Kim Kardashian diventa stilista per Dolce&Gabbana: la sfilata a Milano omaggia la Dolce Vita
I paparazzi assiepati all'ingresso, le immagini in bianco e nero, le indicazioni di regia urlate ai cameraman. L'arrivo degli ospiti alla sfilata di Dolce&Gabbana ci porta già nel mondo dorato del grande italiano del dopoguerra, di Fellini e della Dolce Vita. La Hollywood sul Tevere si trasferisce alla Milano Fashion Week grazie ai designer siciliani. La sfilata Primavera/Estate 2023 incorona la nuova musa: Kim Kardashian, nel nuovo ruolo di stylist e curatrice dei look in passerella.
La sfilata Primavera/Estate 2023 di Dolce&Gabbana
La sfilata si è svolta all'ex cinema Metropol, location dal chiaro significato simbolico: Stefano Dolce e Domenico Gabbana continuano il loro racconto dell'Italia nel mondo attraverso il cinema, rievocando gli anni dorati in cui Cinecittà era la meta di star e dive. Sono le note di Cavalleria Rusticana a preannunciare lo show, seguite dal boato assordante della folla che (in video) acclama Kim Kardashian. "Dove andiamo? Allo show di Dolce&Gabbana".
La sfilata si apre con un video di Kim seduta a un ristorante. I topòi letterali dello stivale ci sono tutti: la tovaglia a quadri, la brocca dell'acqua, gli spaghetti al sugo arrotolati con qualche difficoltà dalla diva. Solo a questo punto inizia lo show vero e proprio: corsetti, collant e bustier tempestati di brillanti, gonne in pizzo e trench trasparenti. C'è tutta l'eredità stilistica dei designer siciliani: le calze velate, la corsetteria, le croci al collo, le gonne a vita bassa che infatti recitano "1992" sull'etichetta. Tra stivali-calze e abiti nude si legge perfettamente il tocco che Kim Kardashian ha aggiunto alla collezione.
Più che stilista, Kim Kardashian è stata sylist e curatrice della sfilata: ha selezionato i look della sfilata, pescando a mani basse dagli archivi. La collezione Primavera/Estate 2023 rinuncia alle stampe floreali per concentrarsi su una palette rarefatta: nero, bianco, rosso, nude. Molto Kardashian. C'è un nuovo rigore nelle forme, nei completi mannish, nelle camicie con cravatte e nei colletti bianchi. Un mood meno barocco, più concettuale. Non a caso, moltissimi pezzi sono riletture d'archivio, come il corsetto di velluto che fu di Monica Bellucci ( e poi di Kim Kardashian).
La collaborazione di Kim Kardashian per Dolce&Gabbana
L'arrivo di Kim Kardashian in passerella era tutt'altro che una sorpresa: la collaborazione con la star dell'omonimo reality show era stata annunciata con una campagna stampa senza precedenti a suon di hashtag #ciaoKim. Sui social una serie di video mostravano l'arrivo di Kim Kardashian nei panni di una diva del cinema, mentre addentava languidamente un pezzo di pizza sul retro di una limousine (tanto per usare un facile cliché sull'italianità). Una nuova Anita Ekberg, insomma, o una seconda Marilyn, ma alle prese con un bel piatto di spaghetti.
La collaborazione ha colto di sorpresa alcuni, visto che Kim Kardashian è attualmente testimonial di Balenciaga, ma gli indizi c'erano tutti: al matrimonio di Kourtney Kardashian l'intera famiglia ha indossato sempre e solo abiti Dolce&Gabbana e anche nei giorni successivi Kim ha sfoggiato alcuni pezzi d'archivio. Piaccia o no, Kim Kardashian è un'icona contemporanea: personaggio indefinibile, eppure onnipresente. Non è un'attrice, non è una modella, non nasce come imprenditrice eppure è tutte queste cose contemporaneamente. Il suo arrivo ha paralizzato Milano: traffico in tilt e code infinite per immortalarla. Se non è divismo questo…