video suggerito
video suggerito

Le top model anni ’90 tornano in una nuova serie: avevamo ancora bisogno dell’effetto nostalgia?

Nella serie viene ripercorsa la carriera delle quattro top model più famose degli anni ’90: il risultato è un resoconto troppo patinato e senza imperfezioni, come l’ideale di bellezza da loro incarnato.
A cura di Arianna Colzi
14 CONDIVISIONI
Da sinistra: Linda Evangelista, Christy Turlington, Naomi Campbell e Cindy Crawford
Da sinistra: Linda Evangelista, Christy Turlington, Naomi Campbell e Cindy Crawford

Su Apple Tv è arrivato pochi giorni fa il documentario The Super Models che racconta gli inizi, la carriera e la vita delle quattro top model più iconiche di sempre: Naomi Campbell, Cindy Crawford, Linda Evangelista e Christy Turlington. La serie è composta da 4 puntate: La bellezza, La fama, Il potere e Il lascito. Ma cosa aggiunge questo documentario a quello che già sapevamo e sappiamo di queste quattro donne icone di una cultura pop che sembra ormai scomparsa? La domanda, infatti, che sorge spontanea prima di approcciarsi alla serie è: avevamo ancora bisogno di un racconto nostalgico dei tempi che furono? 

Christy Turlington
Christy Turlington

Perché vedere The Super models: i materiali di archivio e i contributi

Tuttavia, il documentario affronta degli aspetti interessanti del dietro le quinte del mondo della moda ed è, dopo tutto, diretto da un regista Premio Oscar Roger Ross Williams. È interessante ripercorrere l'inizio della carriere delle quattro icone, vedere il contesto in cui sono cresciute e vedere cosa hanno cambiato: come racconta la giornalista del Washington Post, Robin Givhan, il grosso cambiamento – oggi sdoganato – messo in atto da Naomi, Cindy, Linda e Christy è la trasformazione della modella da oggetto nelle mani del fotografo, soprattutto le fotomodelle, a icona pop che travalicava le passerelle rappresentando un prototipo di donna (limitato e spesso privo di sfaccettature) a cui ambire.

Cindy Crawford
Cindy Crawford

I materiali d'archivio, soprattutto relativi ai loro inizi, sono la vera perla della serie così come i contributi dei grandi personaggi della moda di quegli anni: dall'ex direttrice creativa di Vogue America Grace Coddington ai grandi stilisti come Donatella Versace, Michael Kors, John Galliano che, insieme alle modelle, hanno plasmato l'immaginario di quegli anni.

Naomi Campbell
Naomi Campbell

Perché l'effetto nostalgia non funziona più

Se l'obiettivo del documentario era raccontare una storia di empowerment femminile, è solo in parte riuscito perché manca l'approfondimento del ruolo di donne d'affari che le quattro icone hanno svolto e svolgono ancora di più ora che hanno smesso di sfilare. Ma il punto è: hanno mai smesso di sfilare? Perché l'impressione che si ha, alla fine del documentario, è di un approfondimento relativo a qualcosa che è ancora tra noi, perché è continuamente riproposto. Solo pochi giorni fa, Naomi Campbell ha chiuso la sfilata a Milano di Dolce e Gabbana; Claudia Schiffer ha chiuso la sfilata di Versace e tutte le top erano sedute in prima fila alla sfilata di Fendi (Kate Moss inclusa).

Linda Evangelista
Linda Evangelista

Non solo, sulla copertina di settembre di Vogue America e UK (il numero più importante del mensile di moda più famoso al mondo) comparivano le quattro top model, con evidente esagerazione nell'uso di Photoshop, visto che non mostravano segni del tempo che passa e la loro rappresentazione era piuttosto stereotipata. Come ha fatto notare Amy Odell, scrittrice e autrice della biografia di Anna Wintour ANNA:the biography, nella sua newsletter Back Row: "Probabilmente siamo così nostalgici nei confronti delle top model perché ne siamo ancora ossessionati e questo perché, nella moda, non ci sono stati altri grandi nomi dopo di loro, nomi che non fossero nepo babies o persone privilegiate". Il merito che la serie riconosce al fenomeno creato dalle quattro super modelle è quello di aver creato un sistema e, come sottolinea sempre Odell, "di aver creato il concetto di ‘squad' molto prima del clan Kardashian/Jenner e di Taylor Swift e del suo gruppo di amiche modelle, attrici e cantanti". 

Naomi Campbell e Christy Turlington
Naomi Campbell e Christy Turlington

Il rischio di un reiterato meccanismo nostalgico è quello di restare ancorati sempre al concetto di "quei bei vecchi tempi" e ad un'ideale di bellezza irreale, tralasciando i lati bui del periodo e della vita delle ragazze, solo accennati: le modelle non avevano il controllo sulla loro immagine, come è evidente davanti al racconto di personaggi come John Casablancas. Inoltre, le ragazze confermano di aver lavorato "tanto" da quando avevano 15 anni, ma i confini del "quanto" non vengono mai approfonditi perché si passa subito al loro exploit.

Le quattro modelle sul set
Le quattro modelle sul set

Come hanno evidenziato alcuni commentatori, tra cui Lucy Mangan sul Guardian, il racconto non è un inchiesta ma un'analisi di un fenomeno di costume, anche perché sono proprio le quattro top model ad averlo prodotto. Ad esempio, non viene menzionato in nessuna scena Campbell viene incalzata riguardo ai suoi comportamenti notoriamente aggressivi nei confronti delle persone del suo staff. L'unica crepa al glamour patinato è il racconto dell'emancipazione di Linda Evangelista, quando decide di terminare il matrimonio abusante con il marito Gérald Marie (ex capo dell'Elite Model Management di Parigi), il quale in seguito sarà accusato di molestie da altre ragazze. Un lato oscuro dell'industria che non squarcia mai il velo di perfezione e successo che percorre tutti i quattro episodi della serie.

14 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views