Deva Cassel dalle sfilate al cinema: in La bella estate sprigiona la sua raffinata femminilità
Figlia di Monica Bellucci e Vincent Cassel, Deva Cassel sta seguendo le orme dei genitori nel mondo dello spettacolo. Ha esordito giovanissima come modella e oggi è una delle più richieste sulle passerelle. Di recente ha sfilato per Jacquemus (con sua madre in prima fila), per Coperni (in versione Cappuccetto Rosso dark), per Dolce&Gabbana (Maison a cui è molto legata). Alle innumerevoli copertine e alle Settimane della Moda in giro per il mondo, ha deciso di affiancare l'esperienza sul set. Il 24 agosto uscirà nelle sale il film che segna il suo debutto cinematografico: La bella estate. E non è tutto, perché poi sarà la volta della serie tv Il Gattopardo.
Deva Cassel è Amelia ne La bella estate
Ambientato a Torino a fine anni Trenta, il film di Laura Luchetti si ispira all'omonimo romanzo di Cesare Pavese, che portato sullo schermo si carica di una potenza molto contemporanea, per i temi affrontati. Deva Cassel interpreta Amelia, una modella che frequenta gli ambienti artistici e bohémien della città: è una giovane donna femminile e raffinata, abituata a farsi guardare e consapevole del suo potere.
Del tutto diversa è Ginia, difatti il loro incontro inaspettato è quello di due mondi opposti, che però riescono a comunicare attraverso le fragilità e il lato più intimo. Ginia si è da poco trasferita dalla campagna alla città, è più ingenua e sognatrice e proprio con Amelia inizierà il tormentato viaggio alla scoperta di sé e del proprio corpo, da cui uscirà pronta ad accettare nuove consapevolezze.
Deva Cassel sul set
Deva Cassel interpreta un ruolo che conosce bene: nel film è una modella di posa, abituata a farsi ritrarre dai poeti, spregiudicata nel mostrarsi, per nulla imbarazzata nel farsi guardare. Per Ginia è diverso, difatti la conoscenza di questi ambienti (in cui entra grazie ad Amelia) per lei è uno schock all'inizio, ma la curiosità la spinge a voler conoscere anche quei lati di sé fino a quel momento inesplorati.
Quella per la moda è una passione comune per le due ragazze: Ginia non è una modella, ma un'operaia, lavora in un atelier come sarta ed è una delle dipendenti più promettenti e più creative nella realizzazione degli abiti. La stessa Amelia aveva svolto la stessa mansione.
I costumi del film sono di Maria Cristina La Parola e riflettono ovviamente lo stile e la moda degli anni Trenta-Quaranta: abitini bon-ton, gonne midi, cappottini eleganti, cappellini, vita alta e maniche a sbuffo. Amelia spicca sempre per la sua femminilità raffinata e consapevole, rappresenta l'età adulta. Ginia, invece, è uno spirito libero più etereo e delicato, ma pronto a farsi aprire da Amelia le porte di un mondo fino a quel momento sconosciuto, per essere finalmente se stessa.