Il significato dei colori in “The Substance”: tutti i riferimenti simbolici del film con Demi Moore
The Substance, film diretto da Coralie Fargeat, è uno dei film più discussi del momento. Uscito in Italia il 30 ottobre, stando a quanto riporta la società di distribuzione I Wonder Pictures, il film con Demi Moore e Margaret Qualley ha registrato nel nostro Paese il miglior ingresso al botteghino, con più di 100mila presenze al cinema nel primo weekend in sala. L'interpretazione dell'attrice, che si è sottoposta a una trasformazione notevole per il body horror più pop degli ultimi tempi, per molti riflette in parte la sua carriera, messa a dura prova dagli standard estetici dell'industria hollywoodiana. Demi Moore veste i panni di Elisabeth Sparkle, un'attrice di Hollywood in cerca di un rilancio per la sua carriera, disposta a tutto pur di tornare giovane, anche a sperimentare una sostanza misteriosa che darà vita a una versione giovane di se stessa. Moore ha raccontato quanto il film l'abbia messa davanti alla sua paura di invecchiare e alle complessità dell'accettazione di sé soprattutto in un'industria come Hollywood. Per scelta della regista, il look del film sono davvero pochi e tutti caratterizzati da colori vividi e netti dal forte significato.
Il significato dei colori degli abiti in The Substance
Il film è permeato di colori forti e decisi dal forte valore simbolico. Basti pensare alla scena iniziale dove, su uno sfondo azzurro pastello, due tuorli perfettamente arancione si dividono dopo la somministrazione di The Substance: una scena fatta di colori vividi, primari, che già lascia intuire l'importanza dei colori nel film di Coralie Fargeat. Nell'era dell'Ozempic e del massiccio utilizzo del Botox, il film di Fargeat, vincitore del premio per la migliore sceneggiatura a Cannes, si interroga sull'impatto devastante dei cannoni di bellezza irrealistici sull'autostima di ogni donna; un macigno sulla nostra autostima in grado di far scomparire il nostro Io più profondo.
L'orrore che la società instilla nella visione quotidiana del corpo allo specchio è rappresentato nel film non solo attraverso le caratteristiche di un tradizionale body horror, ma anche attraverso i colori, che hanno un alto valore simbolico. A dominare le scene iniziali del film sono il rosso, il giallo e il blu elettrico, colori primari di una tavolozza esistenziale che dipinge la vita rarefatta di Elisabeth Sparkle.
Il significato del cappotto giallo
Il film si apre con il body elettrico con cui Sparkle si muove dentro Sparkle Your Life. Lo stesso body, seppur sui toni del nero, con cui è immortalata nel maxi ritratto appeso nel salotto della sua stessa casa: una sorta di ritratto di Dorian Gray, testimone di una gioventù ormai passata. L'estetica anni Ottanta del film si rivede anche nell'ampio utilizzo del color blocking nel guardaroba di Elisabeth Sparkle, dove colori vividi e primari vengono messi a contrasto. Il capo che rappresenta l'involuzione di Elisabeth Sparkle in favore di Sue, alter ego più giovane e di successo, è sicuramente il cappotto giallo oversize indossato con un paio di guanti in pelle color mattone con una borsa rosso porpora a completare il look.
Il giallo del cappotto rimanda alla scena iniziale del tuorlo che, come in una mitosi cellulare, si sdoppia generando un suo simile uguale e altrettanto perfetto. Il giallo dunque è simbolo del percorso che Sparkle accetta di affrontare pur di apparire di nuovo giovane, un presagio della catastrofe che invaderà la sua vita. L'altro colore primario che domina le prime scene del film è il rosso del completo che Elisabeth Sparkle indossa quando viene licenziata.
Dal blu elettrico al viola: l'arrivo di Sue
L'arrivo dirompente sulla scena di Sue è simboleggiato anche attraverso i colori. Il blu elettrico del body di Demi Moore lascia il posto al più fresco rosa metalizzato di Margaret Qualley, così come il rosso del completo lascia il posto a un viola più dinamico. Gli scaldamuscoli per il programma Pump it up non sono più blu ma arancioni, a voler rappresentare un cambio non solo di persona ma anche stilistico.
Cambio di stile simboleggiato anche dalle numerose scene ambientate dentro la cabina armadio, dove Sue impone la sua estetica anni Ottanta – fatta di magliette piene di grafiche e gonne da tennis – cestinando gli abiti minimal e sofisticati della sua matrice Elisabeth Sparkle. Il climax ascendente, fatto di distruzione, ingordigia e perdita di controllo, è rappresentato anche tramite i look: più Sue ruba il tempo sforando i sette giorni previsti e distruggendo Elisabeth, più il suo guardaroba si fa ricco di luce, con paillettes e ombretti shimmering.
C'è poi un ultimo outfit che più di ogni altro rappresenta la mutazione da un corpo all'altro ("ricorda tu sei una" ripete la voce al telefono, come un mantra che si dissolve nelle pieghe del film): la jumpsuit accollata e aderente effetto coccodrillo, perfetta per evidenziare le forme toniche del corpo giovane di Sue, rappresenta la muta tipica dei rettili, che crescono cambiando continuamente lo strato esterno della pelle. I colori dunque giocano un ruolo cruciale nella parabola discendente di Elisabeth Sparkle e aiutano lo spettatore a tenere il filo mentre la trama si srotola verso un abisso dissoluto e senza controllo. Una dinamica simile a quella di Poor Things dove i colori simboleggiano le varie fasi del percorso formativo di Bella Baxter.