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Come avere un rapporto sano col telefono e non esserne schiavi: consigli di detox estivo

L’estate può essere il momento giusto per fare detox, evitando di passare tra smartphone e social più tempo del necessario, dedicandolo invece alla vita vera.
A cura di Giusy Dente
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Lo smartphone è diventato uno strumento irrinunciabile nella nostra quotidianità, quasi un'estensione del nostro braccio di cui non sappiamo più fare a meno. L'iperconnessione è la norma: sempre a controllare le e-mail anche non in orario di lavoro, sempre a messaggiare, a mandare note vocali, a cercare il meme più divertente da condividere con gli amici, a sbirciare i social dei conoscenti. Ma è davvero necessario o siamo a tal punto schiavi dei nostri telefoni da non renderci conto di ciò che è evitabile? L'estate può essere il momento ideale per un po' di sano detox dagli eccessi, per poterci realmente dedicare a chi ci sta intorno, per goderci il tempo e il mondo reale, senza farci distrarre da quello virtuale più del dovuto.

Come evitare che il telefono diventi una dipendenza

Il primo consiglio è impostare la modalità "Non disturbare" quando ci si vuole davvero dedicare ad altro, concentrarsi su altre attività. Magari si è alle prese con l'ultima puntata di una serie tv o con un cruciverba o si sta ascoltano l'album appena uscita del proprio cantante preferito, dunque perché distrarsi inutilmente? La sovrastimolazione è negativa soprattutto di notte, è quello il momento in cui più di tutti andrebbe ridotto l'uso del telefono.

Siamo tutti abituati al multitasking serale invece, è diventato la norma: mentre si guarda un film si risponde a una telefonata, poi si dà una controllatina alle e-mail, si guarda TikTok, magari si fa un acquisto su una piattaforma di e-commerce. Questo non fa che ipesrtimolare il cervello in un momento in cui, invece, bisognerebbe rallentare i ritmi. La causa è proprio la luce dei dispositivi, che abbassa i livelli di melatonina, incidendo negativamente sulla qualità del sonno.

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In ferie il lavoro non esiste

Gli irriducibili hanno difficoltà anche a staccare davvero la spina col lavoro: si fa avanti la tentazione di controllare le e-mail, di essere presenti a ogni costo. Il pericolo è in agguato soprattutto nei "momenti morti", magari mentre si aspetta il bus o mentre si è in fila alle Poste. Meglio sradicare il problema alla base, disinstallando le app che si usano solitamente sul posto di lavoro o almeno togliendole dalla schermata principale che si ha sempre davanti. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore: ci si evita una notevole quantità di inutile stress.

Questo vale in realtà anche per tutte le app non necessarie. Si possono per esempio impostare dei limiti temporali, così da gestirne l'utilizzo riducendolo a un tempo predefinito di 30 minuti al giorno o più (se proprio necessario!). L'alternativa è pianificare una o più fasce orarie della giornata da dedicare al telefono, per scorrere le notizie, per guardare i profili social, per rispondere ai messaggi, senza troppi sensi di colpa.

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Dobbiamo restituire valore alla vita vera

Il tempo che dedichiamo al telefono e ai social è tutto tempo che sottraiamo alle persone che amiamo, alla famiglia, agli amici, è tempo prezioso che potremmo impiegare con altre attività, dalla semplice passeggiata alla lettura di un libro a un qualunque hobby. Questi ultimi andrebbero riscoperti: sono un ottimo modo per allontanarsi dal virtuale. Vale tutto, purché sia una passione: dall'uncinetto alla ceramica, dal puzzle all'intramontabile palestra. Sono tutti momenti in cui si deve stare lontani dal telefono, fisicamente. E questo, aiuta ad allontanarsene anche mentalmente.

I più coraggiosi possono addirittura fare un esercizio ulteriore, un passo in più: lasciarlo proprio a casa, sviluppando la consapevolezza di non esserne dipendenti. È importante anche riscoprire il contatto umano, il piacere di una chiacchierata di persona, di guardare un sorriso piuttosto che una emoji. Invece di messaggiare con gli amici, invitiamoli a bere un caffè; invece di comunicare su WhatsApp facciamolo faccia a faccia.

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Come gestire i social

La dritta forse più banale è disattivare le notifiche, almeno quelle non necessarie, così da non avere sempre la tentazione di controllare l'ultimo commento o l'ultimo like. Si può scegliere di tenere le notifiche solo per le app davvero importanti, magari impostando la vibrazione per quelle della cerchia più ristretta di amici e familiari. Meno intuitiva ma molto utile, invece, è l'idea di impostare sul telefono la visualizzazione in scala di grigi, stratagemma per rendere meno accattivanti e gradevoli i video che di solito catturano la nostra attenzione per ore, da quelli di ricette a quelli degli animaletti.

Oltre alla perdita di tempo, sicuramente il rischio più grande dei social è la continua sovraesposizione a contenuti che inevitabilmente innescano un meccanismo di confronto, generando insicurezze e un sentimento di inadeguatezza. Meglio non cadere in questa trappola e scegliere con cura chi seguire, per non accentuare il proprio malessere. Vale la pena silenziare chi non porta nulla di positivo nelle nostre vite, chi anzi le riempie di energie negative, ansia, vergogna. Per lo stesso motivo bisogna liberarsi di quell'ossessione per la pubblicazione compulsiva, pur di mostrarsi felici e impegnati a tutti i costi. Questo ci allontana dal presente e inevitabilmente risulta un "invito" per altri, per commentare o inviare messaggi, incentivando il circolo vizioso delle inutili comunicazioni virtuali, che tolgono tempo ed energie a quelle reali.

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