I segreti di Anna Wintour sul Met Gala: quali sono le cose vietate che non piacciono all’organizzatrice
Il Met Gala è uno degli eventi più attesi nel mondo della moda e le celebrity del jet-set internazionale sono disposte a versare cifre da capogiro per ottenere un biglietto per la serata più glamour dell'anno. L'evento è organizzato da Anna Wintour, caporedattrice di Vogue che ogni edizione gestisce la lista degli invitati, il tema e tutto ciò che riguarda la serata.
La caporedattrice del magazine ha confessato, prima del Met Gala di quest'anno, alcune curiosità, nel corso di un'intervista con la conduttrice del Today Show, Jenna Bush Hager. Tutto è organizzato nei minimi dettagli nel corso dell'anno, quindi i momenti che precedono la serata sono all'insegna del relax: "Possiamo goderci i giorni prima che inizi la follia", ha detto. "Se non siamo relativamente calmi a questo punto, siamo in grossi, grossi guai".
Le cose vietate al Met Gala
Ci sono alcune regole bizzarre che vanno assolutamente seguite per evitare che la "padrona di casa" si infastidisca. La più nota è quella sui cellulari: i dispositivi sono assolutamente vietati nel corso della serata, quindi niente foto, niente video e soprattutto niente distrazioni sui social.
"Spesso è meraviglioso sentire dopo cena la gente dire: ‘Abbiamo avuto delle conversazioni meravigliose'. L'idea è questa: la vita può esistere senza una foto sul cellulare", ha spiegato Anna Wintour. Ma non tutti sanno che ci sono altre tre cose vietate: l'erba cipollina, le cipolle e l'aglio. "Sono tre cose che non mi piacciono particolarmente", si è giustificata la direttrice di Vogue.
Come il Met Gala di quest'anno ha infranto la sua "regola cardine"
Nell'intervista Anna ha affermato che, deviando dalla consuetudine dell'uniformità tra la mostra e il tema, quest'anno ha infranto la sua "regola cardinale"."Abbiamo inventato il titolo ‘Bellezze addormentate'. È meraviglioso, è poetico, è romantico, ma in realtà potrebbe essere molte, molte cose", ha ammesso. Anna ha riflettuto sul fatto che i titoli diversi potrebbero aver causato alcuni "segnali contrastanti".