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In che modo il gioco Dungeons & Dragons può essere una fonte d’ispirazione per i genitori

Avreste mai pensato che Dungeons & Dragons sarebbe potuto diventare una fonte d’ispirazione per la vita reale? Ecco tutto ciò che i genitori possono imparare dal gioco.
A cura di Valeria Paglionico
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Dungeons & Dragons, l’iconico gioco di ruolo fantasy creato da Gary Gygax e Dave Arneson nel 1974, è ormai un vero e proprio cult e non sorprende che sia diventato addirittura grande protagonista della leggendaria serie Stranger Things. La cosa che in pochi sanno è che non si tratta semplicemente di un passatempo per nerd incalliti, è anche il rimedio perfetto per i genitori che vogliono trascorrere del tempo con i propri figli divertendosi ma senza rinunciare all’educazione. Ecco tutto ciò che possono imparare le mamme e i papà utilizzando questo gioco in famiglia.

Il ruolo dei Dungeon Master nella "vita reale"

Si chiama How to Dungeon Master Parenting: A Guidebook for Gamifying the Child-Rearing Quest, Leveling Up Your Skills, and Raising Future Adventurers ed è il libro firmato da Shelly Mazzanoble in uscita il prossimo 12 novembre, di cosa parla? Del modo in cui Dungeons & Dragons può rivelarsi utilissimo per i genitori. Secondo lei, infatti, il ruolo dei Dungeon Master incarna alcuni dei migliori tratti che gli esseri umani possano avere: nonostante siano in viaggio verso l’ignoto, sono generosi, gentili, molto collaborativi e soprattutto hanno una mentalità aperta. Insomma, in pratica rappresentano il papà e la mamma ideale.

L'esperienza da genitore è un viaggio collaborativo

I Dungeon Master dimostrano che non bisogna avere paura dell’ignoto, è necessario semplicemente andare avanti e continuare ad affrontare la realtà. Questa “lezione” vale anche per i genitori: sebbene faccia paura a tutti stravolgere la vita con un figlio, l’esperienza va interpretata come un “viaggio collaborativo”. Per essere un genitore “impeccabile” sarebbe bene cominciare dalla sessione zero, che per i giocatori è il momento in cui il gruppo si riunisce per la prima volta con il Dungeon Master per parlare del personaggio che si desidera interpretare. È propio in quel momento che vanno definiti i propri obiettivi, dal come si vuole crescere il bambino al come lo si vuole educare. Lungo il tragitto non andrà tutto liscio, ci sarà bisogno di distrazioni e di supporto reciproco, ma è necessario accettare ogni tipo di fallimento, guardandolo come una nuova opportunità. D&D sembra dunque interpretare alla perfezione la vita reale: in quanti impareranno a giocarci per essere dei genitori migliori?

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