Golden Globe 2023: Sepideh Moafi ricorda le vittime delle proteste in Iran con un fiore sull’abito
La politica e l'attualità arrivano anche sullo sfavillante red carpet dei Golden Globes 2023. La visibilità che attirano i divi sul tappeto rosso infatti lo rende la vetrina ideale per lanciare messaggi e accendere i riflettori su cause importanti. L'attrice Sepideh Moafi ha richiamato l'attenzione sulla difficile situazione dell'Iran, dove chi protesta contro il regime si trova a pagare spesso con la vita: l'omaggio silenzioso al movimento delle donne è affidato a un abito simbolico, con un enorme fiore rosso sulla gonna carico si significati.
L'abito simbolico di Sepideh Moafi ai Golden Globe
Fisicamente in California, ma con il cuore in Iran: l'attrice iraniana Sepideh Moafi ha voluto omaggiare il suo Paese e in particolare le vittime delle proteste durante i Golden Globes. Per farlo ha chiesto aiuto al designer iraniano-americano Amir Taghi e all'artista Haus of Milad. Insieme hanno realizzato un abito di paillettes nero a collo alto, con le maniche lunghe e un maxi spacco sulla gonna, dov'era appuntato un fiore rosso.
Lo stylist Kevin Michael Ericson ha curato l'armonia d'insieme del look: l'attrice ha completato l'outfit con sandali neri di Jimmy Choo e i capelli sciolti. Lei stessa ha spiegato il significato dell'abito su Instagram, spiegando di voler attirare l'attenzione sulla repressione giudiziaria in corso nel suo Paese. "L'abito ha molte storie – ha raccontato alla stampa – ma la più importante è nel fiore rosso, che rappresenta un nuovo Iran, pronto a sbocciare".
Il fiore per ricordare i martiri delle proteste
Il dettaglio più simbolico del look è il fiore gigante appuntato sulla gonna: un papavero rosso con quattro grandi petali, in cui sono stati incisi i nomi delle persone giustiziate in Iran e di chi rischia la vita capitale. La tragica morte di Mahsa Amini, arrestata e uccisa per il velo fuori posto, ha innescato una serie di proteste e manifestazioni di piazza in Iran: uomini e donne che hanno reclamato la loro libertà, togliendosi il velo, e spesso pagando con l'arresto o con la morte. L'artista Haus of Milad ha inciso i nomi di molte persone sul papavero, "martiri", come li definisce l'attrice. Affinché il mondo non dimentichi cosa sta accadendo, neppure per una notte.