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Come sono nate la Vans: da scarpe da skater al successo globale grazie a Sean Penn

Erano gli anni Sessanta e Paul Va Doren apre l’azienda di calzature assieme ai figli a Los Angeles. L’erede del suo fondatore racconta l’avventura del brand, dove ancora lavora.
A cura di Annachiara Gaggino
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Una campagna Vans
Una campagna Vans

Le Vans, le scarpe più amati dagli skater e non solo, compiono 60 anni. La storia del brand viene raccontata dal suo fondatore Paul Van Doren che, prima di morire, nel 2021 ha scritto Autentico, un'autobiografia pubblicata in Italia da Apogeo, che approfondisce l'avventura che ha portato alla nascita delle celebri calzature. Da un capannone imbiancato con l'aiuto dei figli al successo ottenuto grazie a Sean Penn, che volle a tutti costi indossare quelle scarpe in Fuori di testa, quella di Vans è l'incarnazione del tipico sogno americano, del self made man che raggiunge il successo con le sue sole forze e il duro lavoro.

Steve Van Doren
Steve Van Doren

Oggi nell'azienda lavora suo figlio, Steve Van Doren, che ha affiancato il padre fin dal principio. "Un giorno ritornò a casa, si sedette a tavola e ci disse: ho appena lasciato il lavoro che facevo da vent’anni e ora non so cosa farò", ha raccontato in un'intervista a la Repubblica. "Prese un edificio tutto polveroso e sporco, uno di quegli enormi capannoni vuoti. Comprò dei secchi di vernice bianca, i pennelli e i rulli, e noi figli iniziammo a verniciare tutta la struttura". Era l'inizio di quello che sarebbe stato un successo a livello mondiale.

La storia di Vans, come nascono le celebri scarpe

Negli anni Cinquanta in California inizia a diffondersi la cultura skate che si consoliderà nel decennio successivo. Inizialmente questa attività si praticava a piedi scalzi o con scarpe dalla suola sottilissima. Era un settore ancora inesplorato, dove mancava una calzatura dedicata agli skater, che rimasero subito entusiasti della struttura solida e aderente del modello realizzato dall'azienda di Steve Van Doren, nome a cui venne aggiunta una s per diventare "Vans".

Una campagna Vans
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Il successo globale, fuori dalla nicchia degli appassionato di skateboard arriva più tardi, grazie a Sean Penn. "In Fuori di testa il suo personaggio, Jeff Spicoli, indossa le Vans per tutta la durata del film. Fu lui a volerle, eh. Da quel momento in poi, boom!", ha raccontato Steve Van Noten. "L'ho incontrato pochi anni fa in un ristorante, alle Hawaii, per puro caso. Era con sua figlia, l’ho salutato e poi ho dato la mia American Express al titolare del ristorante. Gli ho offerto la cena, ci tenevo".

La bancarotta e il risanamento

Ma nonostante il successo l'azienda nel 1984 vive dei momenti difficili. Il piano di risanamento viene approvato dal Tribunale e Paul Van Doren informa i dipendenti che per tre anni potrebbero non ottenere un aumento, che ci saranno ingenti tagli ma non sulla qualità delle scarpe. "Mio padre riuscì a saldare il suo debito. Cinquantotto anni dopo, dico ai miei dipendenti che se oggi hanno un posto fisso, è perché mio padre è stato un uomo integro", ha raccontato Steve Van Doren. Nel 2004 l'azienda viene comprata da Vf Corporation.

Steve Van Doren
Steve Van Doren

"Mi sono dimesso. Fino a quel momento mio padre era stato il mio unico capo. Poi è arrivato un bravo ragazzo, ma le vendite sono crollate e così l’hanno fatto fuori. Al suo posto, hanno messo un tizio in giacca e cravatta. Ma noi siamo tipi casual e così i lavoratori hanno iniziato a essere nervosi", ha affermato l'erede del fondatore. "Mi sono detto: sai che? Non ne vale più la pena. Ho scritto una lettera di dimissioni e me ne sono andato". Ma la lontananza non è durata molto: "Sono riuscito a stare a casa solo un giorno".

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