Gli animali conquistano le sfilate Haute Couture di Parigi: il bestiario d’alta moda di Chanel
A Parigi continua la settimana dell'Alta Moda: protagonista del secondo giorno di sfilate è Chanel, che in un doppio show svela la collezione haute couture Primavera/Estate 2023 disegnata da Virginie Viard ispirandosi al "bestiario d'autore". Le modelle attraversano una scenografia in legno e carta che riproduce gufi e asinelli, indossando abiti con piccoli ricami preziosi che evocano conigli, corgi, rondini e cervi. Gli animali, insomma, conquistano Parigi: se per Schiaparelli erano feroci belve allegoriche, per Chanel sono teneri cuccioli o le statuine che amava collezionare mademoiselle Coco.
Gli animali invadono la passerella Haute Couture di Chanel
La sfilata si ambienta in una scenografia d'autore: l'artista Xavier Veilhan ha creato una serie di enormi animali in legno, cartone e carta, che evocavano gufi, elefanti , cavalli e asinelli, attraverso cui camminavano le modelle.
Una scelta più che allusiva: la stilista Virginie Viard si è ispirata all'appartamento di Gabrielle Chanel al 31 di rue Cambon, e alla vasta collezione di animali in diverse forme contenuti al suo interno: dai leoni (il suo segno zodiacale, nonché animale portafortuna) fino ai disegni e alle statuine di animali esotici. Il richiamo al mondo animale permea anche gli abiti, decorati con ricami dorati che evocano cerbiatti, rondini e conigli.
Un immaginario molto più rassicurante e intimo rispetto alla lupa, al leopardo e al leone di Schiaparelli, simbolo del peccato e del viaggio di Dante all'inferno. Gli animali per Chanel evocano la campagna e la dimensione domestica della compagnia e delle statuine portafortuna da collezionare. Non a caso sui social lo show è stato presentato a suon di immagini festose di cuccioli in braccio alle modelle o sulle scale dell'atelier.
La sfilata Haute Couture Primavera/Estate 2023 di Chanel
La collezione disegnata da Virginie Viard non si discosta molto dalle precedenti. Tornano le linee classiche dell'immaginario Chanel, tramandate da nonne a nipoti: gli eterni tailleur in tweed, gli stivaletti bicolor, gli abiti sottovesti impalpabili, le gonne ricamate con un tripudio di fiori.
Si aggiungono alcuni elementi rubati al mondo dello spettacolo di inizio secolo: cappelli a cilindro e papillon, indossati su coat dress abbottonati, mantelle corte o giacche da domatori di leoni (per restare in tema).
Ancora una volta la sfilata si conclude con la sposa, stavolta in abito corto impreziosito da un ricamo di rondini in volo, con un lungo velo abbinato e stivaletti dorati. Un simbolo di buon augurio e di fedeltà: le rondini portano la primavera e tornano sempre a casa. Un po' come le collezioni di Chanel, fedeli – anzi fedelissime – all'immaginario di mademoiselle.