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Gisèle Pelicot e Nicole Kidman tra le Donne dell’Anno 2025 del Time: cosa raccontano le loro battaglie

Il TIME ha scelto le donne che più di tutte, con le loro battaglie in nome di un mondo migliore, si sono distinte diventando modelli positivi per la società.
A cura di Giusy Dente
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Time ha appena pubblicato la sua lista delle Donne dell'anno: nell'elenco del 2025 ci sono donne scelte per il loro coraggio, loro tenacia, la voglia di battersi per un mondo migliore, per i diritti di tutte, in nome di un futuro più equo. Il numero di quest'anno presenta, tre star di copertina globali, la cestista statunitense A'ja Wilson, la ginnasta Jordan Chiles e l'attrice Nicole Kidman. Premiate, assieme a loro, anche l'artista Laufey, l'attrice Anna Sawai, l'attivista Amanda Zurawski, la CEO di Feeding America Claire Babineaux-Fontenot, la sostenitrice dei diritti delle donne Fatou Baldeh, l'autrice Raquel Willis, l'attrice e sostenitrice del cancro al seno Olivia Munn, la co-fondatrice di Bobbie Laura Modi, l'ambientalista Purnima Devi Barman e la sostenitrice dei sopravvissuti Gisèle Pelicot. Il 25 febbraio è in programma l'annuale Gala delle Donne dell'anno 2025, a cui saranno presenti alcune delle 13 inserite nella lista.

Chi sono le Donne dell'anno 2025

"Le 13 donne nella lista di quest'anno stanno tutte, a modo loro, lavorando per creare un mondo migliore e più equo" ha spiegato Lucy Feldman. La giornalista del Time ha chiarito che, per sceglierle, si sono posti due domande preliminari. Quali sono le sfide che le donne di oggi sono chiamate ad affrontare? Quali sono i problemi più significativi che incontrano in questo momento? Ci sono numerosi ostacoli: si va dalla violenza di genere alle limitazioni della libertà personale. Ma dove c'è una minaccia, c'è bisogno di un leader forte capace di fare la differenza con le proprie azioni concrete. Ed è qui che entrano in gioco le donne su cui si è maggiormente soffermata l'attenzione della rivista.

Una di loro ha una storia personale particolarmente difficile: su di lei si è accesa l'attenzione mediatica del mondo intero, sconvolto per quanto le è accaduto. Si tratta di Gisèle Pelicot che si è ritrovata al centro di un orribile caso giudiziario. Suo marito (condannato a 20 anni) la drogava e poi invitava in casa uomini per abusare di lei, a sua insaputa: decine e decine di uomini. Avrebbe potuto approfittare del diritto all'anonimato e invece la 72enne della Provenza ha scelto di metterci la faccia, di essere sempre presente in Tribunale. Lo ha fatto per dare un segnale forte alle donne di tutto il mondo, per dire che il cambiamento è possibile, ma serve determinazione e che un sopravvissuto non deve sentirsi in colpa per quanto gli è successo.

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Come lei, anche un'altra donna premiata dal Time è riuscita a superare una tragedia personale e a tramutarla in azioni straordinarie per la comunità. Si tratta di Amanda Zurawski. L'attivista texana nel 2022 ha avuto delle complicazioni nella fase iniziale della gravidanza e le si sono rotte le acque troppo presto, a sole 18 settimane. Sebbene un aborto spontaneo fosse inevitabile, i dottori le dissero che non potevano legalmente indurre il travaglio finché la sua vita non fosse stata immediatamente a rischio. Alla fine è andata in sepsi e ha trascorso tre giorni in terapia intensiva; il suo bambino è nato morto. Ha fatto causa allo Stato del Texas nel 2023, ma la Corte Suprema le ha dato torto. Oggi porta avanti la battaglia per i diritti delle donne, affinché a nessuna capiti quello che è successo a lei.

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Tra i nomi in elenco anche quello di un'attrice amatissima: Nicole Kidman è in copertina perché si è esposta sulla necessità che a Hollywood le cose cambino e ci siano maggiori tutele per le professioniste donne, una maggiore rappresentanza. Ha giurato di lavorare con almeno una regista donna ogni 18 mesi, difatti il suo ultimo film Babaygirl è diretto da Halina Reijn. Con lei in copertina ci sono anche la ginnasta Jordan Chiles e la star della WNBA A'ja Wilson, due atlete di successo che come tutti gli sportivi si sono spesso scontrate con un mondo pieno di pressioni, dove sembra non ci sia spazio per la vulnerabilità.

Laufey si esibirà nella serata di gala del 25 febbraio. La 25enne islandese, molto nota su TikTok e tra la Gen Z, è stata soprannominata "la salvatrice del jazz" per il suo tipo di musica, che però ha attirato anche molte critiche da parte di chi non la considera tale, di chi al suo approccio sperimentale preferisce la vena nostalgica e tradizionale. Per lei è stato difficile gestire questo pesante complesso di polemiche intorno al suo modo di fare musica, al suo modo di esprimersi, ma non ha mai rinunciato alla propria autenticità per adeguarsi ai gusti altrui.

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Bisogna menzionare poi la battaglia di Raquel Willis, co-fondatrice del Gender Liberation Movement e "fiera donna del sud, nera, trans, queer" impegnata per i diritti della comunità LGBT e l'autodeterminazione. Diversa ma importante anche la battaglia di Olivia Munn: prima la diagnosi di cancro al seno, poi la doppia mastectomia infine la rimozione di utero, tube di Falloppio e ovaie per interrompere la produzione di ormoni che avrebbero potuto alimentare la sua malattia. Oggi si batte per fare sensibilizzazione sulla malattia e offrire alle donne malate la sua vicinanza. Fatou Baldeh, sopravvissuta e fondatrice dell'organizzazione Women in Liberation & Leadership, è impegnata nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili.

La missione di Claire Babineaux-Fontenot, invece, è per porre fine alla fame tra i poveri degli Stati Uniti. Laura Modi, CEO e madre di quattro figli, si è scontrata con gli stigmi che circondano la maternità e l'allattamento. Ha fondato Bobbie, azienda di latte in polvere biologico e fa sensibilizzazione sul tema, rivolgendosi sia alle donne che non possono allattare che a quelle che scelgono di non farlo, affinché non si sentano sbagliate e giudicate. Infine Anna Sawai si batte per una maggiore rappresentazione di donne asiatiche a Hollywood, Purnima Devi Barman è una biologa e ambientalista impegnata nella protezione di una specie di cicogna in via di estinzione.

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