Il Met Gala 2023 celebra Karl Lagerfeld: 7 modi in cui ha rivoluzionato la moda
Si alza il sipario su una nuova edizione del Met Gala, la serata organizzata dal Costume Institute del Metropolitan Museum di New York diventata negli anni l'evento più atteso dal mondo della moda. Sul tappeto rosso infatti si radunano star di Hollywood, top model e perfino royal e politici, tutti vestiti con spettacolari creazioni di moda. Quest'anno il tema da seguire è tanto affascinante quanto complesso: un omaggio a Karl Lagerfeld, lo stilista tedesco che ha segnato la moda contemporanea.
Il tema del nuovo Met Gala è merito di Andrew Bolton, il brillante curatore del Costume Institute che ha intitolato la nuova mostra "Karl Lagerfeld: A Line of Beauty". Il Met Ball infatti non è altro che l'inaugurazione della mostra dedicata alla moda del Metropolitan Museum e quindi gli invitati sono esortati a indossare abiti che seguano quel tema. Una scelta appoggiata da Anna Wintour, amica di lunga data dello stilista e organizzatrice dell'evento. Il 2023, per molti versi, è l'anno di Kaiser Karl: una mostra e una serie tv in arrivo ripercorrono le tappe del suo genio. E geniale lo è stato davvero: dal rilancio di Chloé alla metamorfosi di Chanel, fino alle top model che ha scoperto, ecco uno sguardo alla sua eredità aspettando di vedere i suoi abiti vintage sulla scalinata del Met.
1. Karl Lagerfeld ha disegnato per Chloé
Tutti associano il nome di Karl Lagerfeld a Chanel, di cui è stato direttore creativo fino alla morte, o a Fendi. Non tutti sanno però che il Kaiser Karl aveva un marchio omonimo e nella sua lunga e prolifica carriera ha anche disegnato per Chloé in due fasi della sua carriera: prima dal 1964 al 1983 e poi di nuovo dal 1992 al 1997.
2. Karl Lagerfeld ha trasformato Fendi
Nel 1967 Karl Lagerfeld venne chiamato come consulente di Fendi per rinnovare la linea di pellicce dell'azienda. Fino al 1998 non lascerà più la casa di moda italiana. Anzi, sarà proprio lui a disegnare il celeberrimo logo della doppia “F", nato scherzando sui capispalla “Fun Fur” che disegnava.
3. Karl Lagerfeld ha dato una nuova vita a Chanel
Quando nel 1982, il presidente di Chanel Alain Wertheimer chiamò il giovane stilista tedesco a guidare la casa di moda francese nessuno avrebbe potuto scommettere sul successo dell'operazione. Sia perché Lagerfeld era allora praticamente sconosciuto, sia perché Chanel – orfana da dieci anni di mademoiselle Coco – era un marchio in declino indossato dalle signore borghesi di Parigi. La prima sfilata cambia subito le carte in tavola scioccando le clienti abituali del marchio: gonne corte, giacche mini, perle e camelie ovunque utilizzate come decorazioni e loghi pop. Il resto è storia.
4. Le sfilate di Chanel in location surreali
Una spiaggia, una cascata, il bar di un hotel di lusso, un aeroporto, perfino un'astronave: ogni sfilata di Chanel, sotto lo sguardo di Karl Lagerfeld, era capace di portare gli spettatori in mondi da fiaba senza uscire mai da Parigi, dove ogni dettaglio era curato nei minimi dettagli. Indimenticabile la sfilata in un supermercato (finto) dove ogni prodotto sugli scaffali era contrassegnato dal logo della doppia C o la foresta "trasportata" dentro il Grand Palais.
5. Karl Lagerfeld ha creato il mito di se stesso
Karl Lagerfeld ha capito da subito il potere dei media e lo ha usato non solo per consacrare le sue creazioni, ma soprattutto se stesso. Anche chi non mastica molto di moda ha in mente l'immagine di Karl Lagerfeld: o capelli bianchi raccolti in un codino, i guanti neri, gli occhi nascosti dagli occhiali da sole. Inventandosi uno stile coerente negli anni, lui stesso è diventato un'icona pop. Eppure non ha mai dato la sua vita in pasto all'opinione pubblica, anzi: la sua vita privata è avvolta nel mistero, tanto che è in dubbio perfino la data di nascita, riportata nel 1933 da alcuni biografi e 1935 da altri.
6. Karl Lagerfeld è stato un pioniere delle collaborazioni
Karl Lagerfeld era un uomo colto ed estremamente eclettico, sempre mosso da un'insaziabile curiosità. "Mi annoio facilmente", confessò in un'intervista, forse per giustificare la spinta a fare cose molto diverse tra loro. Non solo per un periodo ha disegnato parallelamente le collezioni di Chloé, Fendi e Chanel, ma è anche stato un pioniere delle collaborazioni tra brand. Nel 2004 fu tra i primi a disegnare una limited edition insieme a H&M (aprendo la strada a un filone ancora florido) e ha collaborato con molti marchi di design o perfino di giocattoli.
7. Ha lanciato molte delle top model di ieri e di oggi
Karl Lagerfeld non sarebbe stato il grande stilista che conosciamo senza le sue muse. Da Inès de la Fressange a Linda Evangelista, fino a Claudia Schiffer, che è sempre stata grata allo stilista: "Karl era la mia polvere magica – ha detto dopo la sua mia morte – mi ha trasformato da una timida ragazza tedesca in una supermodella". Lagerfeld nella sua lunga carriera è stato anche un ottimo talent scout, chiamando nelle sue sfilate i volti più interessanti in circolazione, da Cara Delevingne a Vittoria Ceretti che, alla vigilia del Met Gala, ha dedicato allo stilista un lungo post su Instagram: "Lunedì sarà tutto per te, saremo lì per festeggiarti".