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Opinioni
Sfilate Primavera/Estate 2024

Gucci, l’era barocca è finita, fatevene una ragione: a Milano sfila la collezione semplice di Sabato De Sarno

Il tempo delle teste mozzate in passerella è finito, da Gucci non c’è più spazio per il caos, con il debutto “semplice” del nuovo Direttore Creativo, Sabato De Sarno, si inaugura una nuova era (fatevene una ragione)
A cura di Marco Casola
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Per abituarsi al nuovo corso di Gucci ci vorrà del tempo, forse non troppo ma comunque ce ne vorrà. Succede sempre nella moda, sopratutto quando ci sono inversioni di rotta così repentine, come è stata quella della Maison fiorentina con la nuova collezione Primavera/Estate 2024, firmata da Sabato De Sarno, designer partenopeo chiamato a sostituire l’ex direttore creativo Alessandro Michele idolatrato dal pubblico e dagli addetti ai lavori. Già durante l’ultima sfilata invernale di Gucci, affidata all'ufficio stile, si era capito che il cambio sarebbe stato radicale. La volontà, non apprezzata da tutti, era quella di voltare pagina, facendo quasi tabula rasa. E fare tabula rasa su un passato così ingombrante, come quello dell'era Michele, non era per nulla semplice.

Il debutto di Sabato De Sarno da Gucci

Il gran debutto del nuovo Direttore Creativo alla Fashion Week italiana, annunciato da uno stuolo di manifesti sparpagliati per Milano che recitavano il claim ‘Ancora’ e dall’azzeramento del profilo Instagram di Gucci, doveva avvenire in pompa magna tra le strade di Brera, centro storico chic della città meneghina. De Sarno qualche settimana fa aveva annunciato sui social la location en plein air, ristoranti e bar della zona si preparavano a chiudere per far posto allo show. Purtroppo l'allerta meteo e le imminenti piogge settembrine hanno funestato il debutto dello stilista da Gucci, il brand ha infatti scelto all'ultimo di cambiare location per sfilare nell'head quarter di Via Mecenate.

Un look della collezione Primavera/Estate 2024 di Gucci
Un look della collezione Primavera/Estate 2024 di Gucci

Gucci chiude con il passato e con il caos di Alessandro Michele

Dopo lo show, tra le file delle sfilate successive, non si parlava d'altro che di Gucci: per molti l'esordio di De Sarno è apparso debole, poco incisivo, dettato da un'esigenza di mercato e da una spinta troppo estrema a voler chiudere con il passato di Alessandro Michele. Il taglio è stato senza dubbio chiaro e netto: in men che non si dica dalla passerella sono sparite le teste mozzate, gli slogan stampati su bomber di paillettes e le borsette a forma di Gremlins. Nel nuovo corso di Gucci non c’è più spazio per il caos, i capi barocchi ed estremi sono finiti in soffitta, le sovrapposizioni e gli accostamenti arditi scomparsi. Lo styling estremo lascia il passo ad abbinamenti più pacati, essenziali, semplici, di facile comprensione.

Un look della collezione Primavera/Estate 2024 di Gucci
Un look della collezione Primavera/Estate 2024 di Gucci

La collezione Primavera/Estate 2024 di Gucci

Ora, con De Sarno, è l’ordine il vero protagonista. A sfilare sono linee pulite che ricordano l’eleganza essenziale di Valentino, Maison in cui De Sarno ha lavorato al fianco di Pierpaolo Piccioli per anni (l’amico Piccioli era presente allo show di debutto). I colori dominanti sono il bianco, il nero e il grigio, c'è spazio per piccoli sprazzi di rosa, bordeaux e lime. Non mancano dettagli lucenti con le frange di perline sui maxi coat o con cristalli che ricoprono mini dress e le iconiche borse Jackie. La struttura e il taglio dei capi è lineare, perfetto nella sua semplicità. In passerella sfilano gonne micro d'ispirazione Y2k e longuette in pelle dagli spacchi profondi. Ci sono le ormai onnipresenti culotte, le canotte e le polo, ma anche felpe logate, abiti sottoveste con dettagli in pizzo e tailleur con blazer dalle spalle strutturate.

