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Fauxductibity, la preoccupante mania di trovare modi creativi per lavorare meno

Avete mai sentito parlare di fauxductivity? È una mania sempre più diffusa che consiste nel trovare modi sempre più creativi per lavorare meno (ma dando l’idea di essere super produttivi): ecco qual è il motivo che spinge i dipendenti a comportarsi così.
A cura di Valeria Paglionico
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Il mondo del lavoro sta diventando sempre più competitivo e a ognuno di noi viene richiesto di dare sempre il massimo, di essere performante a livelli altissimi ogni giorno e ogni, senza margine di errore o di distrazione. Il risultato? I livelli di stress sono alle stelle, tanto che praticamente tutti hanno sperimentato almeno un sintomo da burnout. Per contrastare il fenomeno si sta facendo largo una mania molto originale: si chiama fauxductivity e consiste nel trovare modi sempre più creativi per lavorare meno (ma dando l'idea di essere super produttivi).

Cos'è la fauxductivity

In un mondo che ci vuole sempre più produttivi e performanti risulta essere sempre più diffuso il fenomeno della fauxductivity, una mania che spinge i dipendenti a trovare modi creativi per lavorare il meno possibile. Rispondere a tutte le mail in attesa prima di dedicarsi a tutte le altre attività, fissare più riunioni nella stessa giornata per rimandare dei progetti o semplicemente rimanere al pc ma senza dedicarsi al proprio lavoro: sebbene in molti insinuino che la "finta produttività" sia legata semplicemente ai dipendenti fannulloni, in verità risulta essere un problema culturale creato da una dinamica professionale eccessivamente pretenziosa ed esigente.

Perché i dipendenti "fingono" di essere produttivi

La fauxductivity è la conseguenza della cultura del presenteismo: i lavoratori, privati sempre di più dalla possibilità di fare smartworking, hanno trasformato l'obbligo di presenza in ufficio in un'arma. Riempiono le loro giornate di compiti superficiali e insignificanti, mostrandosi occupati di fronte ai dirigenti ma senza concludere nulla di importante. Di fronte una realtà simile, è evidente che non sempre presenziare sul luogo di lavoro sia sinonimo di produttività, anzi, in molti casi lavorare a distanza, lontani da distrazioni di ogni tipo, risulta essere anche più performante. Qual è la soluzione al fenomeno? I manager farebbero bene concentrarsi davvero sui risultati raggiunti da ogni lavoratore, a prescindere dalla location in cui si trova (ufficio o casa).

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