Dopo lo scandalo lo stilista di Balenciaga si scusa: “Campagna inappropriata, mi assumo la responsabilità”
Da qualche giorno a questa parte la Maison Balenciaga è finita al centro delle polemiche a causa della campagna natalizia Gift Shop, i cui protagonisti sono bambini con peluche e oggetti bondage. L'indignazione pubblica e le accuse di essere al limite della pedopornografia hanno costretto l'azienda a ritirare le foto ma a quanto pare non è bastato. Non solo gli utenti dei social si sono scagliati contro il brand ma anche moltissime star hanno preso le distanze, prima tra tutte l'ambassador Kim Kardashian. Dopo giorni di silenzio, è stato Demna Gvasalia in persona a intervenire con una nota postata sui social: lo stilista del marchio si è scusato pubblicamente, assumendosi tutte le responsabilità dell'accaduto.
Le parole di Demna Gvasalia
Demna Gvasalia, il direttore creativo di Balenciaga, è intervenuto sullo scandalo che lo ha coinvolto negli ultimi giorni. Dopo aver cancellato tutti i post dal suo profilo social, è tornato su Instagram con una nota ufficiale. Lo stilista ha scritto: "Voglio scusarmi personalmente per la scelta artistica sbagliata del concept della campagna di regali con i bambini e mi assumo le mie responsabilità. Non era appropriato che i bambini promuovessero oggetti che non avevano nulla a che fare con loro. Per quanto a volte mi piace provocare un pensiero attraverso il mio lavoro, non avrei MAI avuto intenzione di farlo con un argomento così orribile come l’abuso sui minori che condanno. Punto”.
Le scuse di Demna risolleveranno la popolarità del brand?
Lo stilista ha poi continuato e concluso dicendo: "Mi scuso con tutti coloro che sono stati offesi dalla campagna, Balenciaga garantisce che verranno prese misure adeguate per evitare che si commettano errori simili in futuro ma farà anche tutto ciò che può per proteggere il benessere dei bambini". Demna si è dunque assunto tutte le responsabilità dell'accaduto, "scagionando" definitivamente Balenciaga (che intanto già nei giorni scorsi aveva dichiarato che gli oggetti bondage erano stati inseriti sul set all'insaputa dell'azienda). Le scuse pubbliche dello stilista basteranno per risollevare la popolarità del marchio?