Le confessioni dell’assistente di Anna Wintour, la vera Andrea del Diavolo veste Prada
Se avete visto Il Diavolo veste Prada e vi state ancora chiedendo come deve essere lavorare per Miranda Priestley, la direttrice della rivista Runway ispirata ad Anna Wintour, adesso avete la risposta. Amy Odell, giornalista di moda e autrice della biografia ANNA, ha lavorato per un periodo come assistente della direttrice di Vogue America: un'esperienza che ha raccontato nella libro e che ha condiviso anche in un reel su Instagram. Sullo sfondo del video scorrono le immagini del film. Ma com'è essere Andrea (l'assistente interpretata da Anne Hathaway) nella vita di tutti i giorni?
La giornata tipo di un'assistente di Anna Wintour
Come Odell racconta nel video, la giornata di una delle assistenti della direttrice di Vogue America può durare fino a 12 ore. La scrittrice racconta che Wintour fino a poco tempo fa aveva tre assistenti: Wintour assegnava i compiti alla prima di loro che avrebbe poi delegato alle altre due. Proprio come Emily faceva come Andrea ne Il Diavolo Veste Prada. Le tre arrivano in ufficio tra le 7.30 e le 8 di mattina. Nel frattempo, Wintour lascia la sua abitazione newyorchese per dirigersi in ufficio: durante il tragitto avvisa le assistenti che sta per arrivare, esattamente come il personaggio interpretato da Meryl Streep. Il messaggio dà un margine di tempo di circa un quarto d'ora affinché le dipendenti possano andare da Starbucks per prenderle la colazione: un muffin ai mirtilli e un caffé con latte intero.
Spetta poi alla seconda o alla terza assistente accogliere Wintour all'arrivo in ufficio (come nell'iconica scena del film dove Emily corre ad accogliere Miranda). Sempre loro prenderanno la borsa con dentro il book del giornale e i documenti che la direttrice deve visionare o approvare: si tratta di una semplice borsa in tela con manici blu molto pesante.
Come nel film, quando Anna Wintour chiama nel suo ufficio le assistenti, "spara" a raffica la lista delle cose da fare. "Di solito hanno una bozza di un'e-mail sul telefono o sul computer, in modo da annotare ciò che lei dice", aggiunge Amy Odell.
Ma cosa succede se le assistenti hanno delle domande per Wintour? Nel film, ad esempio, la gelida Miranda Priestley rispondeva alle domande di Andrea con un secco: "Sei pregata di disturbare qualcun'altro con le tue domande". Nella vita reale, invece, per rivolgere domande alla direttrice durante il giorno c'è una sorta di procedura da seguire. "Le ragazze devono scrivere in una nota ‘per favore, un consiglio' seguito da un punto e virgola a cui poi aggiungono la loro domanda. Wintour poi risponde con un'email". Insomma, il film sembra davvero essere molto vicino alla realtà nel descrivere la vita di un'assistente a Vogue America.