Inventing Anna, quando l’abito fa il monaco: la truffatrice che ingannò tutti con le borse firmate
Si dice spesso che viviamo nella società dell'apparenza, dove conta solo cosa fai vedere agli altri: gli abiti firmati, le cene di lusso, le vacanze su un atollo tropicale, i like che ricevi. Nessuno ha sfruttato questo specchietto per le allodole meglio di Anna Delvey, finta ereditiera tedesca che per un anno ha incantato l'alta società di New York accumulando debiti su debiti. La sua storia ora viene raccontata da una serie Netflix, Inventing Anna, che lascia a bocca aperta: come ha fatto una ragazza senza documenti né credenziali a ingannare spa, boutique, banche, ristoranti stellati? Semplice: nessuno, vedendo i suoi vestiti Balenciaga o Alaïa, aveva motivo di dubitare della sua ricchezza. Anna Delvey vestiva alla perfezione (è il caso di dirlo) il ruolo che si era inventata, costruendo un personaggio a suon di trattamenti di bellezza e borse Dior. E la sua bugia (per un po') è diventata la verità di tutti.
Gli abiti firmati di Anna Delvey sono parte della truffa
L'11 febbraio 2022 debutta su Netflix Inventing Anna, serie tv firmata Shonda Rhimes che ripercorre l'ascesa (e la rovinosa caduta) di Anna Sorokin, passata dai club newyorkesi al carcere per frode. L'evoluzione di Anna viene raccontata attraverso gli abiti, che sono le maschere pirandelliane con cui ha creato il suo personaggio. Il costumista della serie, Lyn Paolo, si è ispirato ai post di Instagram della Delvey per ricreare i suoi look, dall'abito di pizzo nero di Alaïa fino ai sandali Chanel che indossava al momento dell'arresto.
Con capelli biondo ghiaccio, foulard di seta e abiti couture, la russa Anna Sorokin si trasformò in un'ereditiera che faceva shopping a Parigi e aveva un posto in prima fila alle sfilate di New York. Il suo guardaroba arriva dagli archivi delle etichette più desiderate degli anni Dieci: Alexander McQueen, Balenciaga, Acne Studios. Gli occhiali da sole? Dior. Le scarpe? Rigorosamente tacchi alti Aquazzura.
C'è poi un'altra Anna, la Anna imprenditrice che vuole aprire un club e improvvisamente inizia a vestire come una donna in carriera con abiti Prada, cappe Valentino e borse Gucci. La spettacolare truffa messa in piedi da Anna Delvey però è ormai agli sgoccioli: i debiti si accumulano, le denunce la incastrano e Anna deve affrontare le sue responsabilità in tribunale. Ma Anna Delvey si rifiuta di uscire dal suo personaggio: durante il processo tinge i capelli color castano topo, mette gli occhiali e assume una stylist per vestirsi con look total black Celine e Micheal Kors. Insomma, l'ultimo atto della recita.
Anna dimostra che crediamo a tutto ciò che vediamo
Ci sono due modi di dipingere Anna: una truffatrice senza scrupoli, pronta a mandare sul lastrico gli amici pur di vivere il suo sogno di grandezza, o un genio, capace di sfruttare i punti ciechi della nostra società. Chi è colpevole? L'ambizione di Anna o l'ingenuità di chi si lasciava incantare dai suoi cappotti firmati e dalle spa di lusso senza mai avere un dubbio? Per molti versi, la storia di Anna Delvey mostra tutta l'ingenuità della nostra società: crediamo a quello che vediamo. Specialmente se quel che vediamo luccica e incarna i nostri desideri più profondi: successo, ricchezza, bellezza, potere. Anna Delvey ha dimostrato un'amara verità: l'abito fa sempre il monaco, specialmente se lo posta su Instagram.