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È finita l’era dei locali notturni: ora si fa festa di giorno e si torna a casa presto

C’erano una volta i sabati sera in discoteca, serate che cominciavano alle 22 per finire alle 5 del mattino facendo il tour nei bar. Poi abbiamo smesso. Che è successo?
A cura di Giusy Dente
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C'erano una volta i sabati sera in discoteca, le serate che cominciavano alle 22 di sera per finire alle 5 del mattino, i tour nei bar della città esplorati dal primo all'ultimo, sorseggiando drink e bevendo vino. Poi abbiamo smesso di ballare tutta la notte e stare per strada fino all'alba, passando da un locale all'altro, da un cocktail all'altro. Cosa è successo?

Tutti a casa alle 20.00

Dimentichiamoci delle discoteche affollate, dove si arrivava a mezzanotte inoltrata e si ballava tutti appiccicati, mentre nell'aria si respirava odore di birra e sudore. Adesso stanno prendendo piede i rave diurni: si balla, si chiacchiera, si incontra gente (non è ubriaca!) e tutto questo prima che tramonti il sole, perché si entra alle 4 del pomeriggio. Uscire di sera e stare fuori tutta la notte è diventato demodé: fa più festa fino alle 6 del mattino è una vera e propria rarità nel panorama delle cerchie sociali. Vale per i giovanissimi, che hanno capito in anticipo quanto uno stile di vita sano sia fondamentale per tutelare la salute e dunque preferiscono riposarsi a dovere; ma vale anche per i cosiddetti "giovani di mezza età".

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Il panorama attuale della vita notturna

David McDowall, amministratore delegato del gruppo Stonegate, gestisce oltre 4.000 bar. A The Guardian ha affermato che le abitudini di consumo di bevande alcoliche sono cambiate, si sono spostate in termini di fascia oraria. Nella catena Slug and Lettuce, l'orario di punta è ora concentrato tra le 15:00 e le 16:00 del sabato, mentre prima era tra le 21:00 e le 22:00. "Quando arrivano le 20:00 è ora di tornare a casa " ha detto al Sunday Times.

I locali notturni sono a rischio: un rapporto della Night Time Industries Association (NTIA) del mese scorso ha rilevato che il 31% dei locali ha chiuso tra marzo 2020 e dicembre 2023, una media di 10 al mese. Viceversa, cresce il successo di luoghi per il tempo libero tipicamente "da giorno", tipo le escape room.

Visto che vanno tutti a letto prima, i ventenni così come i 35enni, anche le attività commerciali si stanno regolando di conseguenza: bar e club a New York ospitavano eventi anticipati, i ristoranti prendono prenotazioni per la cena già alle 18:00.

La vita notturna sta scomparendo ha detto Patrick Hinton, direttore della rivista di musica dance Mixmag: "Stiamo assistendo a un passaggio a grandi eventi in stile festival, grandi club e una vera concentrazione di denaro nelle parti più grandi del settore, piuttosto che nei normali club di base del fine settimana che erano più comuni in passato".

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Perché si esce sempre meno di notte

Parte della responsabilità del cambiamento va al Covid, che ha drasticamente cambiato le abitudini sociali. Ma pesa anche la paura delle molestie, il fatto di non sentirsi sicuri per le strade della città di notte: le cronache riportano quotidianamente casi di violenze che, magari inconsciamente, hanno comunque contribuito a modificare gli stili di vita. E poi ovviamente c'è la questione economica: costa tutto troppo, divertirsi ha un peso nell'economia settimanale e i giovani intorno ai 30 anni hanno poco budget da destinare al venerdì e al sabato sera. Bisogna sommare il biglietto d'ingresso in discoteca, il taxi per tornare di notte, la consumazione: non ne vale la pena, soprattutto se si possono destinare soldi ed energie ad attività meno impattanti e ugualmente divertenti e/o formative. Poco importa, se non siano a notte fonda, anzi meglio.

C'è poi l'avvento del lavoro da remoto, che ha preso molto piede (dopo la pandemia): lavorare in casa ha ridotto il numero di uscite il venerdì sera, quando magari veniva spontaneo restare fuori e tirare fino a tardi. Adesso, la permanenza in casa non è certo un peso: si può ordinare qualunque tipo di cibo, l'intrattenimento è offerto da tante piattaforme diverse.
Millie Gooch, la fondatrice della Sober Girl Society, ha rilevato anche un altro aspetto: se prima si usciva per bere, ora questa equazione è inesistente. Le persone sono più consapevoli in merito ai rischi dell'alcol e vogliono tutelare la salute, dunque nessuno è interessato a spendere soldi in alcolici, che prima erano un po' il motore delle serate, fino a stare male.

In conclusione, come scrive Dave Haslam nel suo libro Life After Dark: A History of British Nightclubs & Music Venues: "La gente usciva ogni settimana. Ora è quasi inconcepibile e alcune delle loro scelte sono dovute al fatto che non hanno soldi"

Una vita noiosa? No, una vita dove ci si sottrae all'obbligo sociale dell'uscire a tutti i cosi, del far vedere che si è sempre attivi, in movimento, in giro, circondati di persone. È una vita dove ci si concede il lusso di rallentare, di oziare, di fermarsi. Ci si prende una pausa tutta per sé, senza dover per forza abbandonare le mura domestiche e immergersi nella frenesia sociale, anche quando tutto ciò che si vorrebbe è magari starsene sdraiati sul divano in mutande a bere un buon calice di vino rosso in solitudine, guardando un film strappalacrime. I finlandesi hanno addirittura coniato un termine apposta: parlano di Kalsarikännit.

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