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Opinioni

La censura della campagna “troppo sensuale” di Calvin Klein segna l’inizio del Medioevo moderno

Nel Regno Unito è stata vietata la pubblicità del brand di PVH che vede come protagonista FKA twigs, in quanto rappresenta “un oggetto sessuale stereotipato”. La decisione ha suscitato diverse polemiche poiché la stessa valutazione non è stata fatta riguardo all’ultimo adv, dove si vede l’attore Jeremy Allen White in pose che potrebbero essere considerate altrettanto ammiccanti. Criteri diversi per corpi diversi, che dimostrano quanto la società debba ancora evolversi.
A cura di Annachiara Gaggino
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FKA twig nella campagna di Calvin Klein (Instagram @fkatwig)
FKA twig nella campagna di Calvin Klein (Instagram @fkatwig)

Una campagna di Calvin Klein ha destato scandalo nel Regno Unito. La pubblicità in questione risala a un anno fa e tra le sue immagini c'è quella della cantante britannica FKA twigs, immortalata in uno scatto di Mert&Marcus che la ritrae svestita, coperta parzialmente solo da una camicia. "Calvin Klein o niente", era il claim. Uno scatto che ha fatto discutere e che ha attirato l'attenzione anche della ASV – Advertising Standards Authority, ente che regola gli standard pubblicitari nella Gran Bretagna. L'autorità, dopo aver analizzato la foto, ha deciso di vietarla poiché la sua protagonista veniva rappresentata come "un oggetto sessuale stereotipato", considerando la pubblicità non adatta ad essere esposta in luoghi dove potesse essere vista da bambini o da chiunque potesse sentirsi offeso. Una decisione dettata dal fatto che, secondo l'ASA, l'immagine era più incentrata sulle caratteristiche fisiche di FKA trwigs che sull'abbigliamento.

FKA twig nella campagna di Calvin Klein (Instagram @fkatwig)
FKA twig nella campagna di Calvin Klein (Instagram @fkatwig)

La sentenza sembra portarci indietro nel tempo, a quando alle donne in spiaggia venivano multate se il loro costume non rispettava la lunghezza minima stabilita per legge. Questo provvedimento da parte dell'autorità regolamentare ha suscitato non poche polemiche, anche in relazione all'accoglienza che ha avuto l'ultima campagna del marchio di PVH, che ha come protagonista, invece, Jeremy Allen White. L'attore della serie The Bear appare a petto nudo indossando boxer aderenti in immagini che sono diventate virali. Sembra quindi che la scelta sia scelta sia stata fatta prendendo in considerazioni modelli di "buongusto" diversi, e che le nudità femminili siano molto più scandalose di quelle maschili.

La replica della cantante

FKA twigs non ha perso tempo e ha commentato la sentenza sui suoi profili social. Condividendo l'immagine incriminata ha scritto:

Non vedo lo "stereotipato oggetto sessuale" che mi hanno etichettato. Vedo una bellissima e forte donna nera il cui incredibile corpo ha superato più dolori di quanto possiate immaginare. Alla luce della "revisione" di altre campagne passate e presenti di questa natura, non posso fare a meno di pensare che ci siano due pesi e due misure. Sono orgogliosa della mia fisicità e ritengo che l'arte che creo con il mio mezzo sia all'altezza di donne come Josephine Baker, Eartha Kitt e Grace Jones, che hanno abbattuto le barriere di ciò che significa essere emancipati e sfruttare una sensualità incarnata unica.

Una valutazione con criteri diversi?

Alla luce di ciò si può ritenere che ci siano dei doppi standard di valutazione quando le nudità riguardano gli uomini invece che le donne? Sicuramente ci sono dei tabù radicati nella mentalità collettiva, basti pensare al capezzolo femminile, bannato da qualsiasi social a differenza di quello maschile che invece non è considerato scandaloso. Il torso nudo di un uomo viene accettato anche al mare, mentre la nudità del seno è ancora considerata spudorata. Non stupisce poi così tanto, quindi, che la decisione abbia riguardato la foto di FKA twigs, essendo ormai salda nel modo di sentire comune la scandalosità di un corpo femminile svestito, un effetto che deriva dalla sessualizzazione che si tende a fare della donna. Così la ASV giustifica la sua decisione, spiegando che "la sua nudità e l'espressione del viso, compreso lo sguardo diretto e la bocca aperta, hanno dato all'immagine un'allusione sessuale complessiva", mentre Jeremy Allen White con i pantaloni abbassati ha un chiaro richiamo casto e virginale.

Jeremy Allen White nella campagna Calvin Klein (Instagram @calvinklein)
Jeremy Allen White nella campagna Calvin Klein (Instagram @calvinklein)

La risposta di Calvin Klein

Calvin Klein ha replicato difendendo le foto della campagna definendole "neutrali e neutre", affermando: "Le immagini non erano volgari e ritraevano donne sicure di sé e dotate di potere che avevano scelto di identificarsi con il marchio Calvin Klein". Il brand di PVH ha sempre utilizzato un linguaggio audace per le sue campagne, erano gli anni Ottanta quando Brooke Shields recitava in uno spot "Vuoi sapere cosa c'è tra me e i miei Calvins? Niente". Cosa ci si dovrebbe aspettare da una campagna che sponsorizza abbigliamento intimo? Questa decisione creerà un precedente per porre un limite alla creatività e alla libertà artistica delle campagna pubblicitarie dei brand?

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