Le spose punk di Vivienne Westwood: dall’abito tartan alla guerriera in pizzo, gli iconici look bridal
Vivienne Westwood è morta ieri a Londra, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo della moda. È stata il simbolo dello stile punk, una stilista visionaria che ha rivoluzionato il fashion system internazionale, un'attivista impegnata nella realizzazione di un mondo migliore: in Gran Bretagna è come se fosse scomparsa "l'altra regina" ed è per questo che sono moltissimi coloro che le stanno dedicando omaggi e tributi. Ha vestito la prima generazione davvero ribelle della storia, ha reso glamour le borchie, la pelle, il tartan, i colori sgargianti, diventando la designer più trasgressiva di tutti i tempi. Lo stile punk e irriverente non le ha impedito di disegnare abiti da sposa, anzi, ha avuto il merito di introdurre un tocco anti-conformista nel settore bridal, basti pensare al fatto che nel 1962, prima ancora di fondare il suo marchio, si cucì da sola il vestito per il matrimonio.
La rivoluzione bridal di Vivienne Westwood
Gli abiti da sposa di Vivienne Westwood hanno cominciato a fare il giro del mondo dopo lo show Autunno/Inverno 1993. Sebbene fino ad allora il total white fosse sempre stato un vero e proprio must nel settore bridal, la stilista ebbe il coraggio di stravolgere le carte in tavola con un audace e originale vestito tartan. Kate Moss divenne la sua prima sposa punk, sfilò con indosso una creazione voluminosa e colorata abbinata a un velo coordinato e a un make-up bianchissimo realizzato col cerone su tutto il viso. Tra corsetti sensuali, maxi gonne di tulle e silhouette romantiche, da quel momento in poi gli abiti da sposa punk della designer cominciarono a diventare i prediletti delle future spose.
Dall'abito vittoriano alla sposa bendata
Due anni dopo Kate Moss fu Naomi Campbell a indossare il nuovo e iconico abito da sposa di Vivienne. Nella collezione Autunno/Inverno 1995 la designer stravolse ancora una volta il suo stile, lanciando in passerella un maxi dress perlato e principesco, un modello di ispirazione vittoriana con merletti e fiocchi che, seppure tradizionale, continua ancora oggi a essere moderno. Nel 1996 sul catwalk arrivò poi l'ormai iconica sposa bendata vestita in raso bianco. Corsetto nascosto e strapless, gonna gonfia e pomposa e ghirlanda di fiori intorno alla vita, il maxi dress divenne fin da subito uno dei grandi classici di Vivienne Westwood Bridal, tanto da essere stato riproposto anche nel 2011 ma in una versione rivisitata, ovvero con un velo azzurro che copriva completamente il capo, il bustier corsetto e la gonna variopinta.
L'iconico vestito da sposa di Carrie Bradshaw
Nel 1993 alla London Fashion Week Sara Stockbridge sfilò in bianco a piedi nudi, mentre in tempi più recenti è stata Sarah Jessica Parker, alias Carrie Bradshaw, a indossare una delle creazioni della Westwood. Chi non la ricorda nel film Sex and the City in maxi dress total white quando viene lasciata all'altare da Mr. Big? Il vestito chiama Cloud Dress e ha lasciato un segno indelebile nel mondo del cinema. A disegnarlo è stata la stilista in persona, che ha realizzato per l'attrice una creazione da sogno con corsetto in seta duchesse avorio con riflessi dorati, gonna in taffetà Radzimir e silhouette "a onde" che ha dato vita a dei volumi esagerati e spettacolari.
Al di là delle collezioni bridal sostenibili, tra gli ultimi abiti da sposa iconici da passerella della stilista c'è quello indossato da Bella Hadid. La top ha chiuso la sfilata Autunno/Inverno 2020-21 in pizzo bianco con maniche a palloncino e trasparenze sul seno, completando il tutto con un coltello tenuto legato alla vita, dettaglio che ha sancito l'avvento delle spose-guerriere. Insomma, Vivienne ha rivoluzionato anche l'universo bridal e di certo continueranno a essere moltissime le spose che punteranno sul suo stile irriverente e punk nel giorno del sì.