La storia dietro gli abiti d’archivio di Lorella Cuccarini a Sanremo 2024
Lorella Cuccarini è salita ieri sera sul palco dell'Ariston come co-conduttrice accanto ad Amadeus. La show girl torna a presentare il Festival di Sanremo dopo aver affiancato Pippo Baudo nel 1993 e lo fa omaggiando i suoi anni di carriera con delle scelte stilistiche ben precise. Gli abiti sfoggiati dalla cantante e ballerina romana sono stati un modo per celebrare la moda italiana, oltre che il modo per lanciare un importante messaggio: quello di un approccio più sostenibile all'abbigliamento.
"Ho scelto di indossare l’archivio della grande Moda italiana. La stylist è Mariasole Galanti, con il prezioso supporto dell’archivio di Skof Archive di Emma Scalondro e i gioielli d’epoca di Salvati", ha affermato in un'intervista con Fanpage.it. "Il vintage è diventato rilevante nella cultura pop moderna, ma le masse ora lo vedono come un modo sostenibile di vestirsi. Sostenibile in termini green e sostenibile anche come spesa", ha dichiarato a Forbes.
Lo slip dress firmato Dolce&Gabbana
Non scende la scalinata come una co-conduttrice qualsiasi, l'ingresso all'Ariston Lorella Cuccarini lo fa cantando. La presentatrice si esibisce in un medley di tutti i suoi più grandi successi, indossando uno slip dress firmato Dolce&Gabbana della collezione Primavera/Estate 2003, un vestito caratterizzato da uno stile a bustier, di raso rosa antico, e arricchito di lacci che creavano uno richiamo al mondo della corsetteria. Un outfit confinante con la lingerie, completato da un paio di guanti di tulle nero, gioielli Pomellato e sandali slides allacciati alla caviglia firmati Giuseppe Zanotti. Lorella Cuccarini ha scritto su Instagram:
Per il numero di apertura ho scelto di omaggiare due grandi personalità: Stefano Gabbana e Domenico Dolce. Uno spettacolo allegro in un mix di vecchio e nuovo dal duo Italiano, nella Primavera-Estate del 2003. Una collezione sensuale, aggressiva, divertente, che prendeva forma mentre le modelle venivano allacciate nel backstage in abiti erotici, modernissimi e anticonformisti. L’abito raccoglie esperienze e racconti di un momento importante e per questo ho deciso di omaggiarli nel momento del ballo, dove posso raccontare il messaggio di un percorso fatto di passione, rischio e fantasia. Un abito comunicativo, ma mai volgare, ricordando un’epoca dove tutto era concesso. Grazie Stefano e Domenico per aver significativamente cambiato stereotipi cristallizzati, lasciandoci una nuova visione e speranza nel panorama del nostro Made in Italy.
Il remake dello smoking di Gianfranco Ferrè
Per il secondo look la conduttrice sceglie un grande couturier italiano troppo spesso dimenticato. Legata Gianfranco Ferrè da un rapporto di amicizia prima che di lavoro, e che l'ha vestita in diverse occasioni nel corso della sua carriera. L'abito nero indossato dalla show girl è un pezzo couture dei primi anni Duemila e che reinterpreta lo smoking maschile in un modello con scollatura all'americana con revers, sotto la gonna plissettata nera sbuca un sottogonna bianco a contrasto che ricorda la camicia del completo. A completare l'outfit lunghi guanti in raso su cui spicca un anello Pomellato. Cuccarini motiva così la sua scelta:
Gianfranco Ferrè – architetto della moda – con la sua personalità riservata e romantica è riuscito a concettualizzare e fondere perfettamente il binomio di architettura e moda. Non si trattava di abiti, ma di veri e propri progetti, realizzati per risaltare messaggi chiari sul corpo di chi li indossava. Goloso, affettuoso, generoso, come le forme ed i volumi che voleva risaltare. Un grande compagno di viaggio che ha segnato il panorama del nostro Made in Italy in modo irrinunciabile ed irreversibile: un amico e, sicuramente, un genio. L’apertura sul palco la dedico a lui, che ha saputo omaggiare non solo me, ma la storia della moda italiana. Un abito semplice, nero e bianco, complesso e semplice allo stesso tempo. Mi ha accompagnato su questo palco nel ‘95 con "Un Altro Amore No" e a lui va la mia gratitudine e il mio affetto, attraverso questo abito di collezione dei primi anni 2000. Un sincero e profondo grazie Gianfranco: il tuo prezioso lavoro non ci lascerà mai.
