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Il 17 gennaio è il giorno in cui abbandonare i buoni propositi (ma senza sensi di colpa)

Che fine fanno i buoni propositi della lista di inizio anno? Molti vengono abbandonati già il 17 gennaio, ma non c’è da vergognarsene.
A cura di Giusy Dente
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Dire anno nuovo significa dire lista dei buoni propositi. Il fatto che sia un'usanza consolidata non la rende necessariamente sana e produttiva, anzi: la verità è proprio che spesso il fatidico elenco si rivela solo una fonte di ansia, frustrazione e stress. Il problema è che si tende troppo spesso a esagerare, a inserire nella famosa lista cose quasi impossibili da realizzare. Insomma, pensare in grande ed essere caparbi è un conto, avere come obiettivo trovare un Gratta&Vinci da un milione di euro è forse un po' troppo! Ecco perché la lista andrebbe sì presa sul serio, ma mantenendo un approccio benevolo verso se stessi, senza perdere contatto con la realtà, senza pretendere l'impossibile. Ognuno ha la sua tecnica: c'è chi appunta tutto sulle note del telefono, chi scrive a mano e mette il foglio in bella vista sul frigorifero, chi lo riguarda periodicamente, chi lo riprende solo trascorsi i 12 mesi, chi segue la tecnica dei 101 desideri. Per tutti, però, vale una regola non scritta: quella del 17 gennaio, chiamato Ditch New Year’s Resolution Day.

Che cosa significa Ditch New Year’s Resolution Day

Dopo l'energia dell'1 gennaio, quando l'idea di iniziare dodici nuovi mesi tutti da scoprire appare entusiasmante, si fa avanti quel momento in cui i buoni propositi iniziano a vacillare. E quel momento arriva in un giorno specifico: il 17 gennaio. Non è una legge scritta, ma una convenzione che si è venuta a creare nel tempo. Solitamente è in questo giorno che gli obiettivi irrealistici e infondati, basati sul nulla, crollano. Il 17 gennaio ci si guarda in faccia con onestà e, con cognizione di causa, ci si rende conto di ciò che è davvero possibile e di ciò che non è invece nelle proprie potenzialità.

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Non è una data che ha basi scientifiche, sia chiaro, non ci sono motivazioni precise a sostegno dell'esistenza di questo giorno. Ha origine, però, da uno studio dell’Università di Scranton, secondo cui circa l’80% delle persone non mantiene i propri buoni propositi di inizio anno.  E ci vogliono almeno due settimane-17 giorni per rendersi conto di voler lasciare andare qualcosa. Per farlo bisogna tornare alla quotidianità, alla realtà, lontano dalla dimensione festiva. Il Ditch New Year’s Resolution Day, però, non è una giornata di sconfitta, ma piuttosto di consapevolezza, in cui accantonare i sensi di colpa.

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Arrendersi, dinanzi a ciò che è stato formulato a inizio anno, è visto come un atto di intelligenza: significa guardare con occhi realistici, conservando la parte sana della lista e abbandonando ciò che è stato pensato sulla scia di una spinta insensata, magari per compiacere il prossimo o per adeguarsi a una tendenza. Perché riproporsi di andare a correre tutte le mattine alle 5, se non si mette piede in una palestra da 20 anni? Questa è più una punizione, che qualcosa di costruttivo da portare avanti con serietà e passione per 365 giorni. Ditch New Year's Decision Day è un'opportunità: quella di riflettere sui propri propositi in modo sano e obiettivo, conservando solo ciò che può accrescere positivamente il proprio bagaglio, rendendo felici davvero, al di là delle mode e delle aspettative altrui.

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