La rivoluzione delle soft girl: le ragazze della Gen Z dicono addio ai ritmi frenetici
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Dopo il trend girl boss, la ragazza realizzata in termini lavorativi, è il turno delle ragazze "soft"? Gli anni di lotte per l'emancipazione femminile e le battaglie ancora in corso per la parità di salario tra uomini e donne hanno portato anche a preoccupanti derive performative. Ora le soft girls stanno mettendo in atto una vera rivoluzione per abbracciare una vita più soddisfacente e meno legata al successo professionale, incentrata sul benessere fisico e mentale.
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Chi sono le soft girls: quando l'emancipazione porta allo svago
La lotta per i diritti delle donne senza lotta di classe è solo pinkwashing, si sente ripetere sempre più spesso nelle manifestazioni. La soft girl, una tendenza socio culturale portata all'attenzione del pubblico con un trend TikTok, è la risposta all'ambizione sfrenata e capitalista delle girlboss. È anche una risposta generazionale all'ideale di donna propinato dalla società dei consumi, con uno spartiacque: la pandemia. Se le ragazze tra il 2000 e il 2010 vedevano come massima aspirazione (e realizzazione) del femminismo il raggiungimento di una posizione lavorativa apicale, dopo la pandemia le giovani ragazze della Gen Z vogliono solo una cosa: nulla. Non vogliono essere legate ai ritmi frenetici e iperstressanti, rivendicano il tempo passato a leggere e a coltivare i loro interessi. Un'ideale che si adatta perfettamente ai tempi in cui less is more, l'essenziale è l'ambizione più agognata.
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Tutto parte dal video-denuncia di Mia Jones, una ragazza che racconta su TikTok la routine che costituisce la sua vita: un lavoro 9-17, la gavetta e le pressioni della società per ambire ad avere sempre qualcosa in più. Ma Jones non vuole questo, vuole una vita appagante ma dal punto di vista emotivo. La Gen Z ha assistito a tutti i traguardi e i fallimenti delle donne Millennial e non vuole ripetere i loro errori: le soft girl quindi sono tutte quelle ragazze che rifiutano il burn out, le notti in bianco per lavorare, lo stress e la solitudine. Una risposta sana a dei modelli problematici, simile al tanto diffuso quiet quitting.
Molte creator su TikTok hanno detto di essere delle girl boss redente e di aver capito l'importanza di un equilibrio. Se l'hustle culture è ciò che riempie gli ambienti di lavoro, lavorare sempre più duramente per raggiungere la perfezione è tutto quello che le soft girls rifiutano e ritengono dannoso per la loro salute. Tuttavia, la cura del proprio benessere (mentale e fisico) non significa sempre e solo opporsi al desiderio ossessivo di raggiungere traguardi personali. La tendenza delle "ragazze morbide" può essere anche solo una reazione alle difficoltà di vivere l'ultimo stadio del capitalismo: una battaglia che va oltre questa generazione.
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Quali sono i limiti del fenomeno delle soft girls
Nonostante l'approccio delle soft girls possa sembrare vincente, in questa "sottocultura" emergono anche diversi aspetti controversi. Il primo: se rinunciare alle ambizioni di carriera si trasforma in abbandono del posto di lavoro, chi paga per le soft girls? Per questo molte persone, su TikTok e non solo, hanno avanzato dubbi su questa tendenza di lifestyle, perché potrebbe potenzialmente rappresentare un ritorno al passato, con le donne che tornano a rinunciare alla propria indipendenza finanziaria: una retrocessione dopo di anni di lotte per i diritti. Per questo, nella maggior parte dei casi, le ragazze anelano a questo stile di vita ma non lo mettono in pratica.
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Icona indiscussa di una vita tutta pilates, cura di sé e famiglia è Sophia Richie Grainge, figlia del cantante Lionel Richie, e simbolo anche di quel quiet luxury che tanto piace ad Hollywood. La 25enne è il simbolo della vita che molte delle soft girls sognano: bella casa, un marito abbiente, un armadio da far impallidire chiunque di noi. Sembra un mondo distopico, ma su TikTok molte donne esprimono il loro sogno di diventare "pilates wife".
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Questo è il volto più estremo del movimento ma c'è, esiste e comprende quel desiderio un po' arcaico di fare una vita solo casa e famiglia, condiviso su TikTok con l'hashtag #softlife. Non esattamente il massimo del progressismo. Lo snodo cruciale, come in tutte le questioni socioculturali, è l'equilibrio: si può smettere di alimentare la macchina capitalista dell'iperproduttività, del burnout, senza adottare uno stile di vita che annulli tutte le lotte femministe? Perché il messaggio che potrebbe passare è che le "ragazze soft", nel tentativo di migliorare lo status quo, siano passate da un estremo all'altro.