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Le influencer russe in rivolta contro Chanel: perché non possono più comprare le borse del marchio

Diverse influencer hanno accusato Chanel di controllare i documenti alle clienti russe. La Maison ha risposto, spiegando che la nuova policy è in linea con le sanzioni europee.
A cura di Beatrice Manca
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Dall'inizio della guerra in Ucraina il mondo della moda ha preso posizione contro la Russia: oltre a inviare aiuti e donazioni al popolo ucraino, i colossi del lusso e le catene di fast fashion hanno abbassato le saracinesche in Russia. Chanel però sembra aver fatto un passo in avanti: le influencer russe hanno accusato le boutique del marchio francese di aver rifiutato di vendere i propri prodotti anche fuori dal Paese, nei negozi di Dubai, in Turchia o perfino in Europa. Sui social si è scatenata la protesta ed è dovuta intervenire perfino una portavoce del governo russo: la Maison Chanel ha risposto alle accuse, spiegando di essersi limitata ad applicare le sanzioni europee.

Le influencer russe attaccano Chanel

All'inizio di marzo Chanel ha sospeso le vendite in Russia, in linea con tutti gli altri marchi del lusso. Le clienti di nazionalità russa però hanno denunciato via social di non essere riuscite a comprare borse e accessori Chanel neanche nei negozi fuori dal territorio russo. Sui canali Telegram diverse influencer hanno raccontato che lo staff dei negozi ha chiesto i documenti e ha obbligato le clienti a firmare una dichiarazione di impegno a non indossare i loro acquisti in Russia. L'interior designer Lisa Litvin (il cui account social ora è privato) ha raccontato su Instagram la sua esperienza al negozio Chanel nel Mall of the Emirates, mentre l'influencer Yana Rudkovskaya, spesso in prima fila alle sfilate del marchio, ha definito l'esperienza "umiliante": per fare acquisti da Chanel con il passaporto russo bisogna impegnarsi a indossarli solo fuori dalla Russia. Unica eccezione, per ora, sembra essere la Cina: una fonte anonima ha dichiarato a WWD che nei negozi cinesi non è prevista alcuna politica particolare per i clienti russi.

La denuncia di una influencer su Instagram
La denuncia di una influencer su Instagram

Perché Chanel si rifiuta di vendere ai clienti russi

La maison Chanel ha confermato la nuova policy, spiegando di adattarsi all'inasprimento delle sanzioni deciso dal Consiglio Europeo lo scorso 15 marzo che prevede il divieto di vendere beni di lusso del valore superiore a 300 euro. In una nota inviata a WWD la Maison ha spiegato che "le più recenti leggi sanzionatorie dell'UE e della Svizzera includono un divieto di vendita, fornitura, trasferimento o esportazione, direttamente o indirettamente, di beni di lusso a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità o organismo in Russia o per l'uso in Russia". Nella nota Chanel si scusa per eventuali disagi e incomprensioni, ma conferma di aver "implementato un processo per chiedere ai clienti di cui non conosciamo la residenza principale di confermare che gli articoli che stanno acquistando non verranno utilizzati in Russia". Sulla vicenda è intervenuta anche Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, che ha accusato Chanel di essersi unita alla "campagna russofoba per cancellare la Russia", invitando tutti i russi al boicottaggio del marchio.

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