Chiara Ferragni è l’influencer più conosciuta, ma Benedetta Rossi ha il pubblico più affezionato
Un utente ben profilato è un potenziale cliente e le aziende lo sanno: ecco perché stanno puntando molto sull'influencer marketing, sfruttando le abilità comunicative dei creator per orientare gli acquisti dei loro follower. Lo studio dell'Osservatorio InSIdE, promosso da Pulse Advertising in collaborazione con Eumetra e Università di Pavia, fa capire meglio la percezione che gli utenti hanno delle persone che seguono sui social: quanto si fidano di loro, che credibilità hanno ai loro occhi, come scelgono i loro preferiti, se effettivamente seguono i loro consigli quando devono fare una spesa. Il rilevamento è stato condotto su un campione di 2000 persone tra i 15 e 65 anni, sia donne che uomini di tutt'Italia, suddivisi in Baby boomers (1945-1964), Generazione X (1965-1984), Millennials (1984-1994), Generazione Z (1995-2010).
Chi sono gli influencer più seguiti
Essere conosciuti sui social non significa necessariamente essere i più seguiti. Non sempre, infatti, conoscere un influencer, conoscerne il nome, si traduce in un effettivo follow. Secondo il rapporto promosso da Pulse Advertising, ciò che spinge a seguire un influencer è l'interesse per gli argomenti trattati, la ricerca di divertimento e leggerezza, l'interazione. Chiara Ferragni, secondo i dati, è senza dubbio la più nota al grande pubblico, ma sulle piattaforme non è lei ad avere la meglio, nel rapporto conoscenza-follow effettivo. Tra chi nomina e chi realmente segue Chiara Ferragni c’è un rapporto del 44%, percentuale che sale al 93% per Benedetta Rossi; Paola Turani raggiunge il 78%, Clio Make up un buon 61%. Insomma, non sempre il creator di cui si parla di più è poi quello a cui il pubblico è più affezionato; non è la notorietà a fare di un influencer il miglior partner bper le aziende.
Cosa acquistano gli utenti
Più dell’80% dei boomers procede all’acquisto di prodotti beauty, seguito da cinema e moda. Per la Generazione X l’indice di interesse si concentra sui settori cinema, cucina e beauty. I Millenials sono più attratti dalle categorie abbigliamento e viaggi, mentre la Generazione Z predilige consigli per acquisti inerenti cinema, serie tv e videogiochi. La fiducia è ovviamente la leva fondamentale. Quando gli utenti si trovano davanti a una pubblicità, mentre i boomers sono più rigidi i millennials si dimostrano più propensi.
Mentre il 51% della Generazione Z si fida del consiglio dell’influencer, i Boomers si fidano più del brand. Quando l'influencer perde credibilità o viene meno la fiducia nei sui confronti, l'utente lo defollowa: soprattutto i boomers lo fanno, perché prendono sul serio l'identificazione col creator, vogliono con lui uno scambio sincero di opinioni e non tollerano essere "traditi".
Dallo studio emerge che 28 milioni di italiani (il 76% della popolazione tra 15 e 65 anni) seguono almeno un influencer, il 57% del pubblico compra ciò che è consigliato da un influencer, gli argomenti più seguiti sono cucina, alimentazione, viaggi e musica.