Il giubbotto fatto di plastica raccolta nel mare: quando la moda dà una seconda vita ai materiali
Dopo la giacca di batteri e gli abiti realizzati con le fibre dei funghi, adesso arriva anche il giubbotto fatto di rifiuti. Sempre più brand stanno cercando di rendere sostenibili i loro processi di produzione, partendo anche dalla scelta di tessuti green. L'ultimo in ordine di tempo a realizzare un capo con materiali alternativi è il brand americano Patagonia. L'azienda che realizza abbigliamento sportivo e da esterni porta avanti da anni politiche di sensibilizzazione sulla crisi climatica insieme ad un'attenta scelta dei materiali.
Il giubbotto è fatto con i rifiuti raccolti nell'oceano
Il giubbotto in questione è il Parka Stormshadow ed è il frutto di un progetto che Patagonia ha avviato negli ultimi due anni con Bionic. Ma come funziona la collaborazione tra le due aziende? Quest'ultima invia delle squadra a raccogliere la plastica abbandonata nei mari e sulle spiagge dell'America centrale per poi trasformarla, in uno stabilimento in Costa Rica, in tessuti high tech. Patagonia è stato uno dei primi marchi ad utilizzare la plastica riciclata nel settore moda, investendo nell'innovazione sostenibile a partire dal 2000.
Il giubbotto, che viene venduto a 900 euro, è un esempio di come anche i tessuti riciclati siano adatti per dare vita ad abiti resistenti: i dubbi che ancora oggi avvolgono l'innovazione nel settore tessile riguardano la "performatività" dei prodotti realizzati. I tessuti usati per il rivestimento esterno del Parka, infatti, lo rendono anche antivento e impermeabile. Per la trasformazione dei rifiuti di plastica in tessuto, inoltre, non sono state utilizzate sostanze chimiche, rendendolo così sostenibile. Mark Little, direttore globale dei prodotti di Patagonia, ha spiegato la filosofia dietro al design del giubbotto in un'intervista. "Se comprate questa giacca, non vogliamo rivedervi per un decennio".
Da Prada a Nike: gli altri capi realizzati dai rifiuti
Anche altri brand hanno iniziato a dare una seconda vita alla plastica abbandonata trasformandola in vestiti. Il colosso delle sneakers Nike ha utilizzato del poliestere estratto dalle bottiglie di plastica che ha trasformato in filato, con il quale realizza le sue celebre scarpe da running. Anche Miuccia Prada ha abbracciato i tessuti green. Prada ha infatti dato vita ad una linea di accessori in nylon rigenerato, materiale che proviene dai rifiuti recuperati nei mari: dalla celebre minibag allo zainetto, gli accessori della collezione Re-Nylon sono tra i più amati della Maison italiana.
Anche Stella McCartney, designer britannica da sempre attenta alla sostenibilità, ha collaborato con Adidas realizzata interamente in poliestere riciclato.