Dalla pelletteria di famiglia a TikTok: le borse di Daniele Amato conquistano le star
A nove anni già aveva chiaro in mente cosa voleva fare nella vita: creare borse. A 13 anni la prima collezione con il suo nome all'interno della pelletteria di famiglia, Leu Locati. Oggi Daniele Amato ha 25 anni ed è uno dei designer emergenti da tenere d'occhio: le sue borse in pelle dall'aria retrò, minimal e chic, sono comparse al braccio di Martina Socrate a Cecilia Rodriguez. Le borse Amato Daniele sono l'ultimo anello di una tradizione importante artigianale ma già guardano al mercato estero. Fanpage.it ha intervistato il giovane designer in occasione della presentazione della collezione Autunno/Inverno 2022-23 alla Milano Fashion Week. I nuovi modelli sono ispirati al Grand Tour e alle suggestioni del viaggio.
Per te la moda è un mestiere di famiglia: come si concilia il rispetto della tradizione con il mercato globale?
Da sempre la filosofia aziendale si fonda su una tradizione manifatturiera completamente artigianale in tutte le sue fasi, che ricerca l’unicità. Fin dai primi anni d’attività l’azienda si è fatta interprete dei bisogni delle sue clienti e delle mode dettate dai diversi momenti storici. Il nostro obiettivo finale è quello di realizzare prodotti audaci che esaltino il Made in Italy nella sua forma più pura facendo ciò che gli altri non hanno il coraggio di fare. E’ proprio questo che da sempre ci aiuta a raggiungere e conquistare i clienti in giro per il mondo. Sono i clienti esteri, soprattutto gli asiatici, a essere maggiormente affascinati dalla tradizione artigianale che portiamo avanti perché il Made in Italy è da sempre sinonimo di qualità. Penso, quindi, che l’artigianalità e la tradizione dietro quello che facciamo siano il nostro punto di forza, ciò che ci permette di penetrare il mercato.
Hai iniziato giovanissimo e a 25 anni hai già un brand importante che porta il tuo nome: com’è stato il tuo percorso?
Fin da piccolo passavo il mio tempo disegnando e giocando tra i banchi degli artigiani dell’azienda di pelletteria dei miei genitori, la Leu Locati. Mi divertivo tantissimo a realizzare dei primi abbozzi di borse con dei ritagli di pelle. E’ così che è iniziata la mia passione, che si è naturalmente evoluta con l’avanzare dell’età, anche grazie agli insegnamenti degli operai che mi hanno visto crescere e al supporto della mia famiglia. Devo tutto alla mia famiglia, è grazie a loro se ho potuto avvicinarmi al mondo della pelletteria e perseguire il mio sogno. Il loro sostegno è stato fondamentale, hanno appoggiato le mie scelte e mi hanno insegnato tutto quello che so. All’età di 9 anni sapevo già di voler far questo nella vita e ho iniziato ad affiancare mio padre nel design delle collezioni, fino al 2012 quando, a 13 anni, ho presentato la prima collezione firmata Amato Daniele. Ad oggi posso dire di non essermi mai pentito del percorso che ho scelto, nonostante tutte le difficoltà incontrate, e continuo ogni giorno ad imparare qualcosa di nuovo.
Hai scelto di concentrarti sulle borse: cosa hanno di speciale?
Il mondo dell’accessorio mi ha sempre affascinato per la possibilità di completare e arricchire ogni look. Essendo cresciuto in un’azienda specializzata nella produzione di borse, poi, è stato inevitabile l’avvicinarmi a questo mondo. Per me le borse hanno un particolare valore affettivo perché sono legate alla storia della mia famiglia e al know how che la nostra azienda ha sviluppato e portato avanti nel corso degli anni. Una delle cose che preferisco è poter giocare con i colori e con le forme, lasciandomi ispirare da ciò che mi circonda, e dare sfogo alla mia creatività realizzando nuovi modelli che rispecchino il mio stile. Per me, la borsa perfetta è la giusta combinazione di eleganza, gusto attuale e fascino senza tempo.
Il tuo stile è classico e retrò: hai un icona o una musa a cui ti ispiri?
Prendo sempre ispirazione da ciò che mi circonda e dagli stimoli che tutti i giorni scaturiscono dal mondo esterno. Sono un amante della natura e degli animali, quindi molto spesso l’ispirazione viene da lì. Buona parte del processo creativo, poi, è fatta di ricerca. Ho la fortuna di avere a disposizione un enorme archivio sia di modelli sia di accessori, da cui mi piace prendere ispirazione. Poi mi lascio guidare molto dall’istinto.
Le tue borse sono state sfoggiate da Influencer e clienti vip: che ruolo giocano i social nel tuo lavoro?
I social giocano un ruolo sempre più importante nel mio lavoro, soprattutto nell’ultimo periodo, mi hanno permesso sia di far conoscere la mia realtà sia di collaborare con delle personalità di rilievo. Grazie al lavoro fatto su TikTok nell’ultimo anno sono riuscito a mostrare il know-how della nostra azienda e a far comprendere al pubblico cosa c’è dietro la realizzazione di una borsa e la cura e l’attenzione ai dettagli che mettiamo negli prodotti che realizziamo.
Cosa sogni per il futuro? Dalle borse passerai all’abbigliamento?
Il mio sogno nel cassetto è aprire il mio primo negozio monomarca qui a Milano. È un progetto che ho in mente da un po’ di tempo e spero di riuscire al più presto a trovare il posto giusto e iniziare questa nuova avventura, così da poter avere un contatto ancora più diretto con il cliente finale. Non nego poi che mi piacerebbe moltissimo dedicarmi anche all’abbigliamento in futuro, soprattutto ai capispalla.
Per una ragazza di 20 anni cosa rappresenta oggi la borsa? È ancora il bene rifugio o è un divertimento, un feticcio?
Per ognuno la borsa ha un significato e un valore diverso. Alcune delle mie clienti, soprattutto le più giovani, vedono nelle mie borse un oggetto del desiderio, spesso le chiedono a genitori e amici come regalo per eventi importanti. Ne comprendono il valore e apprezzano la storia che c’è dietro, quindi le trattano come veri e propri gioielli. Per altre, magari già più grandi e con un potere d’acquisto diverso, la borsa diventa invece anche uno sfizio.
Parlaci della nuova collezione: a cosa ti sei ispirato, quali sono i colori e materiali scelti?
La collezione AI 22/23 si ispira alle atmosfere di fine Ottocento, nello specifico ad un lungo viaggio in treno, il Grand Tour, che ci accompagna alla scoperta di noi stessi e di luoghi affascinanti permettendoci di non rinunciare mai a uno stile ricercato e impeccabile. La collezione si compone di modelli diversissimi tra loro e perfetti per ogni occasione d’uso completata da una capsule con inserti in strass e l’immancabile tessuto Mesh. La palette di colori scelta per questa stagione si compone di colori neutri che richiamano la natura come il corda, il verde militare e il blu navy affiancati da colori più accesi e gioiosi come il verde menta e il fucsia. Non mancano i classici nero e avorio a completare il tutto. Oltre alle iconiche Nodo bags, ormai identificative del brand, fanno capolino in collezione due modelli da giorno con triplo soffietto: una postina in camoscio con dettagli e bordature in vitello, la cui tracolla può essere usata anche come cintura, e una handbag in vitello palmellato che nasconde al suo interno tre pochette in cerniera.