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I dazi di Trump segnano la fine di Temu e Shein? Cosa succederà ai marchi cinesi low-cost

L’America di Donald Trump dichiara guerra allo shopping online di prodotti cinesi low-cost: a partire da oggi ha introdotto dei dazi doganali del 10% a tutte le importazioni provenienti dalla Cina. Cosa significa per gli e-commerce come Temu e Shein?
A cura di Valeria Paglionico
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Donald Trump è appena diventato il 47esimo Presidente degli Stati Uniti ma ha già cominciato a mettere in atto la sua politica all'insegna del patriottismo. Da giorni si parla dei dazi doganali imposti a coloro che importano prodotto in America dall'estero ma, se in Canada e in Messico queste tasse sono state al momento sospese (e dovrebbero essere pari al 25%), nei confronti della Cina i provvedimenti sono stati più stringenti. A partire dalla mezzanotte di oggi, tutte le esportazioni provenienti dalla Cina e dirette verso gli Stati Uniti sono state sottoposte a dei dazi doganali aggiuntivi del 10%: ecco cosa significa per gli e-commerce di prodotti economici come Shein, Temu e Wish.

Perché Temu e Shein sono a rischio

L'America di Donald Trump dichiara guerra allo shopping online di prodotti cinesi low-cost: a partire da oggi ha introdotto dei dazi doganali del 10% a tutte le importazioni provenienti dalla Cina, così da favorire Amazon, il maggiore competitor statunitense. Per quale motivo i siti di shopping low-cost come Temu e Shein sono a rischio? Le nuove imposte eliminano l’esenzione de minimis prevista per le importazioni inferiori agli 800 dollari, dunque i famosi e-commerce cinesi non avranno più alcun vantaggio nel fare spedizioni negli Stati Uniti. Stando alle stime della US Customs and Border Protection, solo nei primi 9 mesi del 2024 con l'esenzione dei minimis erano state fatte spedizioni dal valore di 48 miliardi di dollari, ma a partire da questo momento le cose cambieranno in modo drastico.

L'America non accetta più pacchi provenienti dalla Cina

L'obiettivo dei dazi doganali introdotti dall'amministrazione Trump è favorire il maggiore competitor statunitense, ovvero Amazon, rendendo sempre più oneroso accedere a questi beni economici. A peggiorare la situazione è stato il servizio postale statunitense (USPS), che proprio di recente ha annunciato che non accetterà più pacchi dalla Cina continentale e da Hong Kong “fino a nuovo avviso”. La risposta di Pechino? Ha introdotto una tassa del 15% su alcuni tipi di carbone e gas naturale liquefatto e una tariffa del 10% su petrolio greggio, macchinari agricoli, auto di grossa cilindrata e pick-up. Insomma, pare che sia cominciata una vera e propria guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e a pagarne le conseguenze saranno gli e-commerce economici come Shein, Temu e Wish. È arrivata la fine dell'era dello shopping online a prezzi stracciati?

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