I voti di Enzo Miccio ai look di Sanremo 2024: Angelina Mango un’accozzaglia, Mahmood fuori concorso
Ormai la moda si è presa Sanremo: la kermesse oltre a essere gara canora si sta configurando sempre più come una specie di tappa del fashion month. Le case di moda fanno a gare per vestire i concorrenti e i presentatori, con risultati però non sempre soddisfacenti. L'esperto di stile Enzo Miccio ha preso in esame i look sfoggiati dai 30 cantanti in gara quest'anno: qualcuno poteva osare di più, qualcuno ha osato troppo, ma su una cosa non ha dubbi: il 10 a Marco Mengoni, quello che non ha sbagliato un colpo.
Chi vince e chi perde la gara di stile a Sanremo 2024
Enzo Miccio ha individuato tre icone fashion, in questa edizione del Festival: "Quest'anno secondo me la gara di stile la vince un maschio. Ci sono degli uomini veramente stylish. A parte Mahmood che è fuori concorso i Santi Francesi se la stanno cavando davvero bene. Mi piacciono tantissimo. Anche Mr.Rain: look sempre azzeccati". Se c'è qualcuno che vince la gara di stile, c'è però qualcuno che inevitabilmente la perde.
E sul titolo di peggio vestito, Miccio non ha avuto esitazioni: "C'è l'imbarazzo della scelta, ma mi viene in mente Angelina Mango. Un'accozzaglia di tessuti: quelli per le tende, quelli per i divani, quelli per i cuscini messi senza grazia. Troppa roba: sfoltiamo, alleggeriamo, pure meno trucco. È così bella, non ne ha bisogno".
All'Ariston domina il total black
Non è passata inosservata la predominanza del nero. Tantissimi artisti, di serata in serata, hanno optato per il total black: Irama, Annalisa, Emma Marrone. Potrebbe sembrare un filone noioso, ma a detta dell'esperto di stile ogni artista ha trovato un suo modo di portare l'intramontabile nuance, risultando unico a proprio modo: "Quest'anno è il trionfo del nero su quel palco, forse anche per il Fantasanremo, che fa guadagnare punti. Il nero dicono che sia elegante e che smagrisca, e porta tutti a fare questa scelta. Ma è declinato in un modo talmente vario che a me non dispiace, utilizzato anche dagli uomini. È sparita la camicia bianca: ce l'hanno Amadeus e Fiorello. Manco io la metto più".
I dettagli fanno la differenza
Gli accessori sono fondamentali e si è visto forte e chiaro all'Ariston. Enzo Miccio ha individuato alcune scelte particolarmente azzeccate: "Ce n'è qualcuno che mi ha colpito in modo particolare: i cuissard di Emma l'hanno slanciata un sacco, sembrava avesse gambe lunghissime, ma anche la sua collana. Poi il reggicalze di Annalisa e il guantino di Ghali: un po' inquietante, in certi casi sembrava un mimo, in altri un chirurgo in sala operatoria, ma in ogni caso carini". Proprio il guanto è un accessorio che ricorre quest'anno su quel palco: "Se lo sono messo di tutti i tipi. Annalisa in tulle, Big Mama ricamato. Poi Lorella Cuccarini in conferenza stampa. Ma lì ho pensato: forse non ha avuto il tempo di farsi le mani?".
Wet style sì, ma non per tutti
Il trend di questa edizione della gara canora, in fatto di hair style, è senza dubbio l'effetto bagnato, che però non ha convinto del tutto Enzo Miccio: "Tutti arrivano sul palco con l'effetto bagnato: quella è la fretta! Fanno tutto all'ultimo minuto, non hanno tempo di asciugare i capelli. Per fortuna è di gran moda". Rose Villain aveva l'effetto lucido anche sulla pelle: "Lei è molto figa e si può permettere anche di truccarsi e pettinarsi in quel modo, con la tuta di Eva Kant. Wet style sì, ma non a tutti. Alcuni sembrano Madonne del pianto".
Sanremo è un palco rivoluzionario
Finalmente Saremo è diventato un palco rivoluzionario, dove si rispetta la tradizione da un lato ma dove sempre più si sta al passo con i tempi e non si ha paura di osare. Questa tendenza a Enzo Miccio piace: "Per essere eleganti abbiamo capito finalmente che non c'è più bisogno dello smoking. Abbiamo fatto passi avanti rispetto alla canottiera di Truppi di qualche anno fa. Adesso la chiamiamo tank top: sempre canottiera è, ma magari mettiamo un gilet, un gioiello, pantaloni larghi e luminosi. E poi sono arrivare bluse in tulle e chiffon, decorate. Anche Sangiorgi, l'uomo alfa per eccellenza, si è piegato alla blusa ricamata e al cappotto di pelo. Non è una rivoluzione?".
Il consiglio di stile a La Sad
La Sad sono al loro primo Festival di Sanremo, in gara col brano Autodistruttivo. La canzone ha un significato profondo, che a detta dell'esperto di stile è stato fagocitato proprio dai look eccessivi: "Vorrei dare un consiglio a La Sad, gruppo importante perché ha un messaggio forte e una canzone piena di significato. E loro stanno utilizzando questo look piuttosto improbabile per dare forza al messaggio. Devo dire: un po' meno, non ce n'è bisogno. Sembrava un circo equestre tra kilt, creste colorate, tatuaggi. Ottenete l'effetto contrario, ossia troppa attenzione sul circo rispetto che a spingere il vostro bel messaggio. Ci vuole equilibrio".