L’ironia incontra la (triste) realtà: San Valentino è anche la festa degli Amori Sfigati
Da un lato uomini traditori seriali, eterni mammoni, perennemente indecisi; dall'altro donne insicure e pronte a elemosinare anche una sola briciola d'amore. Sono i protagonisti delle vignette virali di Amori Sfigati. Il nome è tutto un programma: la pagina, dai toni ironici e parecchio cinici (seppur con una base del tutto realistica oltre che autobiografica) approfondisce le relazioni umane odierne. Sono relazioni spesso vuote, inconsistenti, che non portano da nessuna parte, dove non ci si impegna mai davvero e non si è sinceri del tutto, né con se stessi né con l'altro. Le vignette di Chiara Rapaccini raccontano in modo realistico uno spaccato decisamente attuale: oggi le relazioni sono sempre più instabili e virtuali. Questa instabilità lei l'ha messa su carta, facendone fumetti in cui (purtroppo!) riconoscersi è semplice. E il successo del progetto sta proprio in questo: nell'essere tutti sulla stessa barca dei "cuori rovesciati".
Come nascono gli Amori Sfigati di Chiara Rapaccini
Prima il legno, poi la carta e un blog, infine la pagina Instagram con le vignette diventati virali. Il progetto di Chiara Rapaccini affonda le sue radici lontano: risalgono a 15 anni fa i primi disegni, di ispirazione autobiografica. Poi alle proprie esperienze, ha aggiunto quelle dei suoi lettori, accorgendosi di quanti Amori Sfigati ci siano in giro, tutti tristemente uguali. Intervistata da Fanpage.it ha raccontato: "È nato tutto da un amore sfortunato. Avevo disegnato tante situazioni tremende in cui mi ero ritrovata con questo uomo: gelosia, lacrime, tradimento. Un giorno rivedendo tutti quei disegni, fatti su piccoli pezzi di legno a mo' di santini coperti di acrilico, ho riso. Ho pensato: io piango, ma sono cose ridicole che accadono a tutti. Feci vedere la collezione alla Salani e decidemmo di raccogliere queste situazioni in una scatola, stampando delle card. Poi feci un blog in cui chiedevo ai lettori se avessero amori sfigati. Da lì mi hanno scritto e sono nati i disegni della pagina Instagram".
Nella disperazione, la Chiara Rapaccini di 15 anni fa ha fatto tesoro del detto "mal comune mezzo gaudio" e ha trovato forza nella condivisione di esperienze: "Quando vedi che le donne ti rispondono dicendo: è successo anche a me, allora il valore negativo si dissolve, si ride tutte insieme. La negatività aumenta se ti senti sola. È terapeutico. L'uomo non lo fa invece. Siamo state abituate talmente tanto a subire che l'autoironia te la crei. Chi ha sempre avuto potere è meno autoironico".
Cosa sono gli Amori Sfigati
Nel suo ultimo romanzo, dal titolo Mio Amato Belzebù, Chiara Rapaccini racconta la sua vita accanto al grande regista Mario Monicelli e agli altri mostri sacri del cinema italiano e internazionale. Quello è stato per certi versi un amore sfigato: "È stato un grandissimo amore, ma in cui io ho dovuto combattere con un uomo talmente forte, ironico, geniale e perfetto che ero di nuovo un po' una schiava, una che doveva crearsi sempre la propria storia, la propria autoironia, per sopravvivre tra quei maschi famosissimi. Io non ero nessuno, ero piccola: 40 anni di differenza. Amavo Mario, amavo quel mondo, ma avevo capito che dovevo guardarmi da tutti per poter mantenere la mia anima di donna. Ero poco disposta a fare la mogliettina. Per conservare la mia personalità sono sempre stata fedele al mio lavoro di artista, sempre indipendente e questo mi ha salvato la vita". Questo è il suo monito per le donne: "Mantenetevi fedeli a voi stesse, nessuno vi può calpestare ".
L'amore ai tempi del social
Le vignette di Chiara Rapaccini raccontano l'amore ai tempi dei social in ogni fascia d'età: "I giovani sono tremendamente alla ricerca della perfezione. Questo fa sì che non si sia mai soddisfatti degli incontri. Un tempo ci si accettava per ciò che si era. E poi c'è pochissimo sesso tra i giovani: sono chiusi nelle loro stanze e si incontrano solo online. Si è perso l'aspetto animalesco del sesso ed è drammatico. I giovani sono rigidi, intimiditi, impauriti. I quarantenni sono i più sfigati: sono o single per scelta o vittime del mito di Cenerentola. Le donne sentono quella vocina che dice che se non ti sposi e fai figli non sei nessuno. Le trentenni sono più sicure. E poi c'è questo strano fenomeno di gente che si sposa a 60-70 anni: non c'è cultura della vecchiaia, della morte, della solitudine ed ecco perché si vuole a tutti i costi un compagno. Non c'è il coraggio di sfidare la società, ci si mette col primo che capita".
Siamo tutti sfigati
Le vignette di Chiara Rapaccini si basano su esperienze condivise e condivisibili: è facile riconoscersi in quelle situazioni che hanno del ridicolo e del drammatico insieme. Sono disegni che raccontano tanto degli uomini e delle donne di oggi, dei loro rapporti interpersonali, del rispettivo modo di concepire una relazione. Chi non si è mai trovato di fronte a un uomo che non si vuole impegnare? Chi non ha mai avuto a che fare con una donna che viceversa vuole una storia a tutti i costi? Ma i ruoli si invertono, perché l'autrice non sta né da una parte né dall'altra, non giudica e non segue schemi fissi, ma anzi ribalta continuamente la prospettiva dando spazio anche alle relazioni omosessuali. Ma su questo fronte ha più problemi: "Le situazioni sfigate del mondo LGBTQIA+ sono di meno, quelli messi male sono gli etero!" ha concluso a Fanpage.it Chiara Rapaccini. E con queste premesse, buon San Valentino a tutti!