Giornata mondiale del velo islamico, il hijab raccontato da chi lo indossa per scelta

Fairouz Mouradi ha 20 anni e da quando è piccola indossa il velo. A Fanpage.it ha raccontato il suo significato, in occasione del World Hijab Day (1 febbraio).
A cura di Giusy Dente
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Risale all'1 febbraio 2013 la prima Giornata mondiale dell'hijab. L'idea di una giornata interamente dedicata si deve a Nazma Khan, newyorkese di fede islamica originaria del Bangladesh. Stanca di insulti, frecciatine, battute sgradevoli e frasi intrise di odio, decide di lanciare una campagna a sostegno delle donne musulmane che, come lei, indossano il hijab. Anche Fairouz Mouradi è una di queste. La ventenne lo indossa sin da quando era piccola. A Fanpage.it ha ammesso che durante l'adolescenza portava il hijab con poca convinzione, come fosse un peso, proprio perché una parte di sé cercava l'omologazione, voleva essere come le altre. Solo quando ne ha capito realmente il significato ne ha scoperto anche la bellezza e il valore. Oggi cerca di far capire la sua visione del mondo e della religione mostrando sui social il suo approccio al velo, un approccio giocoso e colorato che coniuga religione e moda.

Perché si indossa il velo

Cresciuta in una famiglia numerosa e molto legata alla fede e alla religione, Fairouz da bambina vedeva la sorella maggiore indossare il velo e, come ogni sorella più piccola fa, la emulava indossando anche lei il copricapo. "Il velo è un codice di abbigliamento che si manifesta non solo nell'abbigliarsi, ma anche nell'essere" ha spiegato a Fanpage.it. Lei ha compreso a pieno il valore di queste parole sono quando è cresciuta e a quel punto ha cominciato a indossare il hijab con piena consapevolezza, abbracciandone i valori. In particolare, l'Islam con questo codice promuove i valori di modestia e pudore. "Più approfondisci l'Islam più vuoi portare il hijab. La senti come una necessità" ha spiegato. Ed è una necessità che dovrebbe nascere spontaneamente.

Instagram @fairouzmouradii
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Indossare il velo non è un obbligo

Fairouz sa che non per tutte le donne il percorso segue questo corso, molte subiscono un'imposizione da parte della famiglia, fenomeno che in realtà contrasta proprio con la religione stessa. Difatti ha spiegato: "Non è un comandamento, non è un obbligo: è una prescrizione. Se tu, persona musulmana, che decidi se aderire o no. Se una persona viene costretta, e si verifica, non ne capisce il significato. Questo è l'errore più grave che i genitori possano fare verso i loro figli. Una donna può conoscere Dio e scegliere di non portarlo. Nel Corano è scritto: non c'è costrizione nella religione. Deve essere una scelta personale, consapevole, voluta".

Instagram @fairouzmouradii
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Un altro luogo comune riguarda il rapporto tra il velo come elemento religioso e il velo come abbellimento: "C'è questa idea secondo cui portare il hijab ti vada a oscurare completamente, come se tu non potessi più essere te stessa, ma non è così". Lei stessa sui social propone contenuti in cui mostra le varie tipologie di velo, fa vedere come li indossa, gioca coi tessuti e i colori. Spesso le chiedono se questa "vanità" sia accettata, dalla sua religione. Anche in questo caso, la verità viene dal Profeta, che Fairouz ha citato: "C'è un detto di Muhammad che dice: Dio è bello e ama la bellezza. Quindi la ricerca della bellezza è voluta e incentivata. L'importante è rispettare sempre i valori di pudore e modestia. Se si cerca la bellezza rispettando questi valori si è completamente in linea con l'Islam".

Instagram @fairouzmouradii
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Il hijab è fashion

Veli di chiffon e di ogni colore, hijab arricciato sulla testa come una rosa o abbellito con pizzi e fiocchi: scorrendo le foto e i video di Fairouz, sono tantissimi i modelli che sfoggia nella quotidianità. E cambia anche il modo di indossarli sul capo. Quando ha preso piena consapevolezza del significato di questo indumento, le è diventato facile anche giocarci, ovviamente con rispetto. Lei è molto fiera della sua scelta, che ha a che fare con la religione ma anche con la moda: "C'è l'aspetto religioso, ma c'è anche la moda. Io lo trovo molto fashion! I colori pastello sono bellissimi: l'armocromia è essenziale per noi che portiamo il velo. D'inverno porto solo il nero, ma d'estate mi sbizzarrisco. L'Islam non ti dà blocchi monolitici. In base al tuo grado di consapevolezza e conoscenza decidi a cosa aderire: un hijab tradizionale, uno più ampio, uno che lascia solo gli occhi visibili. E volendo, si può decidere di non portarlo più quando non è più in linea coi propri valori. Al momento una delle mie sorelle non lo porta".

Instagram @fairouzmouradii
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Da quando è sbarcata sui social ovviamente Fairouz ha a che fare anche con gli haters, le persone che non vogliono capire realmente una cultura differente. Lei ha imparato a distinguere due fette di pubblico: "Le persone vogliono conoscere, scoprire, informarsi, ma al contempo c'è chi a priori vuole evitare". Non mancano domande apparentemente stupide, come il grande classico: fai la doccia col velo? Ma la verità è che tutto dipende dal modo con cui si chiede, dall'approccio che c'è dietro quel quesito, se è posto con reale interesse o solo con pregiudizio, per sminuire l'altro e farlo sentire diverso.

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