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È morto a 91 anni Mario Paglieri dopo una malattia: l’imprenditore custodiva la ricetta di Felce Azzurra

Mario Paglieri è morto a 91 anni: era malato da tempo. L’imprenditore era il naso dell’azienda di famiglia fondata da Luigi Paglieri nel 1876, quella del famoso Felce Azzurra.
A cura di Giusy Dente
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Mario Paglieri, @Centro Nazionale di Studi dannunziani
Mario Paglieri, @Centro Nazionale di Studi dannunziani

È morto Mario Paglieri: aveva 91 anni e da anni combatteva contro una malattia. Era l'erede della storica azienda omonima di profumi e detergenti fondata da Luigi Paglieri nel 1876. L’imprenditore lascia la figlia Debora, attuale co-ceo dell’azienda, la compagna Rosa e la nipote Ginevra. Il brand di famiglia produce uno dei prodotti più iconici per la cura della persona, amatissimo dalle famiglie e scelto da generazioni di italiani: il bagnoschiuma Felce Azzurra all'inconfondibile profumo di talco. I funerali si terranno nella cattedrale di Alessandria martedì 6 agosto alle 14.45, mentre stasera gli sarà dedicato un rosario alle ore19.00.

Chi era Mario Paglieri

Mario Paglieri si era laureato in chimica a Genova e a Ginevra si era specializzato nel settore profumeria: quella per le fragranze era la sua grande passione, che lo ha portato a diventare sempre più un punto di riferimento nell'azienda di famiglia. L'imprenditore, infatti, ha messo le sue competenze e le sue doti al servizio dell'azienda, diventandone negli anni ’50 il naso, come vengono chiamati i creatori di fragranze. Proprio lui ha custodito con cura il segreto del profumo Felce Azzurra: il nome si deve a suo nonno Ludovico Paglieri, mentre la ricetta fu messa a punto dal padre Luigi. Inizialmente Felce Azzurra era disponibile solo come acqua di colonia, poi venne prodotto il talco.

"Con la scomparsa di Mario Paglieri il Piemonte perde un grande imprenditore che ha fatto la storia dell’industria piemontese con prodotti iconici entrati nell’immaginario comune e nelle abitudini di tanti italiani. Ai suoi cari e alla famiglia le condoglianze e l’abbraccio di tutto il Piemonte": queste le parole di commiato del presidente della Regione. È arrivato anche un messaggio da parte del Centro Nazionale di Studi dannunziani. L'imprenditore, infatti, amava in modo particolare il poeta, di cui era studioso, lettore e collezionista: "È sempre stato di prezioso ausilio alla crescita culturale della nostra realtà. Lo ricordiamo con affetto profondo e sincera gratitudine" si legge sui social del Centro.

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