La borsa Prada di cui tutti parlano e quel particolare che ha attirato l’attenzione
Prada ha dominato la giornata di ieri della Milano Fashion Week. Tra colonne sonore hitchcockiane e frange (il motivo che si ripete nella collezione) Miuccia Prada e Raf Simons realizzano una collezione che racconta i 110 anni di storia della Maison milanese. "Non volevamo filosofeggiare o raccontare storie sull’abbigliamento, ma anche questa collezione è a suo modo un racconto, e non solo di stile", ha reso noto Miuccia Prada. Le creazioni parlano da sé, mettendo in risalto l'artigianalità che da sempre contraddistingue la Casa di moda e ne omaggiano le origini.
La borsa d'archivio e la chiusura giapponese
Nel corso di questo viaggio nel "Secolo Prada" non è passato inosservato un bizzarro particolare che ha catalizzato l'attenzione del pubblico. Una borsa apparentemente semplice e lineare è stata arricchita da una chiusura peculiare che ha subito suscitato curiosità: è la faccia di un guerriero giapponese che "fa la linguaccia", una figura spesso riportante nelle stampe orientali. La borsa è una reinterpretazione di quella originariamente ideata dal fondatore e nonno di Miuccia Prada, Mario Prada, un viaggiatore che ha trasferito la sua curiosità nelle sue creazioni. Nel suo girovagare alla ricerca di ispirazione trovava sempre dei particolari che poi faceva riprodurre ai suoi artigiani, dando vita a dei prodotti unici.
La borsa presentata alla sfilata di settembre 2023 è un omaggio a Mario Prada. Disegnato nel 1913 e conservato negli archivi della Maison, il modello è una borsa da sera con chiusura a telaio che viene caratterizzata da questa particolare intagliato a mano rappresentante una figura mitologica e che fonde l'estetica orientale a quella europea. La borsa, originariamente pensata in seta moiré è stata ricreata in nappa e re-ylon, mentre il dettaglio viene riproposto anche su borse tote oversize in pelle.