La vera storia del blu oltremare: a inventarlo fu il principe di Sansevero
La moda è entrata prepotentemente a far parte della nostra normale quotidianità, tanto che sembra essere quasi impossibile resistere ai trend di stagione. Se da un lato i must del momento vengono anticipati e definiti sulle passerelle internazionali, dall'altro si sa davvero poco dei "fondamenti" che stanno alla base di questo meraviglioso universo fashion. Come sono nate, ad esempio, le diverse tonalità dei vari colori primari? A rivelare un'originale storia legata al blu oltremare è stata una recente ricerca condotta dall'Università di Bari di recente: ecco in che modo è stata creata la nuance vitaminica e intensache oggi spopola.
Gli studi sul blu oltremare
I ricercatori di Storia della Scienza e del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Bari hanno analizzando un frammento millimetrico di blu oltremare trovato nella cappella Sansevero di Napoli e hanno raggiunto un risultato chiaro: il colore non è di origine naturale ma è stato realizzato artificialmente. Fino ad oggi la creazione di questa nuance era stata associata a Jean-Baptiste Guimet, il chimico francese che per primo nel 1828 riuscì ufficialmente a sintetizzare il pigmento, ora però la storia deve essere rivista. Stando ai recenti studi, fu il principe di Sansevero, all'anagrafe Raimondo di Sangro, a dare vita alla nuance.
Il legame del blu oltremare con la cappella di Sansevero
Il pigmento naturale del blu oltremare è costoso come l'oro perché si ottiene attraverso la lavorazione del lapislazzuli estratti dalle miniere del Medio Oriente. Può essere però riprodotto anche sinteticamente e il primo a scoprirlo fu Raimondo di Sangro, noto per i lavori realizzati nella cappella Sansevero di Napoli, primo tra tutti il Cristo Velato. All'interno della location monumentale il blu oltremare compare in una cornice che circonda un altorilievo sopra l'altare maggiore. Appassionato di anatomia, chimica e alchimia, il principe ebbe sempre un forte interesse per le pietre preziose artificiali e per la colorazione del vetro. Non sorprende, dunque, che con ogni probabilità scoprì la formula per riprodurre il blu oltremare proprio nel suo misterioso laboratorio. Le prove? Sono state pubblicate nell'articolo apparso sulla rivista scientifica Nuncius, Journal of the Material and Visual History of Science.