lorella Cuccarini in Cavalli Vintage

Tutti in nero, scelta facile per andare incontro ai gusti del pubblico?

Quello che ci ha annoiato più di ogni altra cosa nella serata delle cover è stato vedere uno stuolo infinito di look neri, tutti uguali, tutti semplici. Semplici nel senso di facili, si tratta infatti di vestiti facilmente masticabili da dare in pasto al pubblico. In 6 ore di diretta sono stati pochissimi i guizzi di stile che ci hanno aiutato a combattere il sonno. Geolier, Sangiovanni, Fred De Palma, Alfa, Stash, Irama, Il Volo, Negramaro, sono solo alcuni dei concorrenti uomini che nella serata dei duetti si sono vestiti di nero dalla testa ai piedi.

Emma Marrone in Alessandra Rich custom
Emma Marrone in Alessandra Rich custom

Non solo gli uomini hanno scelto look total black, troppo scuri e troppo essenziali, anche Alessandra Amoroso, Emma, Malika Ayane e Donatella Rettore sono apparse con tubini e vestiti neri. Nei loro look, ad eccezione fatta per le piume di Marrone e per il collo scultoreo del vestito di Ayane, non c'era un twist neanche a pagarlo. Bocciate poi Paola e Chiara, che ci hanno fatto dimenticare in un baleno i "fasti argentati" dello scorso anno, esibendosi con I Ricchi e Poveri con vestiti già visti indosso a Chiara Ferragni.

Paola e Chiara in Atelier Emé
Paola e Chiara in Atelier Emé

Va bene che il nero è un evergreen, simbolo di eleganza da sempre e per sempre, ma quello di Sanremo è il palco giusto per poter creare una performance anche con gli abiti, per lanciare messaggi, per vestire le canzoni con look che diano ancor più forza a quelle canzoni. In tanti affermano che l'abito non deve sovrastare il brano, e questo è senza dubbio vero, ma l'outfit giusto, come ha detto da Mahmood in una recente intervista a Fanpage.it, può rendere ancora più spettacolare un'esibizione. Vedi BigMama che con la tutina in latex e il corsetto, disegnato per lei dal giovane designer Lorenzo Seghezzi, ha letteralmente infiammato il palco, intonando Lady Marmalade, circondata dalle sue girlzzz, Gaia, La Nina e Sissi, quest'ultima con un look di Salvatore Vignola.

Vince la nuova mascolinità dei Santi Francesi

Ci è piaciuta, come in tutte le serate, anche Rose Villain, una delle cantanti su cui è stato fatto un lavoro di styling praticamente perfetto. Forse l'abito Sportmax della serata delle cover è meno incisivo rispetto ai precedenti ma almeno non era nero! Azzecca il look anche Dargen D'Amico con il completo dorato ispirato a un modello iconico di Moschino.

Rose Villain in Sportmax
Rose Villain in Sportmax

Splendidi i Santi Francesi, nei loro meravigliosi abiti in seta di Dolce&Gabbana, capaci di portare sul palco dell'Ariston una nuova mascolinità, una nuova eleganza, che da una parte rompe completamente con il formale maschile, dall'altra tiene conto dell'importanza dell'occasione e dunque non sminuisce quell'importanza con abiti troppo casual. Una, seppur breve, menzione speciale va fatta a Skin, che si è esibita con i Santi: meravigliosa nel suo maxi chiodo vintage Margiela, che una volta tolto ha svelato un mini dress Ssheena.

I Santi Francesi in Dolce&Gabbana
I Santi Francesi in Dolce&Gabbana

Il coraggio di Angelina che porta la "tappezzeria" a Sanremo

Qualcuno l'ha criticata affermando che i suoi look sono un'accozzaglia di fantasie e drappeggi che ricordano tende o tappezzeria. In realtà secondo noi Angelina Mango, nonostante la giovane età, è una delle poche cantanti ad avere avuto il coraggio di portare all'Ariston un percorso di stile eccentrico e naif che però funziona. Senza dubbio il guardaroba è ben studiato e costruito da un team di esperti,lo styling è firmato Nick Cerioni con il supporto della Maison Etro e del Direttore Creativo del marchio, Marco De Vincenzo. Ci è piaciuto dunque il look della serata delle cover, in cui drappeggi pesanti sono smorzati da inserti nude e le fantasie floreali si mescolano con il paisley, icona di Etro.

Angelina Mango in Etro by Marco De Vincenzo
Angelina Mango in Etro by Marco De Vincenzo

Il look di Mahmood delude, la Berté sulla canotta di Venerus

Intendiamoci il look di Mahmood non può essere bocciato, si tratta di un completo Dolce&Gabbana molto bello, ben costruito in cui le proporzioni e i drappeggi sembrano anche avere un legame con il brano e la performance. Il fatto è che non ci saremmo aspettati su di lui un look simile, magari ce lo saremmo aspettati da i componenti de Il Volo. Fin ora Mahmood ci aveva ammaliato con i suoi completi Rick Owens dai pantaloni extra, con le salopette in pelle di Loewe e con i worker outfit di Prada, tutti look a loro modo rivoluzionari, quello della serata delle cover, invece, lo dimenticheremo in fretta.

Mahmood in Dolce&Gabbana
Mahmood in Dolce&Gabbana

Chiudiamo in bellezza con una nota positiva e con il look, griffato Valentino, della meravigliosa Loredana Berté, che quest'anno sta proponendo variazioni sul tema, alternando mini abiti neri dai colletti a contrasto, con camicie bianche indossate come vestito e con tanto di cravatta. Nella serata dei duetti vince la gara di stile con camicia bianca e gonnellina vaporosa. Contribuisce alla sua vittoria Venerus, che con il suo look Magliano, e la canotta tributo con il volto stampato di Berté vince tutto.

Loredana Berté in Valentino e Venerus in Magliano
Loredana Berté in Valentino e Venerus in Magliano
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Laureato in Comunicazione, durante gli anni universitari collabora con importanti società di Organizzazione Eventi artistico-culturali. Dopo la specializzazione in Scienze dello Spettacolo e della Produzione Multimediale cura e coordina, per alcune associazioni a carattere nazionale, la gestione di saloni espositivi e mostre d’arte. La passione per il Cinema lo spinge ad entrare a far parte del team di festival cinematografici di grande rilievo. Successivamente il grande interesse e la profonda curiosità per la Moda lo inducono a frequentare un corso di specializzazione in Fashion Trend Research e a stabilirsi a Milano per intraprendere la professione di fashion editor per Fanpage.it.
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