Il bavaglino-manifesto di Vittoria: la figlia di Chiara Ferragni contro il patriarcato
Al Festival di Sanremo, dove ha debuttato in tv nelle vesti inedite di conduttrice, Chiara Ferragni ha puntato tutto sullo stile. Da lei ci si aspettava ovviamente scelte significative, ma ha fatto un passo più: non ha solo sfoggiato le creazioni di due grandi Maison, portando sul palco dell'Ariston la grande moda. Ha affidato ai suoi abiti anche dei messaggi. Le creazioni di Dior e Schiaparelli erano state minuziosamente studiate coi direttori creativi, affinché "parlassero". La gonna-gabbia, la collana a forma di utero, i pantaloni, i seni d'oro, il look body painting, il vestito effetto nudo, la stola "Pensati libera" avevano un significato ben preciso. L'imprenditrice ha voluto rivolgersi alle donne, invitandole a rivendicare la propria indipendenza, a sentirsi libere di esprimersi oltre ogni stereotipo, ogni etichetta, ogni gabbia imposta dal maschilismo e dal patriarcato. Di certo l'influencer sta trasmettendo a sua figlia Vittoria i suoi stessi valori.
Vittoria baby femminista
Fuck patriarcato si legge sul bavaglino di Vittoria, la piccola femminista di casa Ferragni. L'influencer ben prima di Sanremo si era più volte esposta su temi a lei cari come la violenza sulle donne, i tanti tabù sulla maternità, gli stereotipi legati al corpo delle donne. Lei stessa ha sperimentato il body shaming, la diffidenza per il solo fatto di essere una donna di potere e una lavoratrice, la vergogna per la scelta di volersi sentire donna oltre che madre.
Questi sono i temi su cui ha voluto porre l'accento anche sul palco dell'Ariston, ma facendolo nel modo a lei più vicino: attraverso i vestiti, attraverso la moda. Perché anche così si può comunicare efficacemente. A distanza di una settimana dalla finale della kermesse, Chiara Ferragni ha lasciato che fosse la sua secondogenita a parlare con l'abbigliamento. Il bavaglino celeste della bimba con la scritta "Fuck patriarcato" fa parte di una collezione di cui Baby V possiede anche una T-shirt, indossata quando aveva solo pochi mesi.
È del brand Capezzolo, nato per dare sostegno a chi è in lotta col proprio corpo, a chi si sente sbagliato e non riesce ad accettarsi. I founder sui loro capi riversano i loro ideali e ogni creazione è concepita a tutti gli effetti come un piccolo passo verso l'abbattimento dei tabù di genere, delle disuguaglianze e degli stereotipi. Il marchio è il tipico esempio di moda che vuol far riflettere. Stavolta Chiara Ferragni ha voluto che lo spunto arrivasse dalla piccola Vittoria, che rappresenta il futuro e dunque anche la speranza in un mondo migliore, dove tutti possano avere pari diritti e pari dignità.