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Le foto di Oliviero Toscani che hanno scosso le coscienze e rivoluzionato la moda

All’età di 82 anni è morto il fotografo Oliviero Toscani. Con lui se ne va un artista capace di raccontare in immagini anche i temi più complessi e universali.
A cura di Giusy Dente
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Campagna United Colors of Benetton, Prete e Suora (1991)
Campagna United Colors of Benetton, Prete e Suora (1991)

Le immagini hanno una forza dirompente: sono capaci di imprimersi nella mente riuscendo a spiegare concetti che, a parole, avrebbero richiesto fiumi d'inchiostro. Alcune diventano rappresentative, iconiche, si caricano di significati che le fanno sopravvivere anche al passare del tempo, diventando immortali. Con uno sguardo geniale e provocatorio, Oliviero Toscani ha messo la sua arte, la fotografia, al servizio di tutti, accendendo il faro sui temi più disparati, costringendo l'osservatore a riflettere, ad arrabbiarsi, a scandalizzarsi, anche a inorridire se necessario, pur di farlo reagire. La guerra, la mafia, la malattia, la disabilità, i diritti umani, la religione, persino la pena di morte: nulla è sfuggito al suo occhio attento e critico. Il mondo della moda, della fotografia, della pubblicità, devono moltissimo a questo artista, uno dei più riconosciuti a livello internazionale, autore di foto e campagne pubblicitarie conosciute in tutto il mondo.

Carriera e vita privata di Oliviero Toscani

Nato a Milano nel 1942, Oliviero Toscani era figlio di uno dei fotoreporter storici del Corriere della Sera. Giovanissimo ha iniziato a lavorare nel settore della pubblicità, realizzando campagne per importanti brand di moda come Valentino, Chanel, Fiorucci, Esprit, Benetton e Prénatal. Più che fare pubblicità in senso stretto, il suo intento era fare sensibilizzazione sociale, attraverso scatti potenti dedicati a tematiche di attualità. Oltre a vincere numerosi premi, il suo lavoro è stato esposto alla Biennale di Venezia, a San Paolo del Brasile, alla Triennale di Milano e ancora nei musei di Roma, Mexico City, Helsinky, Francoforte e Losanna. Decine ce celebrities ritratte: Mick Jagger, Carmelo Bene, Federico Fellini, Giorgio Armani, Claudia Schiffer, Monica Bellucci, Oriana Fallaci.

Nel giugno del 2023 gli è stata diagnosticata l'amiloidosi, una malattia rara. Proprio il peggioramento delle condizioni di salute, ne ha reso necessario il ricovero. Dopo qualche giorno in ospedale il fotografo è morto: aveva 82 anni. Da anni viveva a Casale Marittimo, in provincia di Pisa, in una tenuta immersa nel verde, dove allevava cavalli e produceva olio e vino e olio. Ha avuto sei figli ed era sposato (terza moglie) con Kirsti Moseng, ex modella norvegese. Proprio la moglie e i figli hanno firmato il breve comunicato diffuso per annunciare la morte del loro caro, chiedendo riservatezza e comprensione "per questo momento che vorremmo affrontare nell'intimità della famiglia".

Oliviero Toscani e Kirsti Moseng
Oliviero Toscani e Kirsti Moseng

Il lavoro di Oliviero Toscani

Oliviero Toscani, intervistato da Fanpage.it in occasione dei suoi 80 anni, ha spiegato quanto fosse importante l'arte fotografica: "La fotografia è la memoria storica del mondo. Prima della fotografia, secondo me, erano tutte fake news". Nel corso dei suoi oltre 50 anni di carriera, il suo sguardo innovativo ha fatto scuola, soffermandosi in modo unico su realtà diversissime. A detta sua, è stata la curiosità il motore decisivo, è stata la capacità di evolversi, di cogliere i cambiamenti senza cullarsi nella stabilità rassicurante.

Campagna United Colors of Benetton
Campagna United Colors of Benetton

Ha detto: "Le cose che vedo adesso non le vedo come quando avevo vent’anni. Sono tremendi quelli che le vedono sempre allo stesso modo. Bisogna costantemente evolversi. Se quello che guardi oggi è diverso da come lo vedevi ieri, è fantastico. È una grande fortuna, vuol dire che la vita si muove e tu ti muovi dentro la vita. Penso di essere stato fortunato, privilegiato, in confronto al resto del mondo. Non mi sono mai posto il problema di cambiare la mia vita con quella di qualcun altro. Ognuno dipende da ciò che è più portato a fare. Io ho un mio modo di pensare, di analizzare, di decidere in rapporto a ciò che vedo, ciò che immagino soprattutto. L’immaginazione è la nostra forza. Nessun computer ha questa potenza. Tu puoi immaginare ciò che il computer deve fare. Poi l’immaginazione è gratuita. Ecco perché per me l’immaginazione è il simbolo della libertà. Uno può immaginare anche sotto tortura. È da lì che parte tutto".

