Gucci non rimuove la vernice versata sull’albero in Galleria: “sarà spunto di riflessione”
Gucci non toglierà la vernice versata sull'albero in Galleria Vittorio Emanuale II a Milano nei giorni scorsi dagli attivisti di Ultima Generazione. Questa la decisione della Maison del gruppo Kering, che utilizzerà "l'incidente come spunto di riflessione collettiva", ha fatto sapere l'azienda in una nota stampa. L'installazione del brand della doppia G ha generato polemiche dal momento della sua inaugurazione, prima per il suo design e poi perché presa di mira dal gruppo di ambientalisti, che hanno rivendicato l'azione accusando l'industria della moda e del lusso di farsi portavoce di un business non sostenibile che allarga il divario economico salariale e sfrutta le risorse naturali.
"Un'azienda che fattura 10 miliardi l'anno, dà un milione in beneficenza e intanto continua ad alimentare un sistema di lusso e di consumo che sta decretando la nostra condanna a morte", hanno dichiarato gli attivisti. Gucci aveva decorato la Galleria tra Piazza del Duomo e Piazza della Scala per la prima volta, prendendo il posto di Swarovski che aveva firmato l'albero nel salotto meneghino per 8 anni consecutivi.
La risposta di Gucci
Il marchio del colosso del lusso francese ha scelto così di non ripulire l'installazione costata 1 milione di euro, dalla vernice arancione versata dal gruppo di ambientalisti, rendendolo noto con un comunicato stampa che, pur condannando gli atti vandalici in generale, mostra l'azienda aperta al dialogo e all'auto miglioramento. Sulla nota stampa ufficiale diffusa dal marchio si legge:
La Maison del gruppo Kering ha sempre dimostrato attenzione per le complesse tematiche della responsabilità sociale e ambientale. Con questa decisione, pur ribadendo la condanna inequivocabile del gesto, ha scelto di non intervenire e utilizzare l’incidente come spunto di riflessione collettiva. Da anni attiva nella promozione di un dialogo costruttivo, Gucci conferma così il proprio impegno a sensibilizzare la comunità attorno a questi temi, pur sottolineando che la responsabilità condivisa non dovrebbe mai tradursi in atti violenti o vandalici.