Cosa vuol dire Tsundoku e perché questa parola rivela la nostra passione per gli acquisti compulsivi
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Se anche voi avete l'abitudine di comprare più libri di quelli che riuscite a leggere, allora siete degli tsundoku. Si tratta di un termine giapponese che compare nell'era Meiji, ossia a cavallo tra Ottocento e Novecento, e che è composto dalla parola "doku", che in questo caso viene usata come verbo e significa "leggere". mentre "tsun" deriva da "tsumu", termine che significa "accumulare". Questo accumulare in modo quasi seriale prevede che non i libri non si accumulino solo sugli scaffali ma anche su coffee table e scrivanie, insomma su ogni superficie, anche a costo di impilarli nei vari angoli della casa. Cosa racconta di noi questa abitudine.
Come nasce lo tsundoku
Lo tsundoku nasce quando il Giappone comincia ad avvicinarsi all'Occidente, tuttavia questa pratica aveva più a che fare con il lasciare qualcosa ai posteri piuttosto che con un acquisto consumistico di libri. Infatti il suffisso "oku", significa lasciare qualcosa per dopo, per i posteri. Dunque, da un semplice fenomeno si è passato a una prassi comportamentale. Tuttavia, accumulare libri sugli scaffali non ha nulla a che fare con il vantarsi o con il mostrare una libreria piena e dunque anche esteticamente gradevole, ma si tratta di una semplice e sana curiosità che ci spinge ad accaparrarci un titolo dopo l'altro. Non è un mistero, infatti, che chi è appassionato di letteratura sia anche un amante del libro in quanto oggetto fisico: dalla copertina alla scelta della carta, all'impaginazione passando per la scelta del font.
Non dobbiamo, però, trasformare i libri in un altro aspetto della vita che viene turbato dalla FOMO, così come la nostra libreria non deve diventar e il simbolo della mancanza di tempo da dedicare alle nostre passioni e ai nostri hobby. Viviamo pur sempre sui social media, però, per questo può venire naturale comprare il romanzo di cui tutti parlano, come il caso di Intermezzo di Sally Rooney, uscito per Einaudi lo scorso novembre, e che è ben presto diventato uno dei libri più letti del 2024. Se siete tsundoku, però, e avete bisogno di qualche consiglio per rallentare il vostro acquisto compulsivo ecco alcuni semplici domande da farvi prima di acquistare un libro: lo sto comprando perché tutti ne parlano? Quando riuscirò a leggerlo? Oppure, riuscirò a leggerlo nonostante mi restino da leggere X libri?
D'altronde lo tsundoku è sempre esistito, solo che veniva utilizzato chiamato bibliomania, titolo di un romanzo del 19esimo secolo di Thomas Frognall Dibdin che raccontava di star esplorando la "follia del libro", ovvero l'incapacità di smettere di collezionare letteratura. Secondo la sua definizione, chi era affetto da bibliomania era ossessionato da libri unici come le prime edizioni e le copie illustrate. Ma due secoli dopo, il termine non si riferiva più all'ossessione: secondo la Oxford University Press, il termine è diventato un "entusiasmo appassionato"per il collezionismo.