Campagna United Colors of Benetton, Devil and Angel (1991)
Campagna United Colors of Benetton, Devil and Angel (1991)

Le foto leggendarie di Oliviero Toscani per Benetton

Oliviero Toscani ha realizzato campagne pubblicitarie iconiche: Esprit, Chanel, Fiorucci, Prenatal, Ra-Re, Jesus, ma è a Benetton che è particolarmente legato il suo nome. A Fanpage.it ha raccontato: "Con Benetton l'obiettivo non era vendere maglioni: parlare di altro ha fatto emergere qualcosa di più interessante". Il fotografo ha scattato foto promozionali per marchio dal 1982 al 2000: sono immagini tutt'altro che banali, che vanno oltre il messaggio meramente pubblicitario.

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Basti pensare alla donna bianca che allatta un neonato nero (1989), ai due bambini uno accanto all'altro che si abbracciano, così diversi eppure così uguali (1991), due foto contro le discriminazioni razziali. Il fotografo ha ammesso di aver impiegato anni a trovare i due bambini adatti per lo scatto perfetto. Controversa anche la foto che ritrae il bacio tra una suora e un prete, per sensibilizzare sul tema dell'amore universale. Infine, impossibile non menzionare lo spot, sempre realizzato per Benetton, con tre cuori umani con le scritte White, Black e Yellow, appunto per ribadire: siamo tutti uguali.

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La campagna choc contro l'anoressia

Nel 2007 Oliviero Toscani ha scioccato il mondo intero con una campagna molto cruda sul tema dell'anoressia, realizzata per il marchio Nolita, che inevitabilmente ha acceso il dibattito e scatenato reazioni anche contrastanti. Protagonista era la modella e attrice francese Isabelle Caro, malata di anoressia: all'epoca aveva 27 anni e pesava 31 chili per 1,64 di altezza. È poi morta l'anno successivo. Con le foto della modella, immortalata nuda coi segni evidenti della malattia sul suo corpo, il fotografo ha voluto appunto accendere un faro su un tema che in quegli anni era ancora tabù, sottovalutato, poco toccato dai media, che avevano paura di affrontarlo e dire la verità, ma soprattutto mostrarla. "Il paradosso è che ci si sconvolge davanti all’immagine e non di fronte alla realtà. Io ho fatto, come sempre, un lavoro da reporter: ho testimoniato il mio tempo" disse lui in risposta alle tante critiche ricevute.

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Le campagne sociali di Oliviero Toscani

Il fotografo ha collaborato con il settimanale Donna Moderna realizzando una campagna contro la violenza sulle donne e nel 2009 ha realizzato una campagna contro il bullismo. Nei decenni precedenti il suo impegno per la denuncia sociale gli è a volte costato caro. Quando nel 2000 scattò delle foto ai condannati a morte negli Stati Uniti, fu accusato dallo stato del Missouri di non aver specificato ai detenuti che lo scopo dei ritratti era una campagna pubblicitaria, appunto dedicata alla pena capitale, coi condannati in primo piano e lo sguardo dritto in camera. Suscitò molta indignazione anche l'utilizzo, nel 1992, dei fotogrammi dell'omicidio di mafia di Benedetto Grado a Palermo, avvenuto nel 1982. Le immagini di Franco Zecchi furono utilizzate nella campagna Primavera/Estate 1992 di Benetton scatenando le ire della famiglia che promise di fare causa.

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La sua foto della nascita di una bambina ritratta ancora con il cordone ombelicale attaccato è stata una delle immagini più censurate della pubblicità. Per l'Istituto di Autodisciplina in Italia lo scatto "non tiene conto della sensibilità del pubblico". E la censura si è abbattuta anche sulla foto del bacio tra suora e prete. La celebre foto dei tre bambini dal diverso colore della pelle scatenò invece le ire dei Paesi arabi, che la censurarono giudicandola pornografica: i bimbi facevano la linguaccia dunque mostravano un organo interno, assolutamente proibito.

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