Lo stile bondage di Gianni Versace
Arriva il momento di Gianni Versace, uno dei più amati stilisti del nostro Paese. Designer visionario, sul palco dell'Ariston viene omaggiato con un modello della couture Autunno/Inverno 1992, la "Miss S&M" poi rinominata "Bondage". Il vestito scelto per Lorella Cuccarini è un tubino nero fasciante caratterizzato da una serie di cinghie e bottoni con il volto di Medusa, il celebre simbolo della Maison. Un outfit total black comprese le calze, con scapre caratterizzate da ganci. Il commento della show girl sul terzo abito è stato:
Un genio ed un fuoriclasse. Persona stimabile e sicuramente immortale. Il mio omaggio va a Gianni Versace, con un suo abito d’archivio di una delle collezioni che più ha lasciato spazio a giudizi, commenti e stupore: parliamo della collezione couture "Miss S&M", successivamente chiamata "Bondage", dell’autunno/inverno 1992. Gianni espresse più volte le interessanti influenze dalle quali tutto ebbe origine. Da sua madre, una sarta che lo ha cresciuto a Reggio Calabria, e le prostitute che vivevano in fondo alla strada: il racconto esplicito del suo mondo di contrasti. La collezione all’epoca suscitò indignazione: c’erano persone che la amavano e altre che si sentirono offese. Gianni, alle accuse sessiste ricevute per la sfilata, rispose: "Ascolta tesoro, le donne oggi sono forti. Questa è una festa rock ‘n’ roll. Nessuna di queste ragazze è in vendita. È una fantasia." Vorrei ricordare così il messaggio di Gianni e il suo immenso patrimonio, che è colonna portante del nostro Made in Italy. Grazie Gianni, per le tue opere e per le tue parole.
L'abito stellato di Cavalli
"Sono nata nella notte di San Lorenzo, per questo ho scelto un abito con la stellata notturna", ha esordito Lorella Cuccarini svelando l'ultimo look della serata: uno slip dress di Roberto Cavalli in raso di seta, dalle linee semplici, caratterizzato dalla stampa a costellazioni. Spalline sottili, scollatura a V e gonna lunga fino ai piedi, un pezzo del 2003, che Lorella Cuccarini ha descritto così:
Roberto Cavalli è lo stilista rockstar, l’artista della moda, nipote di un macchiaiolo che ha fatto dei patchwork il suo marchio di fabbrica. Ispirato dalla pittura, ma anche dall’eccentricità del suo genio creativo, ha brevettato una vera e propria tecnica di stampa capace di riportare lo spettatore ad osservare un quadro non più appeso, ma indossato. Eccessivo, prorompente, mai passato inosservato, Roberto Cavalli ha segnato profondamente il panorama del settore Moda. Amante della natura e dell’arte, lo stilista fiorentino ci racconta abiti dalle fantasie uniche e irreversibili. Compagno di viaggio e grande genio, vorrei omaggiare Roberto con questo abito della collezione del 2003, completamente in seta e ispirato al firmamento. Sul palco di Sanremo, il cielo della moda è pieno di stelle, vorrei che una di queste fosse lui. Grazie Roberto, il tuo modo di risaltare la forte grinta e la personalità delle opere che hai prodotto è unica ed irrinunciabile.