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Il significato della copertina dell’album di Lucio Corsi (realizzata da una persona speciale)

C’è sempre la stessa mano dietro le copertine degli album di Lucio Corsi: un’illustratrice speciale capace di rendere in immagini la sua musica.
A cura di Giusy Dente
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Lucio Corsi è la rivelazione del Festival di Sanremo appena concluso. È salito sul palco armato unicamente di chitarra: niente griffe, niente gioielli, solo se stesso e la sua arte. Volevo essere un duro ha fatto immediatamente breccia nel cuore di tutti, conquistando il secondo posto e anche il Premio della Critica. L'avventura sanremese gli ha permesso di farsi conoscere a un pubblico ampio, che ha compreso la sua gentilezza d'animo, il messaggio profondo che ha messo in musica e portato sul palco dell'Ariston con autenticità: un inno alla vita, alla normalità, alle fragilità umane, in una società che ci vorrebbe tutti vincenti e perennemente performanti. L'album del cantautore è in uscita e come sempre, a realizzare la copertina è stata una persona speciale, capace di tradurre in immagini sognanti le sue parole poetiche.

Cosa racconta la copertina di Volevo essere un duro

I testi di Lucio Corsi catapultano l'ascoltatore altrove, in un mondo poetico e insieme fiabesco che riesce a costruire grazie alle sue parole, a testi in cui si racconta con autenticità, ma pur sempre a modo suo. Le sue canzoni trovano perfetto riscontro nelle copertine degli album che le racchiudono. Il cantautore ha un'illustratrice di fiducia,  una persona speciale: sua madre, la pittrice Nicoletta Rabiti. C'è lei dietro la cover a tinte pastello di Volevo essere un duro, dove trova posto un cavaliere a cavallo con grandi occhi neri apparentemente persi nel vuoto (o forse troppo attenti sul mondo).

Cover di "Volevo essere un duro" (2025)
Cover di "Volevo essere un duro" (2025)

Per descrivere questo lavoro, il quarto (stampato sia vinile che cd), Lucio Corsi ha scritto:

Questo disco parla d’infanzia, di amicizia e d’amore. È un disco di fantasia con i piedi per terra. In questo album ho cercato di trovare il sogno non fuggendo nel cielo ma strisciando sui marciapiedi, passando sotto i tavoli da pranzo o nascondendomi negli armadi. È un disco di ricordi personali mescolati a storie di altra gente. Ci sono molti personaggi in queste canzoni, da Rocco il bullo della scuola media al Re del rave, una sagoma romantica e sgangherata, fino a Francis Delacroix, mio grande amico (forse immaginario, ma non importa). La copertina, come per i dischi passati, è un quadro di Nicoletta Rabiti (mia madre).

Cover di "La gente che sogna" (2023)
Cover di "La gente che sogna" (2023)

Chi è Nicoletta Rabiti

Nicoletta Rabiti lavora nel ristorante di famiglia, ma quando non è in cucina è alle prese con pennelli, tele e colori. Si diletta, infatti, come pittrice. La sua è una produzione fatta di figure prevalentemente femminili, dall'aspetto quasi metafisico e surreale, rappresentate a tinte delicate. Sembrano figure appena uscite da una fiaba e questo si abbina perfettamente al tenore delle canzoni, ai testi e alle musiche, dall'impronta così onirica. Sono disegni semplici e delicati, trasmettono pace e serenità: si percepisce un'anima sensibile e creativa dietro, che ha tante storie da raccontare.

Cover di "Cosa faremo da grandi" (2020)
Cover di "Cosa faremo da grandi" (2020)

C'è Nicoletta Rabiti anche dietro la copertina di Cosa faremo da grandi e di La gente che sogna, disco uscito il 21 aprile 2023. Anche in quel caso la figura protagonista è una donna. L'album è stato descritto così:

In questi anni ho cercato di fuggire dalla mia ombra e non ci sono riuscito. Ho cercato di sintonizzarmi sulle frequenze di una radio aliena ma non ne sono stato capace. Ho cercato occhi che potessero cambiarmi e non li ho trovati. Ho cercato di imparare dal mio pianoforte a starmene in silenzio ed ho scritto canzoni.

Cover di "Bestiario musicale" (2017)
Cover di "Bestiario musicale" (2017)

Leggermente diverso il disegno scelto per l'album Bestiario Musicale, dove trovano posto una serie di animali disegnati appositamente dall'artista per fare da cover: upupa, istrice, cinghiale, lucertola, lepre, volpe, lupo attorno a una chitarra e a un pianoforte. Tutti trovano posto tra gli alberi della Maremma, il paesaggio così caro a Lucio Corsi che lì ha trascorso la sua infanzia e a cui torna spesso con la memoria, per trovare ispirazione, per creare la sua magia.

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