Le divise alle Olimpiadi 2024: cosa indosseranno gli atleti delle diverse nazioni
Le Olimpiadi non sono solo questione di sport, ma anche di moda. L'evento ha catalizzato l'attenzione del settore, attratto sia dal prestigio di poter vestire gli atleti convocati sia, ovviamente, dall'elevata visibilità, visto che la manifestazione viene seguita in tutto il mondo da milioni di persone. Proprio il gruppo francese LVMH (che controlla ben 75 marchi fashion tra cui Louis Vuitton, Tiffany&Co., Fendi, Givenchy) ha sborsato circa 150 milioni di euro per sponsorizzare la gara. Nel corso del tempo tantissime Maison si sono fatte avanti per fornire le proprie creazioni agli sportivi, non solo divise. Skims, per esempio, fondato da Kim Kardashian, ha ottenuto nel 2021 la possibilità di fornire l'intimo e l'abbigliamento non sportivo alla nazionale statunitense. Ecco a chi è stato affidato il compito di vestire gli atleti dei vari Paesi per le Olimpiadi di Parigi 2024. Il via ufficiale è vicino: la Cerimonia d'Apertura si svolgerà il 26 luglio sulla Senna. Sfileranno oltre 10 mila atleti in rappresentanza di 206 Comitati Olimpici Nazionali.
Le divise della Francia
Per quanto riguarda le divise tecniche, di rappresentanza e per le gare, lo sponsor tecnico Le Coq Sportif si è affidato a un designer indipendente: Stéphane Ashpool. È il designer a capo del popolare marchio di streetwear Pigalle. È stato lui a progettare il kit per diverse discipline, compreso l'abbigliamento da indossare in caso di premiazione sul podio.
Il marchio italiano Berluti, controllato da LVMH, si è invece occupato di tute e sneaker delle divise ufficiali della Francia in collaborazione con Carine Roitfeld, ex direttrice dell’edizione francese di Vogue. Sono i completi che la delegazione francese indosserà durante la cerimonia ufficiale di apertura. I colori principali sono quelli della bandiera francese (blu, bianco, rosso), ma reinterpretati in maniera più sfumata e astratta, che si fondono l'uno nell'altro.
Le uniformi degli Stati Uniti
Ralph Lauren ha disegnato le divise degli Stati Uniti per la cerimonia di apertura e chiusura. La prima è un'uniforme classica con blazer monopetto, jeans e classica scarpa scamosciata buck. La seconda è invece una giacca sportiva in stile motociclista abbinata a denim bianco e polo. Invece si sono occupati di vestire gli atleti delle singole discipline diversi marchi del settore sportivo: Nike, GK Elite. Quest'ultimo, nello specifico, ha curato l'abbigliamento dell'atletica leggera, caratterizzato da capi preziosi e scintillanti, con migliaia di cristalli Swarovski e perle.
L'inno d'Italia nella linea Emporio Armani
Dal 2012 le divise dell’Italia sono realizzate da Emporio Armani (una linea dell’azienda Giorgio Armani). La collaborazione tra CONI (Comitato olimpico nazionale italiano), CIP (Comitato paralimpico italiano) e lo stilista è di vecchia data e andrà avanti fino alle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina del 2026. Quest'anno i nostri atleti avranno una tuta da podio con ricamato "W l’Italia" sul davanti della felpa. All’interno del colletto di polo e t-shirt è invece riportato l’inizio dell’inno nazionale, mentre all’interno delle giacche è stampata la prima strofa. L'azienda fornisce anche trolley, borse, zaini, cappellini e sneaker.
Cosa indosseranno le delegazioni degli altri Paesi
Anche in Gran Bretagna, come in USA, sono intervenuti più brand. Adidas ha realizzato l'attrezzatura sportiva della nazionale britannica olimpica e paralimpica; Ben Sherman si è occupato delle uniformi per le cerimonie di apertura e chiusura, per la quarta volta di seguito. Actively Black ha vestito nuovamente la delegazione della Nigeria, mentre le divise formali del Canada sono state realizzate dal noto marchio canadese di abbigliamento sportivo Lululemon. Oltre ai colori della bandiera, la stampa si ispira all'aurora boreale, disegnata dall’artista indigeno Mason Mashon.
Dal 2001 il marchio tedesco Puma veste gli atleti olimpici e paralimpici provenienti dalla Giamaica. Sulle magliette unisex degli atleti dell'Irlanda è ricamato un trifoglio: lo ha voluto Laura Weber di LW Pearl, come augurio di buona fortuna. Le divise del Portogallo sono invece state realizzate da Cariuma pensando alla sostenibilità: sono prodotte con un tessuto fatto con bottiglie di plastica riciclata. Sui social sono diventati virali in particolare le creazioni senza tempo, che sembrano appena uscite da un libro, della Mongolia, realizzate dal marchio mongolo Michel & Amazonka, finemente ricamate a mano con le decorazioni tradizionali locali. Spiccano per esempio, ricamati in oro, i simboli del sole, della luna e della Gua-Maral, una figura della mitologia mongola.