Chi è Duran Lantink, lo stilista che firma i cartellini degli abiti con il suo sangue
Lo ha fatto in risposta a chi gli diceva che gli Nft avrebbero dato unicità ai suoi abiti. "Non li ho mai capiti e mai sopportati. Sono l'esempio di qualcosa che è diventato ‘prezioso' a tavolino, senza una reale ragione", ha spiegato Duran Lantnik a La Repubblica. Il designer emergente per rendere davvero inimitabili e desiderabili i suoi capi ha pensato di vendere ogni pezzo assieme a un documento firmato con una goccia del suo sangue, offrendo un'esperienza davvero personalizzata. "Al Metropolitano di New York hanno comprato un mio abito, li ho avvisati che sarebbe arrivato con quel contratto. Mi hanno risposto: ‘Gentile signor Lantink, ci dispiace, ma non accettiamo sangue da nessuno'". Al di là dell'eccentricità di questo episodio, il lavoro dello stilista olandese è molto apprezzato, e la sua sfilata è stata uno degli eventi più attesi dell'ultima Paris Fashion Week dopo il successo di quello di ottobre che lo ha consacrato a nuova punta di diamante del mondo della moda.
L'ultimo stilista indipendente: dagli esordi a Beyoncé
"Non ho mai lavorato per gli altri", ha raccontato a La Repubblica. Duran Lantink a oggi è uno dei pochi designer davvero indipendenti anche se scherza sul fatto che un appoggio finanziario "gli farebbe comodo". Il suo interesse per la moda nasce quando è un bambino e vede la madre prepararsi per andare a ballare con gli amici, indossando vestiti di celebri Maison come Gaultier, Margiela e Mugler; ma anche la nonna, che lo aiutava a creare i cappotti per le Barbie con le tende, ha avuto un'influenza sulla sua crescita creativa. "Oggi non apprezza molto il mio lavoro, non capisce i miei abiti".
Le creazioni di Lantnik non sono facili da comprendere per chi guarda solo l'aspetto artefatto della moda; la nuova collezione è dedicata alle tute da sci e propone micro piumini crop, pantaloncini corti, stivali di lana dall'aspetto fluffly e pezzi caratterizzati da quell'imbottitura sinuosa che ha conquistato gli addetti ai lavori a ottobre. "È una collezione pensata per chi non ha paura di cadere in montagna", racconta ironizzando sulle parti del corpo che i suoi abiti lasciano scoperte. Quello della Settimana della Moda della Ville Lumiere è solo l'ultimo dei suoi successi. Nel 2018 aveva sedotto e scandalizzato vestendo la cantante Janelle Monàe con un paio di pantaloni a forma di vagina per il video del suo brano Pynk, mentre nel 2022, ha fatto indossare a Beyoncé un trench in pvc dorato per la campagna di Tiffany con un trench in pvc dorato.
Duran Lantink, sostenibile prima che andasse di moda
E se c'è chi lo ha già individuato come il prossimo Enfant Terrible della moda green, lui sfida il ciclo di consumo fin dal principio. Realizza la sua prima collezione utilizzando i vecchi jeans Diesel del suo patrigno e le tovaglie della nonna, portando avanti una fissazione che aveva già quando studiava. "Mi ricordo le litigate con i professori, che pretendevano la novità a ogni costo. E, visto che non cedevo, mi dicevano ‘Per favore menti, dì che sono capi nuovi che hai fatto tu'", ha raccontato. Per ora i suoi capi sono venduti solo al Dover Street Market ma tra i suoi progetti c'è quello di unire creatività e vendibilità.