Era inglese, ma diventò il simbolo dello stile francese. Aveva una borsa che portava il suo nome – e che borsa! – ma lei preferiva un cestino di paglia intrecciato. I suoi look sono tra i più commentati, citati e copiati di sempre ma sui red carpet ha sempre preferito jeans e scarpe da ginnastica. In un'epoca in cui l'appellativo "icona di stile" viene distribuito fin troppo generosamente, Jane Birkin lo meritava pienamente. L'attrice britannica, morta a 76 anni, è stata una musa oltre il tempo e oltre le mode. Il suo fascino eterno non era né nella frangetta né negli abiti dagli spacchi vertiginosi, ma in quell'atteggiamento inconsapevole, quasi noncurante, in quel je ne sais pais che la rendeva unica.
Jane Birkin, antidiva sempre in jeans
Chiariamo una cosa: non erano gli abiti a definire lo stile di Jane Birkin. Era Jane Birkin a reinventare ciò che indossava, tanto che le sue foto più famose la ritraggono con i jeans e una t-shirt bianca, scalza. L'accoppiata più semplice, democratica e diffusa nella storia della moda su di lei assumeva i contorni del mito. Sarà il merito della frangetta che le incorniciava il volto da bambola, con gli occhi grandi ed espressivi sottolineati dall'eyeliner. O della figura minuta e flessuosa – così lontana dai corpi a clessidra che avevano dominato l'immaginario collettivo negli anni 50. Inutile girarci intorno: Jane Birkin era intrinsecamente cool perché non si è mai sforzata di sembrarlo.
Arrivò in Francia poco più che ventenne, con già un matrimonio finito alle spalle e una figlia piccola, e dominò le scene parigine accanto a Serge Gainsbourg. Non si sposarono mai, ma rimasero legati fino alla morte di lui. In quel periodo, Jane Birkin diventò un'icona mondiale di stile e sensualità con uno stile androgino e minimal – i jeans a zampa, le camicie bianche indossate senza reggiseno, le giacche di velluto – e con una sensualità sempre sussurrata, proprio come i versi immortali del duetto con Gainsbourg. Fu tra le prime a indossare gli scandalosissimi bikini e, con lo stesso candore, portava minidress lavorati a maglia dagli orli cortissimi o abiti hippie lunghi fino alle caviglie.
L'evoluzione di stile di Jane Birkin
Anche se quelle foto sono ormai storia della moda, la Birkin adulta non le riguardò mai con nostalgia. "Quando vedo le foto di me nel 1968, con lo sguardo accentuato dall'eyeliner, la bocca esagerata e la frangia, penso che siano orribili", disse nel 2018, intervistata da Vogue France. Dimostrando di essere in anticipo sui tempi, non era ossessionata dall'eterna giovinezza, dall'aspetto levigato e patinato a tutti i costi. Anzi: considerava i 40 anni il suo periodo più interessante, quando portava camicie maschili sulle canottiere a costine, pantaloni oversize e scarpe basse. Sul palco o sul red carpet, sulla spiaggia di Cannes o tra le viuzze di Parigi, lei restava la stessa: scarpe da ginnastica, camicie bianche, pantaloni dal taglio sartoriale.
L'amore di Jane Birkin per le borse di paglia
Un capitolo a parte meritano ovviamente le borse: il suo nome sarà sempre legato alla borsa che Hermès creò per lei, l'irraggiungibile e esclusiva Birkin Bag, uno dei modelli più costosi al mondo. Lei la indossava a modo suo, legandoci intorno perline, foulard e stropicciandola: una addirittura porta ancora i segni del morso di un gatto. Ma la sua borsa preferita, per tutta la vita, rimase un cestino di vimini comprato in un mercatino, che portava sempre al braccio, sia che si trovasse al Festival di Cannes sia che per locali a Parigi.
Anche se la sua frangetta continua a ispirare le ragazze in tutto il mondo, Jane Birkin non ha eredi, semplicemente non può averne. La figlia Charlotte Gainsbourg, attrice e regista, ne ha restituito un ultimo commovente ritratto nel film "Jane Par Charlotte" in cui emerge la sua fragilità, l'ombra delle dipendenze, e un'assoluta fedeltà a se stessa, fino alla fine. Forse la formula chimica dell'allure di Jane Birkin seppe enunciarla solo lei stessa alla regista Agnès Varda: "Una donna che vorrebbe recitare coi jeans e a piedi nudi".