Un look della collezione Primavera/Estate 2024 di Gucci
Un look della collezione Primavera/Estate 2024 di Gucci

Gucci e la nuova semplicità firmata Sabato De Sarno

Sì, la collezione di De Sarno è semplice. Lo stilista non fa esplodere in passerella i fuochi d'artificio che tutti volevano, non ha neppure osato con le scelte di styling, preferendo accostamenti poco azzardati. I capi della nuova collezione di Gucci guardano al futuro perché hanno una vita anche al di fuori del look di passerella, possono essere scomposti senza che i singoli capi perdano l'appeal e la luce offerta dallo styling super cool creato per lo show o per gli shooting di moda destinati a riviste che ormai non compra più nessuno. De Sarno, senza gridare, propone la prima tappa del suo viaggio, un viaggio che risponde a richieste e logiche di mercato differenti. Il cosiddetto quiet luxury sta ormai decretando ovunque la fine del lusso ostentato, in favore di un ritorno a uno stile più pacato, che senza dubbio farà storcere il naso a coloro che hanno sempre bisogno del "famolo strano".

Un look della collezione Primavera/Estate 2024 di Gucci
Un look della collezione Primavera/Estate 2024 di Gucci

E' vero che quella di De Sarno è una collezione di facile lettura. Non sempre però quella della semplicità è la strada più ovvia da prendere. Lo stilista per il suo debutto avrebbe potuto esagerare, proponendo qualcosa di forte per raccogliere le lodi della stampa e dei critici di moda, non l'ha fatto. Ha scelto questa strada per andare sul sicuro, creando una collezione commerciale e vendibile? Forse. E' vero che quando parliamo di moda parliamo sì di arte, ma parliamo di un’arte che va poi venduta e indossata.

Un look della collezione Primavera/Estate 2024 di Gucci
Un look della collezione Primavera/Estate 2024 di Gucci

La scelta di un inizio silezioso

Bisogna farsene una ragione l'era delle wunderkammer in passerella è finita. Un nuovo minimalismo, per alcuni troppo commerciale, ha preso il possesso di questa e molte altre passerelle. Forse siamo troppo abituati a farci stupire dall'eccesso, dal weirdo mood ricercato a tutti i costi. Forse a volte bisogna fermarsi per capire se anche qualcosa di meno estremo potrebbe stupirci, magari non subito. Del resto la scelta di un inizio silenzioso potrebbe riservare in futuro sorprese inaspettate, data la bravura dello stilista. Siamo arrivati al punto in cui tutto deve necessariamente essere complesso per catturare la nostra attenzione?  Oppure offrire al pubblico qualcosa di "semplice" vuol dire proporre prodotti e messaggi già masticati e facilmente digeribili, fatti apposta per uno stuolo di fruitori compulsivi di TikTok e Instagram?

Un look della collezione Primavera/Estate 2024 di Gucci
Un look della collezione Primavera/Estate 2024 di Gucci

A noi piace pensare che anche il certosino lavoro che porta alla "semplicità commerciale" sia capace di generare una bellezza significante, senza dubbio di facile accesso a molti ma non per questo meno interessante e affascinate di opere più ostiche. Un po' come i film del cinema classico degli anni '50, come quelli di Hitchcock o di Billy Wilder, così amati dal pubblico, considerati commerciali all'epoca, apparentemente semplici, eppure così complessi nella regia e nel montaggio.

Un look della collezione Primavera/Estate 2024 di Gucci
Un look della collezione Primavera/Estate 2024 di Gucci

Quella di De Sarno sembra una moda diversamente complessa, in cui la maestria si vede nei dettagli più nascosti, si vede solo con un occhio più attento, si apprezza dopo una seconda rilettura. Il nuovo corso di Gucci by De Sarno è come i grandi classici del cinema che non ci stanchiamo di rivedere, proprio perché "semplici". Come lo stilista ha detto i suoi sono "oggetti attraenti e da collezionare, non per un museo, per essere indossati nella vita di tutti i giorni". 

Il saluto finale di Sabato De Sarno alla sua prima sfilata per Gucci
Il saluto finale di Sabato De Sarno alla sua prima sfilata per Gucci
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Laureato in Comunicazione, durante gli anni universitari collabora con importanti società di Organizzazione Eventi artistico-culturali. Dopo la specializzazione in Scienze dello Spettacolo e della Produzione Multimediale cura e coordina, per alcune associazioni a carattere nazionale, la gestione di saloni espositivi e mostre d’arte. La passione per il Cinema lo spinge ad entrare a far parte del team di festival cinematografici di grande rilievo. Successivamente il grande interesse e la profonda curiosità per la Moda lo inducono a frequentare un corso di specializzazione in Fashion Trend Research e a stabilirsi a Milano per intraprendere la professione di fashion editor per Fanpage.it.
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