Il ritorno del Tamagotchi: Chiara Ferragni rispolvera il gioco degli anni Duemila
Chiara Ferragni è tornata da un weekend con gli amici a Forte dei Marmi. Di nuovo a Milano, l'influencer ha trascorso una giornata tra amici e lavoro insieme a Paloma, il cane che nei giorni scorsi è finito al centro di un (nuovo) scambio di frecciatine tra Fedez e Ferragni. Nelle sue ultime storie, però, tra outfit di tendenza e cene in famiglia, i Millennial che seguono l'imprenditrice non hanno potuto non notare un gioco che ha caratterizzato l'infanzia di moltissimi bambini durante i primi anni Duemila: il Tamagotchi.
Chiara Ferragni ripropone il Tamagotchi
Il Tamagotchi mostrato da Chiara Ferragni nelle storie Instagram è stato un dejà-vu per molti Millennials e diversi Gen Z. Il gioco elettronico ha caratterizzato le infanzie di moltissimi bambini agli inizi del nuovo millennio: per i più giovani che non sanno di cosa parliamo, si tratta di una piccola console a forma di uovo con al centro un piccolo schermo. Di fatto viene simulata la vita di un animaletto, il tamagotchi appunto, che dev'essere nutrito ed educato dal proprietario del gioco. Ideato nel 1995, il gioco creato da Akihiro Yokoi ha conquistato il mondo a partire dal 1997 quando è stato immesso sul mercato in scala globale. Il nome tamagotchi rappresenta l'incrocio tra il kangi che significa uovo e la parola inglese watch che significa "orologio".
Con i suoi colori e le sue mille varianti, questo piccolo giocattolo elettronico ha conquistato anche l'Italia: fino al 2007 sono state realizzate 36 nuove versioni, mentre a partire dal 2008 Bandai, l'azienda fondatrice, ha cominciato a produrre la versione a colori. In totale nel mondo sono stati venduti più di 80 milioni di piccoli giocattoli. A partire dal 2013, invece, l'azienda ha realizzato il gioco in versione mobile. Anche Chiara Ferragni non ha potuto non immortalare questo giocattolo, proponendo ai suoi follower un piccolo revival della sua infanzia.