La moda colpita dallo sciopero di Hollywood: cosa cambierà sui red carpet e agli eventi
Hollywood è in sciopero, sceneggiatori e attori hanno incrociato le braccia e anche la moda non si sente tanto bene. Le proteste del settore non colpiranno solo le uscite nei cinema e i grandi eventi (come il Festival di Venezia alle porte) ma avranno enormi ripercussioni anche sul settore della moda e della bellezza e su chi ci lavora: stylist, make up artist, parrucchieri, designer emergenti. Ma andiamo con ordine: cosa succederà nelle prossime settimane?
Cosa c'entrano gli stilisti con lo sciopero degli attori
Cinema e moda sono da sempre legati a doppio filo. Le Maison aprono gli archivi ai costumisti e vestono gli attori sui red carpet e sulle copertine delle riviste durante i tour promozionali. Non solo: gli stylist fanno continuamente da raccordo tra questi due mondi, e i costumisti pescano a piene mani dalle passerelle. Un esempio lampante? Il press tour di Barbie: lo sciopero è stato annunciato quando il cast del film di Greta Gerwig era a Londra e, da quel momento, nessun attore ha più calcato il tappeto rosso. Questo significa che gli outfit che – immaginiamo – erano stati preparati per Ryan Gosling e Margot Robbie non sono più stati indossati. Un bel danno per le Maison, specialmente perché ogni abito indossato dall'attrice era stato creato da zero ispirandosi alle vere bambole.
Per non parlare poi del press tour di Oppenheimer, con star del calibro di Florence Pugh e Cillian Murphy, interrotto a metà. Questo si traduce in abiti che non saranno indossati né fotografati, con un danno difficile da quantificare. Ma se una grande Maison può facilmente gestire la situazione, i contraccolpi saranno maggiori per i brand emergenti, che contavano sull'immensa pubblicità garantita da questo tipo di eventi, ora disertati dagli attori statunitensi fino a data da destinarsi.
A sollevare la questione per prima è stata Vanessa Friedman che, sulle colonne del New York Times si è chiesta: "Sarà la fine dei red carpet?". Il danno non è solo per i giornali (che pure devono rinunciare a interviste e shooting già concordati) ma soprattutto per tutte le figure professionali che lavorano ai grandi Festival, come il Comicon di San Diego. Make up artist, facialist, manicurist, stylist e hairdresser: se non ci sono star da vestire e da pettinare, si rimane a casa. Una situazione precaria e incerta che Vogue già paragona al periodo del Covid.
Sfilate e matrimoni sono i nuovi red carpet?
Ma anche gli attori stessi potrebbero ritrovarsi in una posizione difficile, dovendo onorare gli obblighi contrattuali presi con i grandi brand. Se è vero gli attori boicottano red carpet e eventi legati all'industria, nessuno impedisce loro di andare a feste private o galà di beneficienza. Le prossime sfilate di settembre potrebbero essere ancora più affollate di star del solito, così come tutti gli eventi in generale delle Fashion Week. Un esempio? I matrimoni: i brand fanno a gara per vestire gli sposi vip e presto potrebbero anche investire sugli invitati. Intanto, però, rimane l'incognita red carpet: il Festival di Venezia è alle porte e non sappiamo ancora quanto durerà lo sciopero, tutti si chiedono chi vedremo sul tappeto rosso. E se lo sciopero non finisse in inverno, come saranno i prossimi Oscar?