Cosa non comprerò nel 2025: il nuovo trend è risparmiare tagliando le spese di fast fashion e beauty

Per anni siamo stati schiavi del marketing e ogni prodotto beauty possibile e immaginabile ci è apparso immediatamente indispensabile: quel mascara, quella nuova palette, quel rossetto rosso…però un po' più rosso rispetto a quello acquistato solo un mese prima! Forse ora che i nostri cassetti sono strapieni e i nostri armadi pure, stiamo assistendo al fenomeno contrario. Sì perché oltre alle spese beauty, anche quelle fashion si sono moltiplicate a dismisura. Come resistere a una T-shirt, se in negozio te la propongono a pochi euro? Perché non acquistare un altro bikini, se online ci sono offerte a prezzi stracciati? Il fast fashion ha fatto sì che si preferisse la quantità alla qualità. Ma abbiamo davvero bisogno dell'ennesimo paio di jeans e di un altro blush nella collezione make-up? Forse di questi tempi, proprio no. Ed è così che nasce il trend "Cose che non comprerò nella recessione del 2025".
È tempo di tagliare le spese superflue
Con gli stipendi bassi e i costi di affitti e bollette che lievitano, è sempre più difficile arrivare a fine mese: vale per le giovani coppie, per le famiglie con figli, per gli studenti e i lavoratori fuori sede. Tutti stiamo vivendo un periodo di difficoltà e la Generazione Z sembra molto sensibile al tema. Stanno osservando genitori, fratelli, cugini e conoscenti con l'acqua alla gola: loro, nati tra 1995 e 2010, vogliono trovare una strada che non li penalizzi.
Su TikTok stanno portando questo loro sentimento: è lo stato d'animo di una generazione cresciuta con la crisi economica, che ha vissuto gli effetti negativi della pandemia, che teme di vivere all'insegna di una perenne instabilità economica. Il loro desiderio è uscire da questo clima di incertezza, in cui il lavoro non è più una garanzia e quando c'è chiede notevoli sacrifici in termini di salute mentale, che a differenza delle generazioni precedenti per loro è al primo posto, da tutelare assolutamente.
Insomma, si sta facendo avanti una nuova consapevolezza e tutto questo proprio mentre il mondo intero parla dei dazi imposti da Trump, che nuove ripercussioni e sconvolgimenti porteranno all'economia globale. Nel suo piccolo, ognuno può fare la propria parte in quest'era di recessione, inflazione e tensioni geopolitiche. Su TikTok è diventato virale il loro "Cosa non comprerò nel 2025 durante la recessione": è il loro modo per liberarsi dal superfluo, da ciò che non è essenziale, dalle abitudini frutto solo del consumismo sfrenato, che si traducono poi in spese inutili. Nei loro video stanno elencando ciò che non compreranno nel 2025 per fronteggiare la recessione. Sono elenchi motivati e dettagliati, in cui spiegano con tono ironico o più rammaricato l'esigenza di tagliare alcune spese, di improntare la loro vita a ciò che è davvero essenziale, così da destinare le finanze a ciò che è realmente importante, essenziale.
Tra le vittime più gettonate ci sono il beauty e i capi di abbigliamento fast fashion, menzionati da moltissime persone, che si sono rese conto di quanto avere cassetti e armadi traboccanti sia uno spreco. Di questo non ho davvero bisogno, questo occupa solo spazio, questo già ce l'ho: cosmetici, make-up e skincare sono i più sacrificabili a quanto pare. C'è poi chi rinuncia alla lingerie sexy, chi agli snack, chi alle decorazioni per la casa, chi alla bigiotteria. C'è anche chi ha accennato al buon proposito di dire no agli assorbenti usa e getta a vantaggio di soluzioni alternative come mutandine mestruali lavabili e riutilizzabili. È una controtendenza rispetto a quella che ha dominato fino a questo momento, in cui c'è stato un continuo proliferare di brand e influencer, di cui forse non avevamo poi tutto questo bisogno.