I look di Paola e Chiara a Sanremo 2023, lo stylist Nicolò Cerioni: “Sono sempre state avanti”
Dai mirabolanti costumi di Achille Lauro alle conchiglie di paillettes di Orietta Berti, fino alle giacche rock di Tananai: lo stylist Nicolò Cerioni ha legato il suo nome ad alcuni dei look più memorabili delle ultime edizioni del Festival di Sanremo. Quest'anno torna nel tempio della musica italiana curando i look di due (anzi, tre) Big in gara: Tananai, di nuovo all'Ariston forte di un anno di successi, e Paola&Chiara, il duo che ha fatto la storia del pop italiano. Il loro ritorno all'Ariston è tra le novità più attese di questa edizione e c'è grande curiosità sul loro brano e sui loro look.
Fanpage.it ha intervistato Nicolò Cerioni a pochi giorni dall'inizio del Festival: lo stylist ci ha raccontato il grande lavoro dietro le quinte che fa con gli artisti e dei suoi miti sanremesi (uno su tutti, Anna Oxa). E sull'esibizione di Paola&Chiara anticipa: "Hanno scritto una pagina importante della musica e della cultura pop di questo Paese, vi daremo grandi soddisfazioni anche in fatto di look". Le avevamo lasciate in total black a Sanremo Giovani, le ritroveremo in gara con look "cool e freschi" e gioielli da sogno.
Da Orietta Berti a Tananai, a Sanremo hai sempre fatto delle scelte fuori dagli schemi: come scegli gli artisti con cui lavori?
Io mi fido molto del mio istinto. Sono un fan sfegatato della musica, è una passione totalizzante, da sempre. Non mi considero uno che lavora nel mondo della moda ma nel mondo sella musica, il che porta ad avere un approccio diverso. Ho un gusto mio che cerco di mettere nei progetti che seguo: è molto raro che io lavori con un artista che non mi piace. Ho avuto la fortuna e l’onore di lavorare sempre con artisti che mi hanno molto ispirato.
Quest'anno c'è grande attesa per il ritorno di Paola&Chiara. Come le vedremo sul palco?
Vi daremo delle grandi soddisfazioni – ride, ndr – Il lavoro che stiamo facendo con Paola e Chiara riflette la loro essenza: sono state un riferimento molto importante per la musica pop in Italia. Erano molto avanti per il loro tempo, proponevano un pop internazionale anche dal punto di vista dell’immagine. Si esibivano come si faceva già all’estero: grandi performance, ballerini e concept. A Sanremo avremo modo di ribadire che Paola&Chiara sono una realtà importante che ha scritto una pagina della musica e della cultura pop di questo Paese. Il nostro lavoro sugli outfit richiama in parte gli anni Novanta e Duemila ma al tempo stesso è molto fresco, è molto nuovo, molto moderno. Non ci sarà l’effetto nostalgia: erano avanti e lo sono ancora.
C’è un fil rouge che caratterizza i loro look nel corso delle serate?
Un filo conduttore, dal punto di vista estetico, ci deve sempre essere. Ci saranno delle piccole variazioni, specialmente per la serata dei duetti, ma in generale è tutto molto fresh e molto cool. Come la loro storia televisiva insegna sono un duo, quindi bisogna rispettare la coerenza visiva anche nei look.
Com’è nata la vostra collaborazione?
Siamo amici da moltissimi anni: io sono stato sempre un grande fan della loro musica, sono due grandi cantautrici e vere musiciste. Quest’estate c’è una stata doppia reunion sul palco di Max Pezzali e del Jova Beach Party e abbiamo deciso di lavorare insieme.
L'anno scorso hai vestito Tananai quando era quasi sconosciuto, ora riempie i palazzetti: come avete lavorato in questo periodo?
Tananai ha avuto il grande successo che merita: quest’anno il look sarà nuovo ma sempre molto ‘suo'. Ha un bellissimo brano ed era giusto che fosse accompagnato da un bellissimo look, vi sorprenderà.
Quanto contano i look e lo styling per un artista?
L’immagine è sempre stata fondamentale per un artista, purtroppo in Italia siamo stati un po' relegati all'idea che l’immagine contasse poco e che il look fosse meno importante della parte musicale. La musica è alla base, ovviamente, sono le fondamenta del castello che vuoi costruire, ma il resto è altrettanto significativo. Io ho lavorato a tanti Festival e ricordo che l’immagine non doveva essere predominante, ma al tempo stesso sono cresciuto con i miei miti sanremesi e le loro performance, da Patti Pravo a Anna Oxa. Ho sempre pensato che anche gli artisti moderni potessero proporre qualcosa di visivamente forte su quel palco perché Sanremo è sempre una grande opportunità.
In questo percorso ha avuto un ruolo cruciale Achille Lauro con i suoi look visionari…
Achille Lauro ha scritto una grande pagina di storia del Festival: ha dato voce a una nuova onda della musica italiana che fino a quel momento considerava il palco di Sanremo più istituzionale. Anche i più giovani hanno detto ‘ah cavolo, è una figata’. Si può proporre qualcosa di nuovo e avere il coraggio di fare cose dirompenti, anche con i cantanti da cui te lo aspetti meno, sapendo che l’Italia intera ti guarda. Io sono sempre stato un grande fan del Festival di Sanremo!
Continui a lavorare con Achille Lauro anche quest’anno a Sanremo?
Ho la fortuna di lavorare in modo continuativo con Achille Lauro. Come artista ha la grande dote di circondarsi di persone a cui lascia grande libertà espressiva, che non è da tutti.
Sul palco dell'Ariston preferisci stilisti italiani o internazionali?
Io sono molto europeista, per me la moda è interessante perché ci apre tante finestre sul mondo. Quest’anno però ho scelto brand un po’ più vicino a casa…
Chi ti incuriosisce di più, dal punto di vista della moda, tra i big di Sanremo 2023?
Sicuramente Elodie e Chiara Ferragni, che è la nostra rappresentante della moda nel mondo. E ovviamente Anna Oxa, di cui sono grande fan: amo la Oxa non solo degli anni Settanta e Ottanta, ma anche dei look più recenti degli ultimi Festival.
E i Cugini dei Campagna invece? Avresti voluto curare i loro look?
Ma i Cugini di Campagna sono già perfetti così, non gli servo io! – ride, ndr – Nella loro lunghissima carriera hanno creato look incredibili e assolutamente riconoscibili, hanno sempre dei costumi pazzeschi tra cristalli, paillettes, zatteroni… Se uno volesse vestirsi come i Cugini di Campagna saprebbe esattamente cosa mettersi: questo è essere iconici.