Diego Dalla Palma confessa le sue tempeste: “L’esigenza del sesso è stata catastrofica nelle mie storie”

Il coma, l’ossessione per il sesso, il bullismo, la violenza sessuale: Diego Dalla Palma confida a Fanpage.it le tempeste della sua vita. “Nel mio viaggio ho provato tutto, in me ho il Pantone di tutte le emozioni che un essere umano possa vivere”.
A cura di Giusy Dente
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Il teatro e la tv, poi un piccolo negozio in Brera, infine un brand iconico nel settore beauty (make-up, skincare e hair care): la carriera di Diego Dalla Palma è cominciata come costumista per poi svilupparsi nel mondo della bellezza a tutto tondo, rendendo il suo nome un punto di riferimento dell'eccellenza Made in Italy. A Fanpage.it ha candidamente ammesso che questo passaggio è stato fatto spinto dal bisogno di soldi: non guadagnava abbastanza! Ma ricorda con estremo affetto i suoi esordi e quella vita, che lo ha portato a lavorare al fianco di grandi professionisti, registi come Giorgio Strehler e Enzo Trapani. Da qualche anno, Diego Dalla Palma ha ridimensionato il suo ruolo in azienda. Adesso alla guida c'è una giovane donna di cui è molto fiero, lui è rimasto coinvolto soprattutto sul fronte della comunicazione. Non si pente della decisione di vendere, fatta in un momento in cui si sentiva molto solo e c'erano dei debiti da fronteggiare. Oggi è un uomo molto consapevole, ha fatto pace coi demoni del passato e ha tanto da raccontare. Difatti ha scelto di farlo in un podcast che porta un titolo intrigante, che però ben riassume tutto: Vivo – Confessioni nella tempesta.

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Le tempeste di Diego Dalla Palma

Vivo – Confessioni nella tempesta è prodotto da Show Reel Studios, disponibile dal 16 aprile su tutte le piattaforme di streaming. In questo podcast Diego Dalla Palma si racconta senza filtri, in modo sincero ed emozionante. Non è una novità in realtà per lui, è un innato bisogno: "Mi racconto da sempre, non so da cosa scaturisca questo desiderio, forse dal dolore. E la mia vita è tutto un viaggio di malessere e dolore: il dolore fisico, quello del bullismo, il coma, la derisione della gente, la violenza fisica. Credo che il motore sia legato all'essere me stesso". Ma a Fanpage.it ha ammesso che tutti questi episodi negativi lo hanno cambiato in meglio, non lo hanno incattivito: "Mi focalizzo su un proverbio: se dai una scarpata a tutti i sassi che trovi per strada rimarrai senza scarpe. E ho sviluppato il perdono". È riuscito a perdonare anche il prete che da bambino ha abusato di lui: "Non riesco nemmeno più a chiamarla violenza". L'episodio del coma, invece, si è rivelato determinante per renderlo l'uomo che è diventato poi: "Io sono uscito dalla vita e sono entrato in una dimensione particolare, vedevo figure che non erano terrene. Dopo ho saputo da mia madre e mio padre che probabilmente erano i nonni che non ho mai conosciuto. Questo mi ha aiutato, uscito dal coma, a vedere la morte e la decadenza con distacco. È capitato qualcosa che mia madre ha notato immediatamente: uno spirito e un istinto creativo che prima non avevo. Ho cominciato a disegnare bocche, occhi dappertutto. Mi esprimevo così".

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Sesso e lavoro, Diego Dalla Palma tra vita privata e professionale

Il sesso ha avuto un ruolo decisivo nella vita di Diego Dalla Palma, è stato ciò che ha influenzato maggiormente le sue relazioni e che, col senno di poi, le ha forse anche rovinate. A Fanpage.it ha ricordato quando da giovane questo aspetto era assolutamente prioritario e oggi ha forse capito perché: "Il sesso è stato catastrofico nelle mie storie: ne ho avute due con due uomini, una con una donna, che è stata la più bella. Sono convinto che fosse legato al passato, a quando ero bambino, a quando nel paesino mi dicevano: attento che con le donne prendi le malattie. Con gli uomini non se ne parlava neanche, era un'eresia. L'esigenza del sesso l'ho seguita con troppa passione. Oggi sono solo e vecchio: sono convinto che se avessi dato meno importanza al sesso e più al sentimento avrei potuto stare insieme a una persona che ami avrebbe allietato la vita". Se il sesso è stato sempre al primo posto, ha invece dato sempre poca importanza ai soldi: più che arrivista si definisce ambizioso e soprattutto molto coraggioso.

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Un po' di coraggio è servito anche per fare il grande salto della vendita del marchio: "Io sono ancora coinvolto, sto molto attento alla comunicazione: il marchio continua ad avere una connotazione molto diversa rispetto alle altre aziende cosmetiche. Era un tempo in cui tanti che mi osannavano mi hanno lasciato solo. Mi son trovato desideroso di morire e pieno di debiti, ma ho capito che dovevo procedere". Prima del brand, prima che il suo nome diventasse un punto di riferimento del settore cosmetico, c'era stato un negozietto in Brera e ancora prima aveva lavorato come costumista per il teatro e la tv: "Amavo molto vestire: all'epoca il costumista si occupava anche di trucco, accessori, acconciatura. Penso che quel periodo sia stato il più bello, un tempo meraviglioso: quando vedevo in scena o in tv i costumi disegnati da me e realizzati dalla sartoria sotto la mia guida, era insuperabile".

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Come è cambiato il mondo beauty e delle tendenze

Un professionista come Diego Dalla Palma conosce bene il mercato di oggi, ma sa bene anche come era quello di ieri. Col suo lavoro ha attraversato un arco di tempo notevole, in cui molto è cambiato nel mondo del beauty: le tendenze oggi corrono veloci sui social, si parla più di trend virali che durano appena il tempo di un Reel. È cambiato il modo di fare promozione, comunicazione e pubblicità, con un ruolo sempre più decisivo degli influencer. Ecco perché a differenza del passato, ormai parlare di tendenze vere e proprie è impossibile, perché è tutto una questione economica: "Se mi imponi il trucco come maschera omologante, che copre aspetti anche interessanti della persona, è sbagliato: la bellezza non è questione economica, è ben altro. Dov'è Hollywood? Quelli quando portavano le più grandi attrici della storia del cinema, non si sognavano nemmeno di fare la stessa pettinatura. Partivano e scombussolavano tutto, lavoravano non sulla chirurgia estetica ma sui volumi, sulla fisiognomica, sulle regole antropometriche, sulla morfologia per valorizzare. Per me la bellezza è una categoria dello spirito, amo guardare oltre". In questo sistema ad avere la peggio sono le persone più fragili, spesso incapaci di comprendere il proprio potenziale, il proprio valore, schiacciate dal peso delle aspettative altrui, degli stereotipi, dei modelli fatti passare come unici possibili, unici "giusti". E così si diventa tutti uguali, che è proprio ciò che Diego Dalla Palma ha sempre guardato con orrore: "Io ho sempre combattuto l'omologazione" ha ammesso.

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